martedì 16 aprile 2013

"Il filo non ci arriva": Cronache di convivenza 2.0

Come avrete notato, non ho molto da raccontare ultimamente. Sarà che non ci sono grosse novità, mio malgrado, sarà che l'unica grande novità di cui siete già tutti ampiamente a conoscenza è che sono andata a convivere.
E come reagisce un'indomita zitella alla convivenza?

Non bene, diciamolo.
Usciamo da quest'ipocrisia permanente che è un tutto un dolce-cuore-amore.
No.
Avere spazio nel letto per dormire a 4 di bastoni E' BELLO e non poterlo più fare NON E' BELLO.
Poi, avere una spalla sulla quale appoggiarsi prima di addormentarsi è altrettanto bello e su questo non si discute.
Ma apriamo il vaso di Pandora della convivenza con un uomo. Scaraventiamo fuori dalle nostre coscienze i più reconditi segreti che si celano tra le pareti di casa, in mezzo ai cuscini del divano e tra le pieghe delle cose ancora da stirare.
Vivere con un uomo è dannatamente faticoso perché lui non fa un cazzo.
Pensavo di esserci abituata: vivo fuori casa dal 2002-fanno più di 10 anni- in condivisione per 9 anni, da sola per un anno e mezzo. Pensavo di sapere cosa vuol dire CONVIVENZA. Pensavo di sapere cosa vuol dire BUON SENSO. Pensavo di sapere cosa vuol dire SENSO CIVILE.
La verità è che no, non lo sapevo. Eppure ho vissuto con donne e con uomini, con amiche e con sconosciuti, con gatti e con acari. Ma no, non ci si abitua.
Perché quando vivi con il fidanzato tutto cambia, la vita cambia, l'intero tuo mondo cambia.
Laddove prima c'era UN asciugamano bagnato ora ce ne sono due e uno dei due è appallottolato a terra.
Laddove prima c'era UNA tazza nel lavello ora ce ne sono due e una è appoggiata a caso su una qualsiasi superficie di casa.
Laddove prima avevo il tempo (e la voglia) di stirarmi tutte le mutande, ora devo rassegnarmi a non farlo perché prima devo stirare UNA VAGONATA DI LENZUOLA che sì, per inciso, si cambiano più di una volta all'anno. 


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