martedì 24 luglio 2012

Senza Titolo

So che vi siete preoccupate per me e che siete preoccupate che io chiuda il blog.
Non nego che il pensiero mi abbia sfiorato.
Mi prendo una pausa, tutto qua.
Non mi va di spiegare il perché, chi mi conosce lo sa e anche chi non mi conosce (come la dolcissima Cristina) c'è arrivato.
L'avete notato tutti: negli ultimi tempi il blog (questo e molti altri) è stato scambiato per un forum, dove si discute, ci si incazza, si alzano i toni.
Io ve lo spiego, voi siete liberi poi di non crederci ma i blog sono diversi dai forum.
Non perché una persona apre gratuitamente una pagina di diario personale pubblica allora deve accettare a testa bassa qualsiasi critica che gli viene mossa. Si dice anche che le critiche siano costruttive, io non sono di quest'opinione perché molto dipende anche da come queste vengono poste. Ad ogni modo ho incassato ogni insulto, ogni commento (sì, per lavoro mando -anche- delle newsletter, ora che lo sapete cambia qualcosa?) e ogni provocazione lasciata su questo blog. E ad alcuni di questi ho risposto, pacatamente, diplomaticamente, invitando chi non fosse d'accordo con quanto da me scritto ora e in passato a cambiare blog: non perché non accetti le critiche ma perché proseguire in un confronto acceso a botte di commenti lo trovo noioso, inutile, infantile, frustrante. Visto che sapete chi sono e immagino vogliate continuare la discussione, vi prego, venite a trovarmi in ufficio. Fatevi annunciare in guardiola, mostratevi e affrontiamo la discussione faccia a faccia -visto che vi sta così a cuore- come si fa tra persone adulte.

Però, non perché chicchessia mi copre di insulti la pagina io cambierò idea. Non riesce a farmi cambiare idea mia madre, figuratevi voi.
Né tantomeno ritirerò quanto detto in altre sedi. Sì, il tweet dove dicevo a due mie amiche “adesso avete capito perché non scrivo più. La gente non capisce un cazzo” c'è ancora.
Sì, l'ho detto e non me lo rimangio. Perché secondo me c'è veramente gente che non capisce un cazzo su internet.
Vi sentite chiamati in causa? E' un problema vostro. Io non vi chiederò scusa per le mie opinioni o per quello che scrivo. Io non sono obbligata a scrivervi, a compiacervi, a fare solo quello che a voi pubblico piace.
Questo è un blog, non si paga per leggerlo, e come tutte le merci (o i servizi) di natura gratuita, se non incontrano il vostro favore potete tranquillamente andare altrove, leggere qualcos'altro o spegnere il computer e uscire.

Abbiate il buonsenso di ridimensionare la maniera con la quale scrivete i vostri commenti e le vostre opinioni. Non capite un cazzo perché questo non è un luogo imparziale dove ognuno può venire ad urlare il proprio pensiero, non è una piazza del mercato dove vince chi urla più forte e perde chi smette di commentare.

Come ha sapientemente riassunto la mia collega Oggi Mordo, dicono che questo sia il prezzo da pagare per la celebrità.
Quando io ho aperto questo blog non cercavo la celebrità. Ho solo aperto uno spazio dove pubblicare quello che io altrove avrei voluto leggere. Un fazzoletto di terra coltivabile nel marasma della rete. Non te lo immagini, quando apri un blog, che arriverai ad avere perfino 50.000 contatti al mese.  Non te lo immagini che ti farà piacere ricevere i commenti delle lettrici, ricevere le loro mail, rispondere ai loro quesiti, aiutarle nelle situazioni più difficili come una storia d'amore che non si riesce a mettere via o più frivole, come scegliere un abito per un matrimonio. Non te lo immagini nemmeno che qualcuno verrà dirti che quello che pensi è sbagliato, per il semplice fatto che tu lo pensi e loro no.
Credo di aver risposto sempre a tutte le mail delle lettrici, nel giro di qualche giorno o di qualche ora.
Dalla ragazza che mi ha scritto dall'Emilia terremotata, a quella che mi ha raccontato della sua storia d'amore con un uomo sposato (solo per raccontare le più recenti).
Fino a tutte quelle che mi hanno interpellato per i matrimoni, vorrei fare un collage con le vostre foto dei look!

Qualcosa si è rotto con il blog.
Sarà che sono due anni (e quest'anno l'anniversario me lo sono pure dimenticato, ma ero in piena frenesia da spray tan!), sarà che rispondere alle aspettative di un pubblico così vasto non è semplice. Sarà che sono un po' stufa di parlare sempre delle solite Pagelle di Stile e sarà che ho una vita privata che vorrei tenere privata perché sto cercando di imparare come si fa la fidanzata. E non potete capire la fatica che fa una Zitella a fare La Fidanzata.

La critica morale che mi è stata mossa principalmente è che non avrei dovuto postare le foto di ignari invitati a nozze su Twitter.
Una critica del genere da chi apre un gruppo privato per sparlare di qualsiasi malcapitata è piuttosto singolare ma bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare. E' vero, quell'atto non è stato un gesto da regina di stile della rete. Ripensandoci, tempo fa ero inciampata in un gruppo su Facebook che postava le foto di passanti per strada commentando malamente il loro look e l'avevo trovato di pessimo gusto perché un conto sono le celebrities, un conto è la gente normale. Poi, mi sono resa conto di aver fatto lo stesso. In molte me l'avete chiesto e io mi sono erroneamente sentita autorizzata a farlo.
Perché, diciamocelo, commentare i red carpet che non calpesteremo mai è divertente, ma mai quanto commentare una situazione che ognuna di noi ha sperimentato almeno una volta come un matrimonio di famiglia.
Detto questo, mi scuso per la caduta di stile. Le foto sono state rimosse, i commenti anche.

A presto,


Zit.
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giovedì 5 luglio 2012

Per un'amica

E' un periodo un po' di merda per una mia amica.
Sto provando in tutti i modi a farla stare meglio. Certe volte l'affetto non basta.
Mi ha scritto questo, che non è una una richiesta d'aiuto, nè un urlo disperato di dolore.
E' lo stato delle cose, di alcune cose.

E la cosa peggiore è che c'è ancora chi non capisce.

Odio il genere di uomo che ne vuole anche dopo annissimi
che ne vuole ma non troppo
non troppo da amarti, non troppo da urlarlo
ma che chiaramente ti pensa, e te ne rende noto solo una piccolissima parte


Odio quelli che sono così presi da se che non riescono a reggere il confronto con qualcuno di più profondo, di migliore.
perchè è di questo che parliamo
troppo difficile reggere il gioco con una come te, come me
troppo difficile stare a cercare i come e i perché in mezzo alla corazza di battute feroci e sarcasmo che ci vela il cuore
troppo difficile portare in giro una che o la ami o la odi
meglio stare con una grigina, perché una in technicolor ti fa venire il mal di testa

ma poi la sogni, e poi la cerchi
e te la ricordi
te la ricordi a vita

e vaffanculo, vaffanculo, vaffanculissimo
odio tutti
.



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