mercoledì 26 aprile 2017

Barre è forse l'allenamento più bello e faticoso che abbia mai fatto

Come anticipato la settimana scorsa, durante la settimana a New York ho voluto testare sia Soulcycle di cui vi ho già parlato che Barre.
Barre non è un’attività sconosciuta in Italia, ci sono diverse palestre che la praticano ma è ancora piuttosto di nicchia (sentite parlare di Barre tanto quanto di Crossfit? Ecco, appunto).
Ad esempio nella palestra che frequento in questo periodo (Hard Candy, Milano) il corso di Barre nella fascia serale si tiene solo una volta alla settimana. UNA. VOLTA.
A New York ho avuto il piacere di provarlo sia in una palestra classica che offre tra i suoi corsi, anche il Barre (cioè l’Equinox) che in una struttura che si dedica esclusivamente a Barre e cioè la Physique 57.

Partiamo dalle basi, com’è nato Barre:
Barre è nato ovviamente dalla brillante mente di una ballerina tedesca – Lotte Berk - a Londra  nel 1959 (!!!) che, in seguito ad un infortunio, ha pensato di unire la propria riabilitazione ai movimenti tipici dell’allenamento di una ballerina. Negli anni ’70 una studentessa americana che frequentava il corso di Lotte ha pensato di portare l’allenamento negli Stati Uniti e nel tempo i vari insegnanti si sono staccati perfezionando ognuno in maniera personale la tecnica. Sono così nati, tra gli altri, i vari The Bar Method, Physique 57 e Ballet Beautiful.

Ma cos’è quindi, Barre? Un allenamento per ballerine in pensione? NO.
E’ una tipologia di allenamento basata su posizioni in isometria (mantenimento dell’equilibrio con il corpo fermo in una determinata posizione mentre si contrae un determinato tipo di muscoli – esempio: ferma per un minuto in squat) combinato con movimenti piccoli ma ad alte ripetizioni. Spesso vengono utilizzati anche dei piccoli pesetti per le braccia.
Prima di proseguire però ci tengo a spiegare bene cos’è l’isometria:
il mantenimento di una contrazione statica del muscolo senza causarne accorciamento o allungamento (focalizzata sul potenziamento del muscolo). L’isometria è una tipologia di contrazione dei muscoli molto utilizzata in Barre ma anche in moltissime altre discipline (dal crossfit al pilates fino a Calisthenics).


Forse avrete la sensazione che Barre abbia qualcosa a che fare con la danza (classica) ma non è così. Non ci sono passi o coreografie da memorizzare, non c’è Bach a fare da sottofondo, non ci sono ballerine leggere come piume che si guardano compiaciute mentre tu, ippopotamo, cerchi di mantenere l’equilibrio sullo sfondo. Non c’è limite di età, peso o corporatura per accedere a questo tipo di allenamento.
Ecco ora vi ho spiegato tutto quello che Barre NON è.
Cerchiamo di capire cos’è:

UNA FIGATA.

Dopo aver provato la lezione all’Equinox ed esserne uscita entusiasta,  la mia amica mi ha consigliato di provare le classi al Physique 57. Non me lo sono fatta dire due volte e visto che gli americani se hanno un pregio è quello di saper andare dritti al punto, mi è bastato andare sul sito della Physique 57, iscrivermi ed acquistare il pacchetto Newcomers 2 for 1. La mia voglia di strafare all’urlo di “ma io ho fatto 11 anni di danza” mi stava per spingere a prenotare le lezioni di livello avanzato (Sweat, Burn, Tone o Signature) ma un pop up mi ha saggiamente consigliato di cominciare con le classi beginner ed immediatamente ho avuto un flash di tutti i modi in cui sarei riuscita a mettermi in ridicolo in una classe avanzata, mentre tutte concentrate si mantengono in equilibrio sugli alluci mentre io mi ribalto rovinosamente a terra.

Selfie prima di cominciare

Ammetto che ero un po’ agitata all’idea di presentarmi ad un corso da sola (e se non capisco dov’è la sala corsi? E se non trovo gli spogliatoi? E se mi danno istruzioni che non capisco?) ma alla fine è stato più semplice di quanto pensassi.
La sala corsi ricorda una sala prove di danza ma solo perché ha molti specchi e una sbarra.

(Scusate per la bassa qualità delle foto, temevo che mi dicessero di non poter fare foto)
Moquette a terra, sbarra e specchi: ad ogni postazione materassino, palla e fascia elastica

Non è richiesto un abbigliamento specifico né un fisico specifico: la prima cosa che ho notato  è che nella mia classe da beginner c’erano ragazze della mia età (intorno ai 30 anni) ma anche più giovani, così come signore più mature (forse anche 60 anni) e un paio di donne con il pancione. So cosa state pensando: se ci sono donne attempate come fa essere adatto a me che ho l’obiettivo di diventare Elena Santarelli?
NO amiche, non fatevi ingannare. Io, con i miei anni di running e la mia piccola esperienza in funzionale e crossfit posso dirvi tranquillamente che un allenamento più effective di questo non l’ho mai provato in vita mia.
L’allenamento dura 60 minuti (io adoro i corsi che durano un'ora e non 45 minuti) e parte con un riscaldamento blando di gambe e braccia di qualche minuto. La musica è normale, cioè pop e dance. Non si va a tempo, non si contano 8 battute come a danza. E’ un movimento continuo (non aspettatevi di fermarvi per un’ora).
Ho calcolato che la lezione è strutturata in 4 parti: prima braccia, poi cosce e glutei e infine addominali. Anziché arrivare a fine lezione per fare 10 minuti di stretching, ogni muscolo interessato dall’allenamento viene stretchato al termine della sequenza.
Si comincia con le braccia e con i pesetti (e non temete il peso, osate anche i 4 o 5 kg, che più potenziate il muscolo e più lavorate sulla massa magra): i movimenti delle braccia non sono veloci ma le ripetizioni sono serrate e nel giro di poco (pochissimo) sento i muscoli bruciare. Allo stesso tempo le gambe fanno movimenti molto piccoli (piccoli piccolissimi squat ad esempio) ma che incendiano i glutei e le cosce. Le braccia sono piegate all’altezza delle spalle e con i pesetti davanti al viso spingono (“and now push, push, small movements! Push and push! Are YOU burning? If not, push more”) verso l’alto.
Siamo solo nel primo quarto della lezione ma si sta lavorando su cosce, glutei, bicipiti, addominali bassi e laterali e sulla postura. Solo con una, fottuta, posizione.
Poi cambi, ti sposti con il peso in avanti e le braccia indietro, push, push, (tricipiti, il muscoletto che si rilassa dell’avambraccio) e poi non respiri, non ti fermi, vai a terra, fai i piegamenti (le flessioni), rimani ferma per qualche secondo in plank, non ti fermi, rimani in equilibrio solo sulle braccia e un piede, spingi l’altro verso l’altro per attivare il gluteo (“and squeeze! Squeeze!”). Sono posizioni di equilibrio che hanno il vantaggio di dover controllare la postura (per questo gli specchi sono di enorme aiuto) e di allenare gli addominali anche quando non sembra che lo stia facendo.
Ancora posizioni a terra, seduta e in appoggio su mani e piedi si alzano i glutei (come a formare un tavolino), si alza mantenendola a 180° una gamba e mantenendo l’equilibrio sugli altri 3 punti di appoggio a terra e piegando le braccia (si stanno allenando glutei, addominali, cosce e tricipiti).
E poi finalmente è il momento di stretchare le braccia perché la prima sequenza si è conclusa e tu pensi che non arriverai mai alla fine ma la sensazione del corpo è strana: sono già sudata (il battito cardiaco è alto ma è stata una progressione lenta non un esplosione, dovuta più dalla fatica del mantenere certe posizioni più che dalla mancanza di fiato come dopo uno sprint di una corsa). Sento un caldo tremendo, capisco ora cosa intendeva l’insegnante quando parlava di BURN EFFECT.
Nello specifico, quelli della Physique 57 chiamano il loro allenamento “interval overload” cioè lavorano sul muscolo fino al loro massimo punto di fatica  per poi procedere all’allungamento (stretching). Si ottiene un corpo più flessibile e slanciato e con un fisico più “muscolare” ma non “muscoloso”, cioè più come questo e non come questo.

Sul fatto del sentirsi da subito più slanciate ve lo posso confermare anche io perché già dalla prima lezione sono uscita con una postura decisamente migliorata e una maggiore coscienza dei muscoli lombari e addominali laterali (quelli che ti mantengono con la schiena dritta).
Se la prima sequenza vi è sembrata pesante, non è nulla al confronto di quello che vi aspetta nel resto della lezione: gambe unite, mani alla sbarra solo come appoggio e la palla (la chiamano playground ball, è una palla morbida e un po’ sgonfia)  stretta tra le cosce, i piedi sono aperti verso l’esterno e uniti sui talloni (in prima posizione quasi, per chi sa di cosa parlo) e alzati da terra di qualche cm.  Si fanno piccolissimi squat “and pulse, pulse!” per un tempo infinito che può andare da qualche minuto a centinaia di anni. Si strizza la palla tra le cosce e sì, è più faticoso di quello che sembra. Non ci si ferma mai e questo ti fa letteralmente scoppiare i muscoli, diventando paonazza.
Pensi di meritarti un minuto di riposo invece no, si va avanti e si piegano ancora di più le gambe, le cosce sono letteralmente oltre qualsiasi soglia di fatica mai immaginata (eppure sei quasi ferma, i movimenti sono piccolissimi, di qualche cm).
Credi di meritarti l’assunzione in cielo e d’un tratto cominci a capire che se le modelle di Victoria’s Secret fanno questi allenamenti anche due volte al giorno si MERITANO quel corpo e tutti quei soldi. Sono delle eroine.
Prima di concludere con gli addominali però ci sono gli esercizi per i glutei, quelli con la palla mantenuta in equilibrio tra il sedere e il polpaccio, con soglie di difficoltà (ma davvero sono nella classe Beginner? Siamo sicuri che non ho sbagliato a cliccare?) impensate perfino per me, UNDICI ANNI DI DANZA COSA MA COSA.
Gli addominali, in qualsiasi allenamento, per me sono sempre la parte preferita perché avendo avuto da sempre e per sempre la pancia, gli addominali sono quella purga che mi autoinfliggo da anni cercando di raggiungere la chimera della pancia piatta.
Pensavo di uscire quindi abbastanza agilmente anche dalla sessione di addominali di Barre.
No.
Gli esercizi si susseguivano velocemente uno dopo l’altro: addominali alti, bassi, laterali. La concentrazione non sfugge mai, nemmeno per un secondo perché mantenere le posizioni richiede di stare focus su quello che si sta facendo e contemporaneamente si sentono i muscoli che si attivano, si incendiano e ti chiedi “ma mi sono mai allenata prima di oggi nella mia vita?”.


Insomma, come si può dedurre dal mio racconto ne sono uscita molto più che soddisfatta dalle mie classi di Barre (beginner!). Nei giorni seguenti le cosce (l’interno coscia!) erano piacevolmente doloranti, così come gli addominali bassi.
Secondo me è un ottimo allenamento per delineare la silhouette, per chi vuole migliorare la postura e per chi sta cominciando un percorso di dimagrimento se abbinato ad altre attività a più alto impatto cardio-circolatorio. E’ un super allenamento per la tonificazione con una buona parte di cardio. Adatto, da quello che ho letto, anche per le runner (che beneficiano del miglioramento di postura e del cross training).
Molti brand americani mettono a disposizione online i propri workout come Physique 57, ma anche Ballet Beautiful e The Bar Method.
Mi sento di consigliarvi le classi online solo se avete un minimo di esperienza con questo genere di posizioni altrimenti è meglio prima ricevere un’infarinatura da un’insegnante: è davvero molto utile guardarsi allo specchio per correggersi anche da sole (abbassare le spalle, raddrizzare la schiena o il bacino) e non tutti in casa dispongono di una parete a specchio (il mio sogno, più di una cabina armadio, fin da quando ero piccola).
Ecco qualche video per provare:




A Milano, grazie alle vostre segnalazioni, sembra che si tengano corsi da:
Fitness Barre Studio (Zona Maciachini)
In|Ex (Zona Ticinese) (Barre non sembra riportato sul sito ma testimonianze via Snapchat mi confermano che lo praticano)
Total Natural Training (Zona Niguarda)
The Studio Pilates (Zona Navigli)

Purtroppo a parte qualche eccezione sembra che non esistano strutture dedicate esclusivamente al Barre anche se sono sicura che ci siano degli ottimi insegnanti a Milano.
Credo che questa sia la differenza principale con una città come New York: là non si teme di essere specializzati e data una disciplina ci sono diversi posti dove praticarla ed essere certi che gli insegnanti siano formati per fare solo ed esclusivamente quello, senza troppe influenze derivate da altre discipline (arti marziali, yoga, pilates o zumba).
La cosa migliore è sempre informarsi il più possibile e investire qualche soldo (nel caso non fossero gratuite) in un paio di lezioni di prova. 

SHARE:

1 commento

  1. Zit!!!! Sei tornata!!!
    Non ci speravo più, temevo che il matrimonio ti avesse "rammollito"
    Ganza come sempre, anche di più
    :*
    Giusi

    RispondiElimina

Condividi

Blogger Template Created by pipdig