martedì 9 settembre 2014

E' settembre, fa caldo, cosa ci mettiamo quest'inverno?

Come scatta Settembre da qualche parte nell’animo umano parte quell’irrefrenabile istinto a coprirsi, a cercare i tessuti pesanti, avvolgenti, ad annusare la pioggia e a far scricchiolare le foglie sotto le suole delle scarpe.
E’ l’autunno, si ricomincia la scuola e se quando l’anno scolastico scandiva ancora il mio calendario la mia preoccupazione era acquistare il nuovo diario (pari solo all’adulta necessità, ogni estate, di comprare le nuove creme solari con la stessa dedizione, accuratezza e precisione che dedicavo prima alla scelta della Smemoranda) ora la preoccupazione è COME CAZZO CI SI VESTE QUEST’INVERNO?
Mi ritrovo sempre a chiedermi: “ma gli stilisti, a febbraio, avranno inventato un nuovo modello di scarpe che abbia il tacco ma che siano comodi? Che stia bene sia con gonne di pelle che con pantaloni di lana? Che mi consenta di passare illesa affianco ad una pozzanghera e arrivare in ufficio? Che stia bene con i pantaloni tagliati alla caviglia senza sembrare una contadinella?”
La risposta è: NO.
Per le scarpe il problema è sempre lo stesso e quest’anno non avrò neanche l’accogliente abbraccio di Zara ad accogliermi visto che rimango dell’idea che i miei problemi al metatarso (che perdurano e si sono evoluti in nuove e mirabolanti forme) siano nati tutti tra le pieghe di quella pelle durissima 100% poliuretano.
Se nella mia testa continuo ad immaginarmi Barbie Ufficio AI 2014 per l’intero total look (maglia, gonna/pantaloni, scarpe), nella realtà è molto più facile partire dal primo livello della “cipolla” invernale e cioè IL CAPPOTTO.
Ringraziamo Celine, Prada, Burberry e i soliti noti per aver riportato on top delle nostre wishlist qualsiasi capospalla che arrivi e superi il ginocchio e soprattutto per aver diffuso quest’insolita voglia di pelliccia.
Bando alle animaliste: la stragrande maggioranza di noi si può permettere solo quelle ecologiche ma ciò non toglie che quelle vere (ciao Annabella, se mai ho voluto partecipare alla Ruota della Fortuna è stato solo per vincere una tua pelliccia) rimangano stupende ed inarrivabili.
Sono ormai 3 stagioni che sbavo all’idea di avere un bel montone ma purtroppo tutte le alternative fake che trovo sono più simili alle pagliuzze smerigliatrici che vendono alla Coop.
Se di cappotti a vestaglia poi vogliamo parlare, non si può non salvare su Pinterest almeno un cappotto Max Mara. Forse non lo vorremo adesso, forse mi sento ancora troppo giovane, ma so che ci sarà un giorno nella mia vita in cui mi sentirò pronta per dire “VOGLIO UN CAPPOTTO CAMMELLO DI MAX MARA”.

Io nell’armadio ho ancora un cappotto oversize color carta da zucchero da ammortizzare ma sono comunque certa che uno spazio nel mio arido cuore di schiava della moda si trovi per le tendenze 2014 E INFATTY.

I TRENCH

Zara, ovvio.

Non sono una fan del giubbottino di pelle tipo biker di conseguenza quando il resto del mondo dice “giacchetta di pelle” io rispondo “trench”. E infatti nel mio guardaroba ne ho 3, che indosso cercando di non fare un torto a nessuno ma pur sempre per quei 20 risicatissimi giorni tra settembre e ottobre e altri 20 tra marzo e aprile.
Ultimamente le scelte non mancano e oltre al solito e affidabile gabardine di cotone si sono affiancati nuovi tessuti: più leggeri e cascanti o più pesanti e rigidi come la pelle. Vorrei tanto essere come quelle modelle off-duty che si lanciano addosso il trench nero e lungo come se fosse un cardigan ma nella vita reale fatta di ufficio e mezzi pubblici so che sembrerei solo una wannabe Angelina Jolie sfigata. Ecco perché nei Nuovi Trench preferisco di gran lunga la pelle. Avendo preso come missione personale quella di ridurre, se non eliminare il più possibile, il nero dalla mia palette invernale comincio a “scoprire” i colori anche per la stagione più fredda.

I CAPPOTTI




Sempre per introdurre l’esigenza di nuove categorie merceologiche (grazie merchandiser, tutto merito vostro): se i trench si fanno più pesanti in pelle, i cappotti si fanno più leggeri e diventano sfoderati e poco più pesanti di un cardigan. Chiamiamolo “nuovo uso del solito cappotto” oppure “un ottimo buon motivo per comprarne uno nuovo”.
E per fortuna eccoli i colori e sopratutto questi cappottini a vestaglia che ci consolano d'inverno come l'abbraccio del fidanzato mentre stiamo guardando The Notebook sul divano.
Leggeri, alcuni sfoderati, altri rigidi e strutturati. Da quando ho letto un'intervista di Victoria Beckham su Vogue UK so come vorrei vestirmi per l'inverno: un bel cappotto lungo e dritto blu, un maglione dal taglio maschile bordeaux e pantaloni slim neri. Ciao Celine, ciao tvb.

LE PELLICCE
Tutto AINEA

Tutto AINEA

Ci avevo provato già l’anno scorso con scarso successo da Other Stories, provando due pellicciotti sintetici che mi hanno fatto sentire fierrrrrce like Beyoncé ma lo strano taglio dei capi e la scarsa consistenza non mi avevano convinta.
Che dire, quest’anno le alternative non mancano tanto da Zara, quanto da Mango che da Other Stories le opzioni non mancano. 
Tuttavia ho trovato questo brand italiano appena nato (siamo alla 3a stagione) che si è specializzato nell'innovazione dell'ecopelliccia, facendo uno straordinario lavoro di elevazione del materiale fino a renderlo un capo non di alta moda ma altamente di moda, con tantissimi pezzi da wishlist e Pinterest friendly. Per chi volesse toccarli con mano (io l'ho fatto, con la pelliccia di una mia collega e garantisco che siamo finalmente lontani dal livello "paglietta per grattare l'acciaio") la collezione si trova anche a Milano all'Excelsior. Vuoi vedere che ho trovato l'alternativa ad Annabella?


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6 commenti

  1. Cappotto lungo blu, maglione bordeaux (che bello non sentire più "burgundy"!) pantaloni neri sono la divisa perfetta. Va bene anche per mamme-elaganza che al momento vanno solo a fare la spesa e al parco? Ho lo Stokke (passeggino per i non addetti) blu navy... e mentre scrivo penso che ci vorrebbe un post per mamme-eleganza! (dai un'occhiata alla campagna dei nuovi colori Stokke - blu notturno e nero e capirai perché gente come me fa figli). Baci bellezza!

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  2. Quest'anno per la prima volta non avrò il problema del cappotto, anche se penso che comunque ci cascherò lo stesso dato che le collezioni che espongono qui da zara sono le stesse che trovi in norvegia, con la differenza di 40 gradi (minimo). L'ultimo dei quattro trench zara che hai postato mi ha già conquistato
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  3. ma bellissime le pellicce di Ainea!! Penso che questo sarebbe l'anno in cui potrei prendermene una, di pelliccia, ovviamente sintetica, altrimenti che vegana sarei. Andro a vedere quando vengo a Milano!

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  4. Ecco, Zit, brava, parliamo di cose importanti. Qui ci abbiamo un trench Burberry, tan, comprato lungo nel 2006 tipo ("quello corto al ginocchio ce l'hanno tutte, poi so' alta dai cazzomene me lo posso permettere") amato fortissimo ma da allora messo poco, perché poi è normale alla fine che se tutte hanno quello corto tu con la palandrana ti senti osservata/strana e esiti. Adesso che graziaddio è tornato alla ribalta, sono intenzionata a bullarmi al suo interno fino alla prima broncopolmo di stagione, e perciò mi chiedo: cheddici, per forza tacco? E soprattutto, lo usiamo così, con nonchalance, come fosse un trenchetto qualsiasi? O dobbiamo in qualche modo dargli importanza? Non so, sento il bisogno di uno Zit-focus sul trench lungo. Perché fondamentalmente sono scema.

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  5. trench trench trench, ho bisogno di trench! Mi piacerebbe quello di Burberry, ma ancora non starnutisco soldi, quindi Zara grazie che esisti!

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  6. No ma grazie di crearmi altri bisogni. A causa dei cappotti non mi si chiude più un'anta dell'armadio (la mia gioia è proprio uno nero di Max Mara). Adesso vorrei un trench ed una pelliccia. Bene!
    Per favore, puoi creare una linea di scarpe che risponda alle esigenze che hai scritto in apertura? Ti meriteresti un nobel per la pace e la scienza!

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