venerdì 1 giugno 2012

Zitella goes to New York: Part #1

Riordinare le idee dopo un viaggio a New York non è facile.
Ho ancora il biglietto aereo che gira per casa, gli scontrini dei souvenir e un regalino da consegnare alla mamma.
Le foto le devo ancora scaricare tutte. Solo quelle che ho fatto con la fotocamera sono 328.
Più quelle del cellulare e quelle della mia amica.
Non voglio anticiparvi nulla ma una cosa sì: New York è una città che va visitata. Almeno una volta nella vita, anche per gli scettici come me. Non voglio dire cose banali come “New York è una città che ti cambia”. No, non ti cambia. Sarà che ho una prospettiva fredda nell'approcciarmi a qualsiasi cosa, trovo però che sia una città che va visitata. Non è paragonabile a nient'altro nel mondo, è un insieme di turismo e di spettacolo, di arte e di cultura, di metropoli e di paese. E' un fottuto mix -credo- impossibile da trovare altrove. Chiunque, a New York, può sentirsi a casa.

Come molti mi hanno detto e come molti altri vi diranno ho camminato tantissimo.
Si è calcolato una media di 10 km al giorno. Mangiavo come una scrofa e non sono ingrassata di un etto, anzi. Credo di essere pure dimagrita.
I piedi erano puntellati di bolle. Le peggiori sono state sui talloni alla fine del secondo giorno. La mia amica è inorridita quando mi ha visto bucarmi le bolle con una spilla da balia (ma ringraziamo dio di averlo fatto altrimenti a quest'ora avevo le stimmate).
La prima cosa che vi diranno di New York è che è facile orientarsi.

Balle.

Sarà facile per loro che c'hanno tutti gli smartphone con le super mappe di Google che sono in grado di localizzarti anche la tazza del cesso più vicina.
Il mio Blackberry mandava un sms ogni 5 tentativi e usare i servizi internet era impossibile.
Quindi, come una brava giovane marmotta ho dovuto utilizzare LA MAPPA.
Utilizzare una MAPPA mette per scontante tante cose. Una su tutte il senso dell'orientamento. Per esempio capire in che punto del mondo ti trovi rispetto all'EST e all'OVEST, due parole molto care ai newyorkesi.
Ma tant'è, ce l'ho fatta, e la prima volta che sono riuscita ad orientarmi da sola è stata su Park Avenue. L'ho preso come un segno del destino.

Non posso raccontarvi della mia vacanza senza procedere con ordine (e a puntate) quindi:

_DAY 1
Il giorno della partenza, verso le 5.30, ricevo una chiamata dall'American Airlines: “Good morning, nsnncvjdnc jedhxjxhrhnvlèwjshfllor hrgssl SORRY”. E io penso: tu guarda che gentili questi dell'American Airlines che mi chiamano PER RICORDARMI CHE HO UN VOLO.
Arrivo in aeroporto e scopro che il comandante ha avuto un malore, quindi hanno annullato il volo in partenza.
Mi chiedono se voglio passare una notte a Malpensa o partire con la Delta*, un'ora prima.
Che domande.

Insomma, supero tutti i controlli, sono POCO agitata, ho tutti i documenti, le marche da bollo, il passaporto, l'Esta, la valigia. E' tutto OK.
Ho il culo sull'aereo, uno schermo davanti e “POSSO VEDERE TUTTI QUESTI FILM?” vado in overdose da cinema, mi guardo Crazy Stupid Love, I don't know how she does it, Black Swan e Life as we know it.
Tutti di filato.
Mangio quello che le solerti assistenti di volo pongono sul mio vassoietto ogni due ore.
Atterro a New York con un mal di testa esponenziale, ma poco importa, ho finalmente visto Black Swan. Che è un film della madonna (se hai fatto danza), per inciso.
Atterro, comunico la notizia oltreoceano alla genitrice. Noto che il Blackberry non funziona. Ma il cellulare di back up sì. Fiuuu. 
D'altra parte quante possibilità c'erano che SU DUE CELLULARI nessuno dei due funzionasse?
Passo tutti i controlli, compreso quello del poliziotto che mi fa la scansione della retina. Mi dice che sono glowing e, osservando l'indirizzo posto sui moduli, mi chiede se vado a trovare un uomo. Io gli rispondo ammiccante MA NOO E' UN'AMICA.
Dall'aeroporto in poi comincia il panico. Ma io il panico non lo manifesto. Le alternative per raggiungere Manhattan sono due: spendere 50 $ di taxi o prendere il trenino e poi la metro.
Ce la posso fare. Sfido il mio senso dell'orientamento.
Prendo il trenino.
Comunico a Barbara, la mia amica che mi ospita, che prendo l'airtrain. Lei mi risponde “fammi sapere quando arrivi a Jamaica Station”. Ok penso io, magari mi deve dire cosa fare una volta uscita dalla metro visto che NON LO SO.
Arrivo a Jamaica Station.
Invio sms.
Una volta.
Due volte.
Tre volte.
Ciao, cellulare ciao. Da questo momento SEI SOLA A NEW YORK.


No ma io non vivo il panico. No no.
Graziaddio Barbara mi aveva preparato il percorso A PROVA DI SCEMA con un sito fighissimo** che aiuta quelle impedite come me. Azzecco tutto.
Arrivo alla fermata, Lower East Side. Riemergo, la prima immagine che ho di New York (dopo Brooklyn) è quella di uno stradone. Qualche palazzo. Niente di che.
Devo trovare Rivington Street. Prima o poi Barbara tornerà a casa e mi troverà lì.

Prima o poi.


Mi guardo intorno spaesata, chiedo informazioni ad un vecchietto e mi dice che (IO LO CAPISCO! GUARDA MAMMA! IO PARLO INGLESE!) la strada che cerco è proprio dietro di me.
Bene, arrivo a destinazione.
Barbara?


Mamma?


Aiuto?


E adesso cosa faccio da sola in mezzo alla strada CON UNA VALIGIA?
Sono talmente stanca e ho talmente mal di testa che non ho nemmeno la forza di disperarmi.
Barbara è in ufficio. Tornerà.

Prima o poi.

Dopo, forse, una mezzora, ecco che Amica Barbara compare all'orizzonte.
SONO SALVA!
Finalmente sono a casa (sua).
Non so nemmeno che ore sono. Né per l'America né per l'Italia.
So solo che svengo sul letto mentre penso che qualche strada più un su c'è il red carpet del Met.
E io sono sfatta su un letto.
Che si fotta il Met.
Che si fotta il red carpet.
Io dormo.


Al risveglio sono una donna nuova e come regalo di benvenuto Amica Barbara ha pensato alla cosa più americana di tutte dopo la cupcake: LA MANICURE.
Andiamo in questo posticino a Soho dove mi fanno la manicure più veloce e più figa della storia.
Una scheggia quella ragazza, mi è venuta voglia di mettermela nel trolley al ritorno.
La mia nuova amica sudamericana con Marc Anthony in sottofondo mi ha pennellato le unghie con la stessa maestria di Matisse, per soli 8 dollari. Nemmeno un dollaro a dito!


Proseguiamo a cena, in un posticino con le lucine sul soffitto, siamo nel mezzo di Soho ma per quanto mi riguarda potremmo anche essere nel mezzo di Shangai che farebbe lo stesso, quando vado a dormire sono le 21.30 ora americana, 3.30 ora italiana, ero sveglia solo da 22 ore.

 To be continued... 


*CONSIGLIO ZITELLO: Se vi dovesse capitare di prendere un volo per gli Stati Uniti, Delta batte American Airlines tutta la vita. Al ritorno con American Airlines, quando già mi pregustavo la selezione di nuovi film da pupparmi per otto ore, mi sono ritrovata con uno schermo per ogni corsia di poltrone. Un po' come alla gita di V. Dolori alla cervicale e noia assicurati.

**CONSIGLIO ZITELLO: Il sito è www.hopstop.com segnatevelo, mi ha salvato la vita.


INDIRIZZI ZITELLI
Ultra Nail Salon - 125 East 4th Street, New York, NY.
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31 commenti

  1. Cara Zit, forse non te ne fregherà nulla, anzi, sicuramente, ma io te lo devo dire.
    Ero a New York, in viaggio di nozze, penso più o meno nel periodo in cui c'eri tu e beh, ecco....fino ad ora il tuo racconto collima al 90% con la mia (nostra) esperienza. Ma la cosa che mi rende più fiera è che tornata, a chi mi ha chiesto cosa ne penso, se mi è piaciuta, ho risposto quello che hai detto tu: va vista, punto.
    Non ho ancora ben capito la mia opinione in proposito, comunque.
    Ecco basta, solo per dirtelo.
    Attendo impaziente i prossimi capitoli...

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  2. La tonalità di rosso dello smalto is fabulous (a proposito di america :) )!

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  3. vero che li hai già scritti tutti i capitoli e ci tieni sulla corda???? dai Zit!!!! cronaca zitella!!!! io comunque che a NY ci andrò a inizio luglio ho intenzione di spendere 50 $ di taxi....ah si si portami dove devo andare senza sbattoni plissssss!!!! ;o))))

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  4. ho smesso di crederci quando ho letto del malore del pilota. invece ce l'hai fatta.
    grande zit, aspettiamo le prossime puntante. hai fatto venire vogli anche a me di ritornare a scrivere.
    baci
    d.

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  5. io avrei già avuto problemi alla partenza ahahahahaha grande zit!!
    attendiamo con estrema ansia e trepidazione il seguito della tua avventura!

    Serena

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  6. Delta batte American Airlines solo su New York...su tutte le altre destinazioni USA, Delta sucks...

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  7. Anche io sono stata a New York a marzo scorso (per inciso, ho vinto il viaggio con il concorso di Kenzo Flowertag!!!) Rileggere di Soho, di Brooklyn, dei film in aereo mi ha riportata per un attimo oltreoceano..Hai perfettamente ragione quando dici che NY va visitata almeno una volta nella vita (2 sarebbe anche meglio)...Come te ho avuto un mal di testa feroce il primo giorno...roba che mi volevo staccare la testa dal collo e tirarla giù per la Fifth Avenue con un calcio! Come te ho fatto indigestione di film in aereo e indigestione di cibo a Manhattan...ma non ho preso un etto...(ho recuperato con la vita sedentaria qui in Italia..cheppalle!)
    Cmq concordi con me che la Grande Mela è meravigliosa?
    Io ci voglio già ritornare!!!!! E' proprio casa mia!!!

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  8. zit ma me lo dici di preciso dove hai fatto la manicure??
    ad agosto vado a NY!
    :-)

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  9. Ahahah io avrei fatto la pazza non vedendo nessuno, complimenti per il self control;)

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  10. Io, nel dubbio, ci son stata 3 volte. E ci tornerò, perché il dubbio still remains.
    Anonimo qui sopra, a NY (ma anche a Los Angeles, San Francisco, Boston, San Diego...insomma ovunque) ogni 5 metri vedrai l'insegna di un nail center. Entraci senza indugio e per 8-10 verdoni ti faranno delle mani da urlo. Altro che estetiste italiane che vogliono almeno 20 euro!

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  11. Dimenticavo: il volo migliore per gli States l'ho fatto con Lufthansa.

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  12. Nooooo gia' ci lasci?? Uff. Bellissima manicure. Sito figo, grazie, tornera' utile pure a me che sto qua. Io ho volato quasi sempre con alitalia e 8 volte su 10 c'e' lo schermino personale sul sedile, guardare 4 film a raffica e' l'unico modo per passare indenni le 12 (Miami) ore di volo. Aspetto gia' il seguito!

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  13. Ma io non ho capito: cosa è successo al telefono?

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  14. Ti sto leggendo da qualche tempo e sono follemente innamorata di te ;) Ti prego scrivi tanto e presto o andrò in crisi d'astinenza!!!!

    fredshion.blogspot.com

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  15. che bello andare a NYC!! sono stata in America a Marzo dello scorso anno, sono andata a Chicago... e c'era il televisore ogni 3 file -.- niente a confronto con l'aereo che mi ha portata a Tokyo.. lì il televisorino nel sedile c'era sia all'andata che al ritorno.. inutile dire che mi sono sparata 3 fil a tratta :D

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  16. anch'io sono stata a NY due anni fa...e l'ho ADORATA, anzi, l'ADORO tutt'ora!non è una città che ti cambia la vita ma x me un po' è stato così, sono partita da sola x 15 giorni negli USA, senza cell perchè anche il mio è andato ko appena messo piede oltreoceano...beh dopo 15 giorni così ti assicuro che mi sono sentita davvero una persona nuova, la mia autostima non ringrazierà mai abbastanza!:-)

    a proposito...io che sono sempre stata refrattaria ad ogni genere di pratica beauty...da Ny in poi non posso più fare a meno della pedicure,anche in inverno!!!!!

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  17. quel cigno fetente dovrebbero proibirlo fermamente a chi ha fatto danza come te e a chi crede nel principe azzurro come te :P

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  18. Bentornata!!!
    E ora vado a pittarmi le unghie di rosso pure io! ;)

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  19. Bella penna! Leggerti è uno spasso. Gazie!

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  20. Ho capito, il tuo telefono ha fatto la stessa fine del mio in Africa recentemente.
    Scalo a Dubai. Segnale presente. Provo a fare una telefonata a un conoscente che vive lì per chiederlgli una cosa. Schiaccio "chiama"...... tuuuuuuuuuuuuuu..............Bene. Eppure riesco a mandare i messaggi, in Italia li ricevono.
    Arrivo a destinazione. Posto sperduto in Africa centro-est. Mando messaggi in Italia che nessuno ha mai ricevuto (ma questo lo scopro giorni dopo via mail). Telefono non pervenuto. Per pietà conoscenti che vivono lì mi danno una scheda locale. Mando messaggi in Italia con la scheda locale, mai arrivati.
    Ma uno cosa deve fare per comunicare col telfono mentre è all'estero??

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  21. Mamma mia muoio dalla voglia di sapere cosa hai fatto nei giorni successivi...grande la tua amica che ti aveva preparato la mappa...al tuo posto sarei andata nel panico!!
    A presto
    Marika
    www.lesplasirsdelavie@blogspot.it

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  22. Ho scoperto questo blog da pochissimo ma sono già una tua lettrice accanita!
    Vorrei ringraziarti per tutte le risate che mi stai facendo fare :)
    E sono curiosa di leggere cos'altro è successo a New York!

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  23. mal di testa esponenziale? Capzio, ma come hai fatto??? Io per un po' di cervicale cammino come se avessi il collare ortopedico!
    La ragazza della manicure ha dipinto tutta l'unghia o ha lasciato gli spazi laterali?
    Ciao
    Lucilla

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  24. ny è nel cassetto dei sogni, purtroppo, ma desidero visitarla da tempo

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  25. Avanti con la Part II dai!!!
    Sterlizia

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  26. Aspettiamo la 2° parte dai dai dai!!!!!
    Alessia

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  27. Ho letto prima la "seconda" puntata e poi sono andata a ritroso gustandomi questa...
    Sei troppo forte...troppo...è un piacere leggere i tuoi post!!
    ^^

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  28. Zit ho letto tutti i tuoi post su New York e non sai quanto mi sono ritrovata; ero in una fase simile alla tua quando ci sono andata, 3 anni fa. Io credo che, nel bene e nel male NY ti fa dimenticare chi 6 nella vita normale (ti fanno troppo male i piedi x ricordartelo). Continua a scrivere le tue impressioni!

    Anna

    P.S: quando sono atterrata io, ho scoperto che il mio cell era dual band (credo si dica così), quindi ho avvisato la genitrice di sera, dopo aver quasi perso le valigie in aeroporto e aver comprato la scheda telefonica x l'Europa (che se nn la compri in aeroporto sei fottuta)
    P.P.S.: cos'è la Frick Collection?

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  29. appena ho letto Delta, mi sono detta "SI' prendilo ad occhi chiusi" miglior volo in assoluto, c'è tutto e si mangia pure bene (!)la prima volta a New York è davvero un flash ;)

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