giovedì 28 luglio 2016

Cronache di un matrimonio zitello

Siete in tante a chiedermelo quindi non posso partire per l’Australia senza prima avervi raccontato com'è effettivamente andata quel benedetto 9 luglio.
Posso dirvi che nelle settimane precedenti ho pregato tutti i santi del paradiso per fare in modo che VA BENE PIOVI, PIOVI TUTTI I WEEKEND DI GIUGNO, MA A LUGLIO NON FACCIAMO SCHERZI. Perché sì, sposa bagnata sposa fortunata, ma anche sposa sudata sposa rilassata.
Partiamo dal presupposto che tanto quanto una ristrutturazione, l’organizzazione di un matrimonio ti cambia dentro.
Non ci sarà mai più nessun matrimonio nella mia vita d’ora in avanti che sottovaluterò in alcun modo, per il quale non verserò in tempo (e prima del matrimonio) il regalo per gli sposi, per il quale non confermerò la mia presenza prendendomela comoda o –figurarsi- annullando all’ultimo minuto (perché sì, c’è chi annulla 48 ore prima del matrimonio e chi, delizioso, nemmeno si presenta). Organizzare un matrimonio soprattutto a distanza è incredibilmente difficile perché, ehm, quando ti sposi tendenzialmente è la prima volta, ma la gente tende a scordarselo poiché tutti mettono per scontato che tu “sappia”.
Sappia che se non richiedi specificatamente che vuoi fare anche l’assaggio della torta, questa non ti viene fatta provare e ti ritrovi il giorno del matrimonio a tagliare un dolce che manco sai a che farcitura avrà.
Sappia che i confetti è meglio comprarseli da soli perché quelli del catering non sono sufficienti e arriverà vostra madre a dirvi “eh, te l’avevo detto di controllare i confetti”.
Sappia tutti i nomi dei fiori a memoria, in latino e meglio di Madre Natura in persona (“Ah no ma certo, la Gypsophila, come no”).
Sappia che il cuscino delle fedi, il libro degli ospiti, il tableau, sono tutti problemi veri, reali e che vanno risolti nel più breve tempo possibile.
Sappia che tendenzialmente qualsiasi fornitore incluso nell'organizzazione di un matrimonio vuole fregarti, soprattutto quelli che ti affittano la villa e che fanno la danza della pioggia per non avere lo sbatty di pulire il parco e venderti a 2.000 € in più il piano nobile della loro polverosa magione.

Ma ok, ormai è fatta. Il mio consiglio? Fatevi fare un contratto su tutto.
Noi abbiamo scelto la villa a dicembre, nel ponte di Sant’Ambrogio, quando in 2 gg abbiamo visitato una decina di ville nel Medio Friuli. Pochi sbatti, eravamo spolpati dalla ristrutturazione e non abbiamo pensato di fare nemmeno una scrittura privata che ci avrebbe di fatto facilitati a 7 giorni dal matrimonio, quando la padrona della Villa si è inventata qualsiasi extra pur di fare qualche migliaio di euro in più.

Non posso parlare del matrimonio senza però prima fare una doverosa parentesi dedicata al mio addio al nubilato.
Dovete sapere che fino all'ultimo momento, non credevo nemmeno che ci sarebbe stato un addio al nubilato.
Perché io ho un carattere un po’ del cazzo, ho amiche sparse per il mondo e tutte da contesti diversi: ho la Barbara che sta a NY, ho la Giulia che sta a Trieste ma gira continuamente mezza Europa ben più della Ferragni, ho la Juliett che fino a 7 mesi fa stava a Londra, poi è tornata a Udine e ora è a Milano e poi c’è la ritrovata Giada, mia –letterale- compagna di merende ai tempi dell’università che vive a NY da almeno 8 anni.
Poi ci sono altre amiche sparse sul territorio milanese che arrivano da gruppi e gruppetti diversi e un’altra che sta in Francia.
Insomma, pensare ad un addio al nubilato per me era impossibile perché già essere presenti il 9 luglio, venendo dall’estero, poteva essere un sacrificio. Aggiungerci anche l’addio al nubilato sarebbe stato chiedere troppo.

Invece l’animo un po’ Kim Jong-un di Juliett ha fatto in modo che una buona rappresentanza delle mie amiche si ritrovasse allo stesso posto e alla stessa ora una settimana prima del matrimonio per farmi passare la più bella domenica della mia vita.
Juliett ha organizzato con un’attenzione militare ogni dettaglio: ognuna di noi ha avuto una goody bag a tema che conteneva infradito, fascetta per capelli, limetta per unghie, occhiali da sole e guanto esfoliante. Mi hanno organizzato una giornata alle terme a base di canzoni di Beyoncé e caipirinha e una raffinatissima serata alla Terrazza Triennale, un meraviglioso ristorante con vista sul Parco Sempione.



Devo dire che la parte più emozionante in questi mesi di organizzazione è stata sentire come si stavano preparando al matrimonio tutti gli altri: amici, parenti, familiari. Sentire quella lieve tensione, quel desiderio che avevano tutti di arrivare al 9 luglio al meglio, mi ha fatto stringere il cuore di tenerezza.
Mio padre, 82 anni, che si svegliava alle 5 di mattina per pulire il porfido del vialetto di casa.
Mia madre, 72 anni, che si rimbalzava tra negozianti, pasticcerie e fioriste per organizzare il rinfresco la mattina del matrimonio.
Mio zio e mio cugino che hanno allestito il giardino con i nastri bianchi.
Le amiche che mi mandavano le foto delle loro scelte degli abiti per la cerimonia.


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