lunedì 30 gennaio 2012

SAG Awards: Le Pagelle di Stile

Dovete perdonare la latitanza, Zitella era in crisi.
No, non ero dispersa per saldi (come sapete quest'anno mi sono trattenuta, ho comprato solo un parka, una sciarpa, una camicia di jeans e un paio di stivaletti molto discreti) ma la mia vita personale (sì lo so: anche io mi stupisco di averne una) mi ha provocato qualche turbamento che mi ha fatto passare la voglia di scrivere. Eppure c'è chi mi ha parlato dell'equazione “hai un blog quindi sei infelice”, paradigma sul quale non mi ero mai soffermata. Parzialmente vero, concediamoglielo al Daniele, perché essendo questo il mio secondo blog in effetti riconosco che ancora non ho trovato pace. No, non sono felice. Ma chi lo è? O per lo meno, chi è che si azzarda ad ammetterlo per il timore di non portarsi sfiga da solo? Però io quando sono profondamente infelice, non scrivo. Non ho aperto il blog per ammorbare le genti con i miei problemi, per quello uso Twitter (o tuttalpiù scriverò un romanzo). In più dopo tutto questo, c'è anche qualche bel troll che giusto ieri mi ha dato della troia.

E dell'incompetente in fatto di moda.

Bene amica, una cosa ci tengo a dirla: troia TE LO PASSO anche, ma non venirmi a dire che ANGELINA JOLIE E' UNA REGINA DI STILE.
 

ONCE YOU GO BLACK YOU LOOK LIKE A SACK
Angelina Jolie - Jenny Packham; Emma Stone - Alexander McQueen; Tina Fey - Versace vintage; Jane Krakowski - Antonio Berardi: Ashlee Simpson - Jenny Packham
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lunedì 16 gennaio 2012

Golden Globes 2012: Le Pagelle di Stile

Golden Globes significa solo una cosa: OSCAR.
Gli americani sfrigolano per portarsi a casa la cambiale per gli Oscar perché lo sanno che se vincono questa poi è tutta in discesa. Ma a noi, quattro galline in questo pollaio, checcefrega dei film in gara? Dei registi? Degli sceneggiatori? Della fotografia e degli attori? Una sega, avete ragione. E infatti io che faccio stasera per voi? Salto la cena, ignoro il bucato da stirare e decido quali sono le squinzie più eleganti di Hollywood alla vigilia degli Oscar.

Sono circa una quarantina le prescelte e ho voluto riclassificarle secondo un criterio ben preciso: i colori.
Partiamo dalle più classiche, quelle che non hanno voluto rischiare tuffandosi nella tavolozza degli showroom e si sono affidate all'accoppiata di colori più paraculo che le stylist possano proporre.

THE BIANCO AND THE NERO

Kate Beckinsale – Roberto Cavalli; Debra Messing – Monique Lhuillier; 
Kate Winslet – Jenny Packham; Mila Kunis – Dior


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sabato 14 gennaio 2012

Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta

Come sapete se mi seguite su Twitter, ieri ce l'ho fatta. 
Ho sfidato il dio dei tassisti che li ha fatti scioperare proprio all'inizio della Fashion Week e lasciando in ufficio i trampoli da 13 cm con cui avrei voluto ondeggiare nell'ingresso di Via Donizetti 48, ho raggiunto (a stento) un tram e dopo Google Maps (grazie google maps, che dio ti benedica) e dopo 5 minuti di spaesamento generale in Piazza Tricolore sono riuscita a capire dove minchia fosse la sede di Aeffe.
Questa cosa dell'aver rinunciato ai tacchi e aver ripiegato sui dei mocassini di vernice borchiati (come si dice? sobria ed elegante?) di Miu Miu disegnati direttamente dalla mano di Satana per poter fare così male mi ha fatto non poco girare le palle, giusto ieri intrattenevo una fitta corrispondenza con una mia lettrice che mi chiedeva cosa mettersi per andare alla sua prima sfilata e io insistevo sul fatto che 'almeno ad una sfilata i tacchi sono obbligatori'. Manco finito di dirlo che sono entrata dal basso del mio metro e settasette (ok, lo so, sono alta ma il tacco mi da sicurezza) alla location giusto giusto insieme alla Marti.
Come Marti chi? La Colombari, no?
E via, 'na bella botta di autostima per cominciare (Marti, un consiglio: basta con la coda alta! Sembri appesa)!
Come entro in location (ma come? nessuno controlla il mio invito su cui c'è scritto PORACCIA – STANDING? No? Tanto meglio) mi acquatto veloce veloce vicino ai fotografi, che hanno sempre la posizione migliore.
Ma toh, chi c'è lì davanti a me? La Ferragni.


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mercoledì 11 gennaio 2012

Luisa ViaRoma Firenze 4Ever Pink Carpet: Le Pagelle di Stile

Su Twitter mi è stato chiesto di dare degna sepoltura all'ultima edizione del Luisa ViaRoma Pink Carpet Event for Bloggers Very Cool. Per quella manciata di voi che non sa di cosa io stia parlando faccio prima una doverosa premessa:
- Luisa ViaRoma è un negozio di Firenze. Un negozio di quelli dove gente come me e come voi si vergogna di entrare;
- Da qualche anno a questa parte hanno avuto l'idea di organizzare un paio di eventi annuali ad uso ed esclusivo consumo del popolo della rete, principalmente per spingere le vendite del loro negozio online e far parlare di sé la gente ffffiga;
- Non so da quando, ma certamente per quest'ultima edizione per essere invitati bastava chiedere di partecipare. Tutto il resto poi (viaggio, soggiorno, pasti), sono cazzi vostri. Bhè, tranne se siete dei blogger che contano. Allora lì, no. Anche se in effetti una come Guia Soncini E' una di quelle Blogger Che Contano, ma provate a chiederle come mai non l'hanno invitata.

Detto questo, ora capirete perché l'evento è stato popolato da frotte e frotte di genti wannabe da tutto il mondo: l'importante era avere una Reflex al collo o come propria estensione della mano. Eccerto, in eventi come questi l'importante è esserci ed essere guardati.
Io non c'ero, conservo la mia identità per eventi migliori (tipo, che so, la sfilata della Ferretti di Venerdì) ma alcune mie amiche Blogger di Quelle Che Stimo sì e mi hanno chiesto di recensire l'evento.
Direttamente quindi dalla pagina Facebook ufficiale di Luisa ViaRoma, eccovi le Pagelle di Stile più pink del 2012, ordinatamente classificate per tre major groups: i Belli, i Famosi e i Poratchi.

I Belli

Scovarli è stato più difficile che trovare un paio di jeans neri da Zara in tempo di saldi (spoiler: non li ho trovati).
Su 150 foto caricate le uniche che io ho trovato degne di far parte di questa categoria sono solo 9. Fate un po' voi.


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giovedì 5 gennaio 2012

C'è da chiedersi perché siamo ancora single

A pranzo si discuteva amabilmente di quello che per me potrebbe essere il terzo matrimonio del 2012 tra colleghe e così, a forza di parlare di dove e come sposarsi, di quanto lungo deve essere l'abito quando è lungo, di quanto corto deve essere l'abito quando è corto, di quali bomboniere, quale location, quale completo per lui, se mettere i nastri sugli alberi o lasciare solo le torce nel giardino.... siamo finite a stilare ognuna di noi una personale wishlist di quello che vorremmo fosse l'uomo che ci aspetta all'altare.
Al tavolo, su quattro, tre siamo single quindi ecco qua le nostre personalissime wishlist.

La Bovghese Hipstev
Alto. Io sono alta 1.70+14 di tacco quindi lui è alto almeno 1.85.
Possibilmente non è biondo.
Non è troppo muscoloso e pratica le seguenti discipline: tennis, sci, barca a vela.
Il livello culturale è alto: università o equivalenti.
Deve leggere molto, andare al cinema e alle mostre.
Deve andare alla Scala abitualmente.
La sua professione potrebbe essere: architetto, avvocato, fotografo ma sicuramente non il notaio, nemmeno il politico, preferibilmente un giornalista.
Dev'essere magro ma non secco (genere hipsterdelcazzo).
Orientamento politico: radical chic.
Legge tutti i giornali che alla mattina ci arrivano a casa che sono: La Repubblica, Il Corriere, Il Sole, La Stampa e il Giornale più Wall Street Journal e il Financial Times.
Vivremo a Brera, in via Formentini all'ultimo piano.
Lui lavorerà al Corriere che è lì vicino.


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