Ero
fortemente indecisa se raccontarvi del mio terzo venticinquesimo
compleanno o se fornire la mia mirabile opinione di Dittatrice del
Buon Gusto sulle sfilate di New York.
Poi
una collega mi ha detto "Cos'è, sei troppo figa per parlare delle sfilate americane?" e ho pensato che forse
raccontarvi della bicicletta nuova che mi hanno regalato i miei amatissimi
colleghi, così come del vibratore a paperetta (con tanto di
confezione nuova di pile allegate e numero telefono di un prestante
ragazzo qualora queste si esaurissero) e della manciata di
cosmopolitan che mi sono ritrovata davanti agli occhi (e di
conseguenza ho ingurgitato senza farmi troppe domande) non era poi
così interessante, anche perché a causa di quest'ultimi i
miei ricordi si fermano a quanto qua sopra già riportato e quindi
eccomi a sfogliare le pagine di style.com per vedere che si dice
di nuovo quest'anno in quel di Manhattan.
Che
c'è di nuovo?
A
quanto pare proprio nulla visto che tutto (o gran parte di) quello
che ho visto aveva il retrogusto della memoria.
Le
ho viste tutte finora e ci sono degli esempi mirabili di maestria
(come da Marchesa, da Sophie Theallet, da Rodarte) ma anche dei
quanto mai evidenti episodi di imitazione.
Evidenti però, solo a me,
che per quanto Dittatrice del Buon Gusto non ho ancora avuto udienza
dalla Regina of All FB (Fashion Bitches, altro che fashion blogger)
Anna Wintour che si sa, ama proteggere la moda statunitense anche a costo di negare l'evidenza.
Non
ho mai avuto grossa considerazione della moda americana, per quanto
tuttavia riesca a partorire giovani talenti molto più di quella italiana (o
francese), saldamente ancorata alle solite Vecchie Glorie.
Ho
quindi più volte manifestato la mia curiosità alla mia amica
emmericana in merito all'eccessivamente idolatrato Marc Jacobs. Non
sono mai caduta al suolo per qualcosa uscito dalle sue case (Marc,
Marc by Marc e, forse ancora per poco, Louis Vuitton) e quell'unica
volta che ho acquistato un capo (seconda linea, figurarsi se posso
permettermi qualcos altro) sono stata costretta a renderlo perché di
pessima qualità.
Se
posso riassumere quindi in una frase la fashion week newyorkese
direi: imitation is the sincerest form of flattery.
Sx - Marc by Marc Jacobs, PE 2012
Dx - Jil Sander, PE 2011
Sx - Marc by Marc Jacobs, PE 2012
Dx - Jil Sander, PE 2011
Sx - Marchesa, PE 2012
Dx - Givenchy Couture AI 2010
Sx - Oscar de la Renta, PE 2012
Dx - Chanel RTW PE 2011
Sx - Oscar de la Renta, PE 2012
Dx - Stella McCartney PE 2011
Sx - Tibi, PE 2012
io invece voglio sapere della paperella e del ragazzo aitante! ;)
RispondiEliminae poi vorrei sapere di che cosa sa un cosmopolitan che non l'ho mai assaggiato..
anche se il buco nero di memoria post-alcol l'ho sperimentato eccome!
Zit,ci devi dare le dritte su come accozzare questi capi color vitamina!!!
RispondiEliminama rosso+fucsia è orendo...no???
eh, beh XD
RispondiEliminame ne piacesse mezzo poi... imitassero roba che non sta male persino alle modelle...
Sei un fottuto genio.
RispondiEliminaChe poi.. ma non ci sono altri stilisti al mondo oltre a MJ? si libera un posto e ci mettono lui.. e che palle e cheddeve fa' per disenare 870 collezioni?????
e non ce lo fai un post sulle mise del festival di Venezia? adoro i tuoi post di quel tipo, acida a puntino!
RispondiEliminazit! risucchiato dal cubo grigio mi son scordato di farti gli auguri per tuoi terzi 25. dunque, auguri auguri auguri!
RispondiEliminaAuguri! (in ritardo...)Un dubbio di scopiazzatura era venuto persino a me su Marc Jacob...però a me è piaciuta tanto la sfilata di Jason Wu!
RispondiEliminauhm...il terzo venticinquesimo compleanno...certo che sei parecchio tecnologica per essere una 75enne! XD
RispondiEliminama non hai un cervello..hai un archivio!!!!!!!! ;o)))
RispondiEliminaPerchè copiare modelli così urfidi? Pietà se ce n'è...
RispondiEliminaLucilla
accipicchiolina (devo smettrla di dire cazzo, cazzo!) sei brava.
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