venerdì 14 dicembre 2012

Il Perfetto GiubboCappotto

E' così bello ed è così facile parlare di cappotti quando fuori fanno ancora 10° e non ci poniamo il problema delle temperature più basse. O magari quando si vive al Sud, al sud dell'Italia, al sud di Roma, a Sud del mondo. In quelle zone dove l'inverno significa solo fare il cambio dai colori pastello ai colori autunnali come il bordeaux, il marrone e il mattone. Ma là, a Los Angeles, non sapranno mai cos'è un maglione con le trecce, non sapranno nemmeno che i maglioni in misto lana pizzicano che dio la manda, non sapranno nemmeno che esistono vari tipi di cashmere, forse non sanno nemmeno che Hermès fa dei plaid per il divano.
Ma noi lo sappiamo, lo sappiamo perché li abbiamo visti nella casa di Charlotte York.
Ed è così che dopo aver trascorso il Ponte dell'Immacolata a morire di freddo in quel della Bassa Padana, in temperature che si aggiravano tra -7° e 0° che mi hanno fatto seriamente pensare di non poter arrivare viva al lunedì, di non poter mai più camminare, mai più muovere le dita sul cellulare e muovere i muscoli facciali, così come i lombari, e di vivere ormai bloccata sempiternamente come un obelisco in una Piazza del Popolo qualunque, che ho capito che forse avevo sbagliato qualcosa.

D'altra parte il cappottino di Patrizia Pepe, per quanto bellino e tagliato magistralmente con coda a pinguino, ha pur sempre lo spessore di una camicia di jeans dell'Ovs.

Massì, io quel cappotto di cui parlo da mesi non l'avevo ancora comprato.
Lo compro con i saldi.
Lo compro con le svendite di campionario.
Lo compro da Zara.
Lo compro da Cos.
Lo compro in outlet.
Lo compro con la svendita aziendale.
Lo compro mamma, fidati che lo compro.

Ma la mamma, che mi conosce meglio di quanto mi conosca io, sentendomi piangere dal freddo lo scorso sabato esasperata dai miei latrati ha detto TE LO REGALIAMO NOI BASTA CHE TI COMPRI QUALCOSA CHE TI TENGA CALDO!

E cosa tiene caldo? Procediamo con ordine d'importanza:
_IL FUOCO.
Pare piuttosto ovvio che non posso darmi fuoco. Ogni mattina poi.
_LA COPERTA DI PILE.
Per quanto sia il mio sogno uscire di casa avvolta nel plaid del divano sento che potrebbe non essere abbastanza e gli sguardi di disapprovazione già degli addetti alla guardiola prima di entrare in ufficio potrebbero convincermi a tornare a casa a cambiarmi.
_LA PELLICCIA. QUELLA VERA.
Sì, lo so che voi ci tenete agli animali ma le pellicce ecologiche a meno che sotto non abbiano centordici imbottiture (ma allora passiamo al punto successivo) non tengono il freddo. Il freddo tagliente. Quello che sega la faccia come lame di ghiaccio. Siate oneste.
_IL PIUMINO.
Sì, quell'ammasso tondeggiante di piuma, vera o sintetica, che noi donnine a modo odiamo tanto.
Sono anni che aborro quell'indumento e anni che mia madre continua a dirmi MA IN TELEVISIONE NE VEDO COSI' TANTI - MAMMA NON E' CHE SE VEDI QUALCOSA ADDOSSO ALLA VENTURA, ALLA D'URSO O ALLA CLERICI SIGNIFICA CHE VA DI MODA, IO QUELLE COSE LUCIDE LI NON LE METTO, SONO DA TAMARRA.

E più o meno le conversazioni sono andate avanti così per anni, con la sola modifica dei nomi delle rispettive celebrities citate (Hunziker, Toffanin, Pellegrini, Gregoraci...).

Ma questo week-end qualcosa si è rotto, o sono diventata vecchia, o le mie articolazioni sono diventate pesanti o veramente ho preso molto freddo, fatto sta che mi sono decisa a prendere qualcosa che tenga veramente caldo.

Così martedì sera, decisa come quando Hitler ha invaso la Polonia, convinta come quando Gisele passeggia sulla spiaggia di Ipanema, io, il mio grosso herpes, il mio budget genitoriale E la mia tredicesima siamo sbarcati TUTTI INSIEME su VIA DELLA SPIGA, convinta come non mai, dopo un intero pomeriggio passato su internet a cercarmi i migliori GIUBBOCAPPOTTI.


Non avevo molti dubbi, sapevo dove volevo andare:

PIANO A – FAY

PIANO B – SPORTMAX

PIANO C – RINASCENTE (ma solo se sono veramente disperata).

Il tutto dalle ore 18.20 ed entro le 19.30 (quando dico che Shopping Night mi fa una pippa vedete che sono seria?).


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lunedì 3 dicembre 2012

Come fare i regali di Natale da quando Monti ci ha messo tutti con le pezze al culo

Se anche voi come me avete cominciato AD OTTOBRE a parlare casualmente di regali di Natale con il vostro fidanzato (o con i vostri genitori, che va pure meglio perché hanno un budget in genere illimitato) avvantaggiandovi di quei geni satanici del marketing di Tiffany's che una pensano e 100 ne mettono sul sito, tipo questa:





oppure se gli avete mandato delle altrettante discrete mail con subject a prova d'idiota come queste:



E ancora avete la sensazione di non esserne venute a capo di nulla, ecco un po' di idee di cosa regalare O farvi regalare prossimamente.
Cominciamo con le cose MAI PIU' SENZA.
So che l'avete sempre voluta e so che i vostri fidanzati fashion victim ve l'hanno chiesta per natale. E SO CHE VOI VOLETE VOLERLA. Ma certo. Noi, donne piegate al consumismo degli smalti Chanel che si rinnovano ad ogni stagione ci rendiamo conto che la scelta non è saggia ma tant'è, quando abbiamo visto queste immagini siamo rimaste BAH-SITE.


Eppure.
Eppure qualcosa si è mosso e io sono qua a farvelo muovere perché vi ho trovato l'alternativa che non vi farà piangere a fine mese.




Per l'amica che quando è triste cucina E SO CHE LA' FUORI CE NE SONO TANTE.
Per voi là che avete i forni.
Per voi che avete la farina in casa [sì perché a Milano ci sono appartamenti che non hanno il forno, ci sono case con donne dentro che non hanno la farina, lo zucchero e il mattarello (ciao mamma, ciao!) e le tortine le compriamo una volta all'anno alla California Bakery].


Voi, che vi ammazzate in mille ricette per replicare i macarons della Ladurée facendoci crepare d'invidia noi che sappiamo fare sì e no la torta allo yogurt della mamma, ecco questo è il regalo per voi:





Per l'amica vegetariana animalista invece, o per l'amica che sta mettendo su casa da 3 anni (sì sì dico a te) o da 3 giorni (come quell'altra che si trasferisce TRA UN MESE) pensavo di regalare qualcosa di discreto come un trofeo di caccia.
Ma non pensiate che io imbracci un fucile pe' davero, un trofeo di caccia DI PELUCHE!
Per dare colore ad un salotto grigio e bianco, per richiamare la pelle di zebra tra i divani o semplicemente per appendere qualcosa di inquietante alla parete.




Infine, se anche voi come me avete problemi di gestione dello spazio nel letto, se anche voi come me lo abbracciate e lo sentite russare sopra il vostro orecchio e pensate “ma quando Vasco ha scritto respiri piano senza far rumore FORSE PENSAVA A ME perché porco il mondo possibile che solo io NON FACCIA RUMORE QUANDO RESPIRO?”, se anche voi come me vi ritrovate con un uomo che dorme IN DIAGONALE pensando di essere l'ipotenusa di un triangolo rettangolo forse queste fanno al caso vostro:


Per dire una volta per tutte: questo è il MIO spazio, questo è il TUO

Poi per l'amica che continua a chiedervi collane ma poi quando gliele trovate non ne vanno mai bene (sì sì parlo a te che ti senti chiamata in causa) ecco un mazzo di collane che magari non ti piacciono ma facciamo che sì:

 Dall'alto a sinistra: Collana Asos, collana Asos, collana asos, collana Zara.



Per l'amica fissata con il make-up trucchi ce ne sarebbero mille da dire. Lei si aspetta che io le recensisca quella che per ora è LA MIGLIOR CREMA PER IL VISO DELLA MIA VITA ma si aggiungerebbe anche alla recensione del MIGLIOR STRUCCANTE DELLA MIA VITA e allora facciamo che amica ti dico tutto quando ci vediamo il 13 dicembre, ok?
Le si potrebbe regalare un rossetto della Mac, per una semplice e sacrosanta buona ragione: SANNO DI CONFETTO.




Avete un'amica con i capelli di merda e non sapete come dirglielo? Quest'olietto miracoloso è la risposta E HA UN PROFUMO BUONISSIMO.

Io lo chiamo Olietto Miracoloso
(rigorosamente sui capelli bagnati eh)




Per i regali al fidanzato mi trovate impreparata, per me il fidanzato è ancora un giocattolo nuovo e per Natale manca poco che gli regalo un disegno (no, mi sa che semmai è il contrario).

Ma se è un infoiato di aggeggi tech forse si potrebbe regalargli un Kindle, o Kinder come lo chiamo io:
 

Questo è quello nuovo, ma c'è anche la versione cheap per noi poracce:

 


Vi avviso che quest'aggeggio crea dipendenza e poi ne vorrete uno anche voi.

Se invece è un uomo che non deve chiedere mai e come tutti i milanesi hipster non si fa la barba manco per sbaglio perché adesso va di moda così e guai a mettersi un filo di crema manco con il freddo e la pioggia, può essere che si ritrovi con una pelle del viso che manco l'asfalto ad agosto. Allora forse sarebbe bello fargli scivolare in bagno una cosetta così (ma ricordatevi: state attente che sull'etichetta non compaia la parola ANTIRUGHE).



Per quanto riguarda il vestiario sono occupata nell'attività primaria che impegna tutte noi Fidanzate del Mondo: il Makeover del Fidanzato. No ma certo che noi li amiamo così, per questo ci siamo innamorate.

Però sono certa che una gift card illimitata da Cos al mio fidanzato non dispiacerebbe.
Quindi potendo scegliere cosa regalargli credo che gli regalerei:



Un cappotto tipo caban che quello che ha adesso sembra rubato al guardaroba del Plastic:



E dopo aver pensato a tutti (per i genitori ognun per sé e dio per tutti) ora comincio con la lista di regali per ME.Pronti? Pronti.

Nulla che qualcuno di quelli intorno a me (O ME) si possano permettere. Ma lasciatemi sognare.

E allora lasciatemi immaginare che io e i miei 3 fottutissimi kg in meno possiamo permetterci di andare in giro vestite così, con quest'allure anni '50:

Da Pinterest, Rochas PE 13, Dior Fall 2012 Couture, Dior Fall 2012 Couture

Sì, mi è preso il trip delle gonne anni '50 come quelle di Dior.


Ma non del Dior originale che non me lo merito, che io son figlia di una sarta e le cose originali non le voglio.

Mi vanno bene anche le belle cose che non necessariamente ti portano via una sassata di soldi. Ma non se ne trovano, vedo solo gonne di Tibi e di Miu Miu perché Zara è ancora troppo presa a far cucire borchie ai rumeni per accorgersi che la moda sta virando da un'altra parte.






Poi voglio delle collane. Delle collane come non se ne trovano da ste parti. Nemmeno alla Fiera del Vintage di Belgioioso. Se ne trovano solo su Pinterest.




Poi voglio un tostapane di quelli che quando le fette sono pronte fanno il saltino. Come quelli americani.



Poi voglio una bella custodia per l'iPhone 5. Che ancora non ho, ma manca poco. Ah, se manca poco. 


Manca un mese.
Eh sì, scriverò un post sulla conversione dal Ebraismo del Blackberry al Cattolicesimo dell'Iphone. Lo giuro.

Ma so che la vorrò ROSA. E so anche di chi è questo compito: Amica Americana, hai lo stato di New York a tua disposizione, portami una custodia per Iphone, ERI CON ME QUANDO HO TROVATO LA PERFETTA CUSTODIA DEL BLACKBERRY ROSA.



Poi voglio tante candele.
 


Poi vorrei anche io un Kindle cioè un Kinder.

Poi vorrei dei nuovi vestiti da palestra perché vado da tre mesi sempre con gli stessi e mi chiamano ormai “quella con la faccia da stronza e la maglietta di H&M gialla e bianca”. Anzi no, molto più necessaria è una borsa da palestra che andandoci 3 volte a settimane è necessario che s'intoni con i miei cappotti e soprattutto non mi tranci le spalle quando me la porto in giro.



Anche se in realtà vorrei molto di più una casa nuova perché dove sto l'armadio è così piccolo che anche una maglietta nuova non mi starebbe più.


No, la verità è che il Natale di quest'anno va radicalmente meglio dell'anno scorso.
Ma diciamoci anche la verità, NON CI VOLEVA POI COSI' TANTO.

Quindi, bravo Babbo, ottimo lavoro.
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