Mi avete chiesto a gran voce un Cazzomimetto First Date e nemmeno due ore dopo avervi risposto che non ho un first date dall'anno scorso e di non ricordarmi esattamente cosa si prova, il First Date si è palesato davanti ai miei occhi. Aperitivo, con tempo di preavviso di ore: 2.
Insomma il panico da Cazzomimetto First Date si è un po' bruciato come un fiammifero e più che panico da mise m'è venuta l'ansia da ascella. Il pensiero che qualcuno possa verificare che sì, ANCHE IO come il resto del mondo generi odori mi fa rabbrividire. Preferisco pensare di emanare naturalmente un'essenza di Chloé EdT sapientemente distillata dalle mie ghiandole sudoripare.
Poi una volta fuori, mi rendo conto che uscire con gli uomini non è come andare in bici.
No.
Se siete come me che uscite con un uomo ogni cambio di ora legale, è il caso di prepararsi.
Non dico solo a livello di toelettatura, dico proprio tutto il resto.
Partiamo dal presupposto che io sono timida. Oh la la, certo che sono timida. Qua faccio la spandona da morire perché questo è il mio piccolo teatro e di cui sono l'étoile ma poi nella Vita Reale io sono Timida.
Cosa fanno le timide? Non parlano.
E cosa fanno le timide quando non parlano? Fanno parlare gli altri.
Io sono bravissima a far parlare gli altri.
Tipo che riesco a farti parlare anche del trauma di quando ti è morto il gatto, di quando sei caduto in bicicletta da piccolo e di quanto questo ti abbia poi influenzato nel resto della tua vita, degli ultimi lavori fatti, dei genitori, dei fratelli che vivono all'estero e delle sorelle che si sposano. Tutto in una sola sera.
Capite? Sono tipo un'incantatrice di serpenti.
Tu mi metti lì con un Aperol Sour in mano e io ti faccio parlare come se fossi Freud.
Gli uomini, questi pusillanimi, amano parlare di loro stessi. Se presi per il verso giusto ti aprono anche l'ultimo degli Ex Files.
Però, nove volte su dieci quando fai parlare un uomo di sé per tutta una sera, egli raramente si ricorda che ha anche lui la possibilità di usare il punto interrogativo. Ed è così nascono le centinaia e centinaia di storie basate sulla non-comunicazione tra uomo e donna. Ed è così che io mi annoio.
Poi, ce lo vedete un pover'uomo che cerca di far parlare...ME?
Io, cosa vuoi che ti dica al primo appuntamento? Che sono una stronza acida on the outside, che vengo da un Paesello piccino picciò il cui anagramma è una bestemmia, che ho fatto 11 anni di danza ma non sono arrivata a 12, mio numero preferito, perché ho dei grandissimi complessi sul mio corpo quindi non mi fare complimenti che non ti credo, che quando non parlo non è perché non ho niente da dire ma perché non faccio monologhi, che leggo ma non sono intellettuale, che non bevo né vino né birra pur non essendo astemia, che lavoro nella moda, che squadro sempre tutti dall'alto in basso senza nemmeno accorgermene, che non saluto mai nessuno perché anche se ora non sono più miope e potrei riconoscere i volti sono troppo timida per salutare per prima, che sono per il Limone di Cortesia piuttosto che per i sentiamoci imbarazzati sotto al portone, che mi piace scrivere e un giorno vedrai il mio libro in libreria e avrai paura del fatto che potrei aver parlato di te, che ho un blog, che ho delle fan, che ho delle lettrici e che no, non me la sto tirando ce le ho veramente, che posso ridere e piangere nel giro di 45 secondi, che non sono una persona solare, che magari un giorno ti spiego anche perché, che quando parlo della mia famiglia mi si accelera il battito, che io porto sempre i tacchi non per fare la figa ma perché mi ci sento più magra, che io quando guardo i film d'amore piango e che in realtà non sono acida, è che mi disegnano così.
Ho riassunto quello che sono in 14 righe. Anche volendo trovare uno che ha il coraggio di affrontare tutto questo il resto della serata che si fa?
Si limona (o si linona, a seconda del tasso alcolico del sangue).
I'm the Master Queen of Limoni.