giovedì 29 dicembre 2011

Wannabe: Miranda Kerr

So di essere sfigata, ma io da quando ero piccola mi innamoro delle persone. O meglio, dell'immagine di certe persone.
Alle medie c'era Francesca, aveva quello stile un po' easy ma sempre un po' figa, con la pancetta di fuori, con le magliette aderenti della Onyx e i jeans baggy e la camicia aperta davanti. E io allora mi mettevo la maglietta della Onyx, la camicia di jeans di 3 taglie più grande (era di mio fratello, pensavo che dentro una cosa grande io sembrassi più magra) e i jeans con la cintura nera con le borchie. Peccato che fossi più pagnottina delle altre e il risultato, immortalato nella mai più dimenticata foto di classe della II media, sia stato terribilmente penoso.
Oppure c'era Arianna, più grande di me e schifosamente magra. Bhè grazie, faceva nuoto. Io facevo danza due volte a settimana, o meglio, rotolavo in sala due volte a settimana. Era magra. Si metteva le magliettine aderenti, la camicia aperta e i jeans. E per me era figa.
E allora volevo tutto come loro: l'astuccio, lo zaino, i capelli.

Questo desiderio di emulazione direi che è piuttosto tipico delle persone che hanno scarsa stima di sé (maddai) e infatti con gli anni non è di certo migliorato, semmai ho cominciato ad ispirarmi (omaggiare?) persone ben più lontane dalle mie compagne di classe.
Per esempio ora c'ho il trip di Miranda Kerr. 



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giovedì 22 dicembre 2011

Cazzomimetto: Indovina il designer

Uno dei miei giochi preferiti quando vado a fare compere è indovinare a chi Zara -o chi per loro- si sono ispirati per le loro collezioni.
Facendo questo mestiere (per il mio lavoro non serve ad un cazzo sapere cosa ha portato in passerella Celine l'anno scorso, ma vabbhé, chiamiamola cultura personale) la cosa mi risulta un po' facilitata ma devo dire che osservare quello sguardo negli altri quando indossi una copia perfetta delle scarpe di Stella McCartney della passata stagione... non ha prezzo
Come si dice, l'imitazione è la più alta forma di ammirazione?

Ecco, appunto.

Look di sfilata: Celine PE 2011
Look Cazzomimetto: Camicia Sandro, Top Sandro


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domenica 18 dicembre 2011

Pagelle di Stile #5

In quanto vostra dittatrice del buon gusto dovrei e potrei darvi mille consigli su cosa indossare durante le feste, come abbinare il tubino di velluto con il cappone e le patate, come acconciare lo chignon posticcio per la messa delle 11.30 ed essere in tempo a casa per scaldare gli antipasti caldi, MA questo mondo ci ha dato già Silvia Toffanin e chi sono io per rubarle il mestiere.
Ecco quindi che posso rantolare le mie ultime pagelle di stile prima delle vacanze certa di tutta la vostra attenzione, ora che siete ancora tutti in ufficio a pensare a come raggiungere il budget del mese di dicembre (cose da niente) anziché in cucina a sventrare pesci e a cucire arrosti.

Blake Lively




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mercoledì 14 dicembre 2011

Natale, gli alberi, gli addobbi, le lucine e tutto il resto

Caro Babbo Natale,

Mi è venuto in mente di scriverti una lettera come si deve, che insomma, è un po' che non ci si sente io e te.
L'altra settimana, mentre ero a casa di mio cugino mi è caduto l'occhio sulle tre letterine pronte per, rispettivamente, Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana. Erano cinque righe scritte in stampatello con la matita, forse con una penna nera. Da qualche parte mancava un acca, o ce ne era una di troppo. Mi ha colpito però, sarà a causa del lavoro che faccio, la stitichezza del testo e la scarsità della grafica. Qualche parola come “portami due bustine di Sailcazzo Nuove Forze” e di altre cose che avevano nomi simili a farmaci e mancava che chiosassero con un 'cordialmente'.
Io gliel'ho anche fatto notare che le cose non si chiedono così, ci vuole anche il visual, facci qualche disegnino a sto Babbo Natale ci ho detto. Te lo ricordi? Io facevo dei megadisegni, mi impegnavo di brutto. Però non me lo dimentico che Barbie Totally Hair non me l'hai portata alla fine eh, minchione.
Comunque, ci tengo a mostrare loro che le letterine per i Babbi vanno fatto bene, bisogna saper introdurre le richieste, bisogna girarci intorno. Quindi, visto che dire “quest'anno sono stata brava” mi pare eccessivamente sbrigativo, ricapitoliamo insieme questo splendido anno di merda appena trascorso.

Gennaio
Uh che mese brutto questo. Stavo con il Ken, te lo ricordi? E te lo ricordi che quando siamo entrati a casa sua abbiamo scoperto che c'erano stati i ladri? Cioè, BABBO DI MINCHIA, te lo ricordi o no che I LADRI sono il mio terrore più granderrimo? Hai presente cos'ha voluto dire, PER ME, vedere casa (vabbhè, è casa sua ma allora? Ci sono affezionata) ribaltata, con i segni di quei farabutti sulle pareti? Hai presente la paura? Ecco. E come se non bastasse poi tipo ci siamo pure sfanculati. Non mi pare di buon auspicio cominciare l'anno così, ma andiamo avanti.


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martedì 13 dicembre 2011

Shopping Night: C'avete 40 anni, ma vi sentite?

Ho un cumulo di roba da stirare, c'ho da lavarmi i capelli, c'ho da scrivere un post.
Seguendo l'ordine di priorità della mia vita, viene prima il post dell'igiene personale e dell'ordine della casa quindi mi metto di buona lena a scrivere di lucine, festoni e alberelli ma poi, PER CASO, capita che mi accorgo che sta per cominciare Shopping Night, no dico, ma allora ci credono veramente e hanno girato più d'una puntata?
CI CREDONO VERAMENTE QUESTI A REAL TIME?

Non riesco a fare altro, non riesco a concentrarmi su nessun altro argomento che non sia la voglia di incenerire Enzo e Carla. Carlo e Enza, Enzo ed Enza, Carlo e Carla o come minchia si chiamano quei due.

Presentano le concorrenti, ODDIO MA SONO VECCHIE.
Tentazione di cambiare canale perché lo stile delle cougar non mi interessa.

Peggio, non sono cougar. Sono wannabe. Non ho più la tentazione di cambiare canale perché sento odore di litigi mal scritti, spontaneità innaturali, dialoghi indecisi. 

I programmi mal fatti sono il mio guilty pleasure.

Concorrente 1 “Per me la moda è una corrente culturale”
Sto per cadere dal divano.
Concorrente 3 “Ho uno stile radical chic”
Desidero lanciarmi giù dal soppalco.
Concorrente 3 “Io compro gli abiti nelle stock house”
Ha detto veramente stock house? VERAMENTE?

Mi chiedo perché le concorrenti finora siano tutte vecchie. Non voglio essere offensiva nei confronti delle quarantenni eh, intendiamoci: io di anni ne ho venticinque ventotto e mi sento già vecchia.
Quello che non mi è chiaro è perché qualcuno a Real Time crede che il pubblico target di questo programma siano le quarantenni. Io non ne ho manco 30 e per me è già cult. 
Ma avete presente delle ventenni cosa potrebbero fare là dentro? Avete presente IL SANGUE? Altro che battutine acide scritte da qualche autore gay con l'invidia della vagina. Un combattimento tra galli dovrebbero fare, altro che.

Concorrente 3 “Penso che un sogno così non ritorni mai più”
Ho deciso, sei un idolo.
Non cambio canale solo perché voglio vedere quanto a fondo riuscirà ad andare.

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venerdì 2 dicembre 2011

Cazzomimetto #2

Sono in sbattimento.
Voglio una fottuta giacca color cammello, non troppo pesante che mi consenta di indossarla sotto i 312 cappotti che ho e non troppo leggera che mi faccia morire di freddo in ufficio.
Ho setacciato tutto l'outlet di Serravalle due settimane fa e gnente.
Ho setacciato tutto corso Vittorio Emanuele una settimana fa e gnente.
Ho setacciato tutta la lista di negozi online che conosco (Zara, Sandro, Cos, Yoox) e gnente.
Quanto è frustrante una situazione del genere? Sapere di volere qualcosa, avere le idee chiare, essere La Cliente Modello Per Qualsiasi Commessa e non avere delle scelte a disposizione?
Quella sensazione che si prova quando esci il sabato pomeriggio con quella precisa intenzione di portarti a casa qualcosa di nuovo avvolto in una velina dentro una shopping di carta e alla fine tornare a casa a mani vuote?
Quella frustrazione, quello smarrimento, quella cosa che dici 'ODDIO, STO MALE FORSE?'.
Quella sensazione che provi SOLO DA ADULTA quando tua madre un mese prima di Natale ti dice 'dai, dimmi che vuoi come regalo che faccio prima' e tu, molto saggiamente rispondi 'Ma no mamma, ormai tutto quello che mi serve me lo compro da sola' e prima che lei possa anche solo aprire nuovamente bocca dire 'bhè ma sai forse, UNA LAVATRICE'.

Visto che non voglio che vi troviate nella mia stessa situazione che chiamerò Frustrazione Commerciale, sono qui a segnalarvi un po' di cosette che magari voi state cercando forsennatamente come me e ancora non vi siete inciampate sopra.

La camicia di jeans.
Terrore, terremoto e traggedia degli anni '90. Per anni l'ho ripudiata come capo d'abbigliamento: è country, è used, è maschile, fa Casa nella Prateria, fa grunge, fa underground, fa Nirvana, fa Brenda Walsh, ha la vestibilità di un abito di cartone e non si addice al visino da bambolina che ho.
Balle, come al solito.
Sono nel trip da camicia di jeans. Infatti ho in mente questo look (e magari un giorno vi spiego perché) della giacca cammello, della camicia di jeans aperta e la t-shirt bianca sotto con dei pantaloni alzaculo di velluto a costine (che insieme alla t-shirt già CELO).
Solo che non posso comprare una camicia (in aggiunta a quella che ho dal lontano -eh?- 2000) per un-outfit-uno-soltanto. Ecco allora che mi sono ispirata ad altri look, perfettamente in linea con la mia indole da wannabe aspirazionale, come Celine.


Celine - Pre Fall 2011



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