giovedì 27 ottobre 2011

Altre 4 cose che dovete sapere sulla Primavera Estate 2012 secondo i Francesi

Si dice che la settimana della moda parigina, quella che chiude il cosiddetto 'fashion month' (New York – Londra – Milano – Parigi), sia quella più importante (e figurarsi) ma anche la più stravagante.
In effetti c'ho messo un po' a metabolizzarla ma questo perché Parigi è sempre Parigi e una loro sfilata vale quanto l'intera settimana milanese (pochi cazzi, è così).
Si dice che sia prêt-à-porter anche quello che sfila a Parigi ma di fatto a me è -sempre- sembrato più couture di quello italiano, inglese o americano. Di fatto, quando un brand decide su che passerella sfilare, fa già una precisa scelta di campo. Parigi è per gli artisti, per i filosofi, per i bizzarri, per quelli che vendono smalti e rossetti, per i concettuali, per i drogati, per gli antisemiti, per gli avant-garde. Milano è per gli industriali, per i commerciali, per i grandi numeri, per quelli che vendono borse e scarpe, per i creativi quanto basta. Londra è per gli emergenti, per i colorati, per quelli un po' wannabe che non possono permettersi né Milano nè Parigi. New York è per i metropolitani, per quelli che vendono vestiti, per quelli sconosciuti, per quelli che fare una sfilata tutta di jersey bianco in metropolitana è una cosa figa, per gli hipster del cazzo e per Anna Wintour.
Fatta questa doverosa premessa, ecco quali sono gli altri 4 imprescindibili trend per la Primavera Estate 2012 secondo la vostra Dittatrice del Buon Gusto.

TREND #1 Life in plastic, it's fantastic!

Tra questi c'è una piccola incursione italiana, forse le uniche due uscite mal riuscite a Ste e Dome.
L'azzardo del pvc tenta ogni anno tutti gli stilisti, c'è chi ci fa i trench trasparenti, chi le più improbabili borse, chi pessime calzature. Quest'anno la plastica io l'ho vista nei completi spezzati di Dolce & Gabbana in un gradevolissimo color zucca, l'ho vista nei tessuti quasi liquidi di Ferragamo, da Chanel come copertura antipioggia e come tessuto cangiante e infine da Balenciaga, che ha unito le frange di plastica delle gonne alla camicie di seta e le giacche rigide e strutturate agli.....shorts, anche se quelle giacche sembrano delle vere e proprie armature couture.


 Dolce & Gabbana


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lunedì 24 ottobre 2011

Pagelle di stile #2

Curarmi i peli sulle gambe con le pinzette è certamente più appassionante della visione della centordicesima edizione del Grande Fratello.
La Marcuzzi ormai ha più cavei che pancia, le gambe sapientemente allungate da Paint Photoshop e la pancia ripiena solo di Lactobacillus.
I primi tre burini sono entrati a suon di 'sì, sò de Roma', 'golden significa grande' e 'tu mi conosci e sai che sono un carattere molto riservato', il caso umano alle 22.10 si è già palesato e anche le lacrime per la nonna che si è appena operata. Bene, ora che ci siamo svangate anche questa possiamo tornare alle cose veramente serie. Le pagelle di stile della Zitella.

Stacy Keibler


 Abito - Marchesa


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mercoledì 19 ottobre 2011

E l'annoso problema del Cazzomimetto

Se c'è una cosa che mi fa incazzare, è l'inverno.
Il suo unico pregio è che non ho i piedi gonfi ma per il resto sono sei (bah, facciamo 5) mesi di mestizia.
Sì, io sono affetta dalla malattia 'CAZZOMIMETTO'.

L'anno scorso ho beneficiato del cambio di lavoro in prossimità dell'autunno per attuare una sorta di cambio di stile.
Se dove lavoravo prima il clima e l'andazzo tra colleghi era piuttosto rilassato a causa dell'età e del business aziendale (internet), dove lavoro ora è difficile vedere gente rilassata e anche chi porta le Converse le indossa perché sono radical chic o hipster del cazzo.
E' un problema, quello del Cazzomimetto, che colpisce in testa come una tegola solitamente a metà settembre, nel periodo back-to-school, come retaggio di quando si andava a scuola e si considerava l'inizio dell'anno solare con l'inizio dell'anno scolastico. Con i nuovi astucci, le nuove penne, il nuovo diario, due felpe, un giubbotto nuovo e lo zaino lavato (bhé io non lo cambiavo ogni anno) ci si sentiva vergini come un foglio di carta immacolato.
Sarà che i giorni della scuola non sono così lontani, io sento ancora quest'esigenza di cambiare non appena arriva l'autunno. Infatti negli ultimi otto anni, verso novembre, ho sempre fatto dei grandi cambiamenti. Non potendo cambiare il guardaroba ogni santo giorno, mi sono sfogata sui capelli. Da bionda a castana, da castana a caschetto, da caschetto a corti, da corti a bionda, da bionda a lunghi, da lunghi a castana... e così via.
A luglio quindi sono tornata castana (ma non faccio il colore da fine agosto, quindi questa tonalità tortora-grigio-verde-marrone che ho in testa ora non è esattamente il massimo) e adesso voglio cambiare qualcos'altro.

Cazzomimetto poi, è una malattia molto grave che quando colpisce d'inverno può rivelarsi letale.
L'inverno, a Milano, uccide.
Se una patisce il freddo (come me che comincio a battere i denti ad ottobre e finisco a marzo inoltrato), d'inverno rischia di fare danni irreparabili. Esempio: novembre 2008 – mi taglio i capelli corti, alla Kate Moss nella pubblicità Mademoiselle. 



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martedì 18 ottobre 2011

Pagelle di stile

Siamo in bassa stagione di red carpet: i Grammy, gli Oscar, il gala al Met, gli Emmy, gli MTV Awards sono quasi tutti passati. Ho una scimmia da red carpet.
Per questo ho raccolto un po' di celebrities a muzzo e ve le ho scagliate tutte qua, La Zitella come una piccola Giusi Ferrè (e se non sapete di cosa sto parlando andatevene da questo blog, ORA!).

Anne Hathaway



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giovedì 13 ottobre 2011

Ma invece NO

Eeeeh cosa volete che vi dica.
Va così.
Avete presente quei periodi in cui si è talmente giù da non sapere nemmeno cosa si vuole mangiare a colazione?
Ogni autunno è la stessa storia: sei lì, nel reparto biscotti, allunghi la mano verso le Macine. Poi pensi no che mi fanno sete. Allora vai verso i soliti Pan di Stelle e dici no che mi si incastrano tra le gengive e quando mi lavo i denti poi sputo marrone. Allora i Buondì al cioccolato, no che ingrasso.
Insomma poi è tutto grigio, le giornate si accorciano e il mio lavoro fa cagare e chi me lo fa fare di alzarmi la mattina?
Eppoi penso, ma che ci scrivo a quelli del blogghe che sono così tanti e mi vogliono inspiegabilmente bene?
Siete una manica di stronzi che io vorrei abbracciare uno a uno, uno di quegli abbracci prolungati avete presente? Quelli che durano quel secondo in più della media ed è subito imbarazzo.
Perché graziaddio che c'è sto blog se no sarei già morta di noia circa 5 mesi fa.
Sì perché io vorrei cambiare ma ho in testa tante cose, troppe forse.
Adesso vivo da sola nel bucolocale e dovrei essere felice MA INVECE NO.
Perchè cazzo, avrei anche una certa, forse è il caso che mi faccia incatenare ad un mutuo e compri un buco di casa e ci metta dentro tutti i miei vestiti e io vada a vivere altrove. Ma non so come si fa.
Come si compra casa? Da dove si comincia? Perché io devo farlo da sola? Non posso pagare qualcuno che la cerchi, la trovi, faccia i mutui per me? Non possiamo fare che io divento come Scajola e mi comprano la casa e io arrivo solo per pagarla (no aspetta, a lui non è andata così)?




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lunedì 10 ottobre 2011

Buon Lunedì #2

Michelle Williams, in Dior, a New York al cocktail per la premiere di 'My week with Marylin'


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mercoledì 5 ottobre 2011

Storie di Vita Vera: Traslocare uccide

I traslochi segnano.
I traslochi sono rughe. Sono segni sul viso, capelli bianchi, gastriti.
Il trasloco è stress, ansia, nervosismo, urla, sudore, capelli sporchi, capelli a terra, junk food, polvere.
Il trasloco è una delle maggiori cause di stress per una donna. E' scienza. Matematica. Insomma è una cosa certa.

Ma andiamo per gradi: come prima cosa, si è costrette a QUANTIFICARE la massa di roba contenuta nell'armadio.
Ti dicono “Quanta roba hai?”
NON LO SO quanta roba ho. Ma come posso quantificarla? E' come dire “quanto bene vuoi ai tuoi genitori?”. Potrei recitare per ogni capo contenuto in quell'armadio a sei ante che ho lasciato, la sua storia. Quando l'ho preso, perché e dove (quello è facile, quasi sempre è Zara).
Così come delle scarpe. 
E' inutile che tu, amico che mi aiuti per il trasloco, mi faccia notare che tutte quelle scarpe da zoccola lì non le metto mai. Con quello che ho speso per comprarle lo so, credimi che LO SO.
Ma le scarpe da zoccola sono un must, sono le prime alle quali cedi quando entri in un negozio. La vernice nera. Ho due, no tre. Quattro. Ma che dico. Cinque paia di scarpe di vernice nera. Manco ballassi la pole dance per pagarmi l'affitto. Non le metto mai. Questo primariamente a causa del fatto che non ho una vita sociale e che è inutile indossare dei sandali di Marni della PE 2008 per guardare Ballando con le Stelle. Ma è giusto averle, ecco. 
 
Poi sì, in effetti ci sono un po' di camicie. Che non metto mai, hai ragione Amico. Ma come si fa a non cedere ad una bella camicia di tanto in tanto? Poi non le metto mai perché bisogna stirarle e a trovare la mamma ci vado solo una volta al mese e non è che posso portarle il bucato da stirare DA MILANO.


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martedì 4 ottobre 2011

It's ovah, Blake

Ho appena scoperto che quel mio ex fidanzato speciale di cui conservavo ancora gelosamente il ricordo in realtà è un ignobile pezzo di feccia umana, che poco importa se sono passati cinque anni, è solo una feccia umana che puzza di più.
Stavo per assoldare un serial killer per risparmiare la mia stessa sorte ad altre donne quando in molti di voi mi avete segnalato questo:


Che dire, forse una giustizia in fondo al buco del culo di questo mondo allora c'è.


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