Ma noi lo sappiamo, lo sappiamo perché li abbiamo visti nella casa di Charlotte York.
Ed è così che dopo aver trascorso il Ponte dell'Immacolata a morire di freddo in quel della Bassa Padana, in temperature che si aggiravano tra -7° e 0° che mi hanno fatto seriamente pensare di non poter arrivare viva al lunedì, di non poter mai più camminare, mai più muovere le dita sul cellulare e muovere i muscoli facciali, così come i lombari, e di vivere ormai bloccata sempiternamente come un obelisco in una Piazza del Popolo qualunque, che ho capito che forse avevo sbagliato qualcosa.
D'altra parte il cappottino di Patrizia Pepe, per quanto bellino e tagliato magistralmente con coda a pinguino, ha pur sempre lo spessore di una camicia di jeans dell'Ovs.
Massì, io quel cappotto di cui parlo da mesi non l'avevo ancora comprato.
Lo compro con i saldi.
Lo compro con le svendite di campionario.
Lo compro da Zara.
Lo compro da Cos.
Lo compro in outlet.
Lo compro con la svendita aziendale.
Lo compro mamma, fidati che lo compro.
Ma la mamma, che mi conosce meglio di quanto mi conosca io, sentendomi piangere dal freddo lo scorso sabato esasperata dai miei latrati ha detto TE LO REGALIAMO NOI BASTA CHE TI COMPRI QUALCOSA CHE TI TENGA CALDO!
E cosa tiene caldo? Procediamo con ordine d'importanza:
_IL FUOCO.
Pare piuttosto ovvio che non posso darmi fuoco. Ogni mattina poi.
_LA COPERTA DI PILE.
Per quanto sia il mio sogno uscire di casa avvolta nel plaid del divano sento che potrebbe non essere abbastanza e gli sguardi di disapprovazione già degli addetti alla guardiola prima di entrare in ufficio potrebbero convincermi a tornare a casa a cambiarmi.
_LA PELLICCIA. QUELLA VERA.
Sì, lo so che voi ci tenete agli animali ma le pellicce ecologiche a meno che sotto non abbiano centordici imbottiture (ma allora passiamo al punto successivo) non tengono il freddo. Il freddo tagliente. Quello che sega la faccia come lame di ghiaccio. Siate oneste.
_IL PIUMINO.
Sì, quell'ammasso tondeggiante di piuma, vera o sintetica, che noi donnine a modo odiamo tanto.
Sono anni che aborro quell'indumento e anni che mia madre continua a dirmi MA IN TELEVISIONE NE VEDO COSI' TANTI - MAMMA NON E' CHE SE VEDI QUALCOSA ADDOSSO ALLA VENTURA, ALLA D'URSO O ALLA CLERICI SIGNIFICA CHE VA DI MODA, IO QUELLE COSE LUCIDE LI NON LE METTO, SONO DA TAMARRA.
E più o meno le conversazioni sono andate avanti così per anni, con la sola modifica dei nomi delle rispettive celebrities citate (Hunziker, Toffanin, Pellegrini, Gregoraci...).
Ma questo week-end qualcosa si è rotto, o sono diventata vecchia, o le mie articolazioni sono diventate pesanti o veramente ho preso molto freddo, fatto sta che mi sono decisa a prendere qualcosa che tenga veramente caldo.
Così martedì sera, decisa come quando Hitler ha invaso la Polonia, convinta come quando Gisele passeggia sulla spiaggia di Ipanema, io, il mio grosso herpes, il mio budget genitoriale E la mia tredicesima siamo sbarcati TUTTI INSIEME su VIA DELLA SPIGA, convinta come non mai, dopo un intero pomeriggio passato su internet a cercarmi i migliori GIUBBOCAPPOTTI.
Non
avevo molti dubbi, sapevo dove volevo andare:
PIANO
A – FAY
PIANO
B – SPORTMAX
PIANO
C – RINASCENTE (ma solo se sono veramente disperata).
Il
tutto dalle ore 18.20 ed entro le 19.30 (quando dico che Shopping
Night mi fa una pippa vedete che sono seria?).