Era abbastanza nell’aria che
quest’anno il Met non ce lo saremmo filato di striscio, con un tema come
“Charles James, Beyond Fashion” non si poteva che riassumere l’evento dell’anno
con un grandissimo CHARLES JAMES CHI?
Anna Wintour è liberissima di
tagliare fuori il 90% della Moda Che Conta dal Met (e cioè noi italiani) ma
quello che si avrà per contro sarà il grandissimo mappazzone che abbiamo visto.
Un WTF dietro l’altro, metri e
metri di pizzo e raso buttati a muzzo, un dress code chiaramente pubblicizzato
per l’occasione per evitare cadute di stile che altro non ha portato che una
manciata di uomini in cravatta bianca. Fossi in Anna Wintour mi chiederei dove
ho sbagliato se alla fine della serata tra le meglio vestite c’era Kim
Kardashian.
Sono così delusa dal red carpet
che quasi mi scoccia dire che mi hanno facilitato il lavoro.
Classificarle non è stato
difficile:
_You didn’t get the memo
Quelle che chiaramente non hanno
ricevuto indicazioni sul dress code della serata che, ça va sans dire, andrebbe
rispettato seguendo il tema della mostra. A questo giro era dedicata al sarto
più famoso del mondo (certo) quindi
un pizzico di couture d’altri tempi non avrebbe guastato, anche a costo di
sembrare fuori luogo. Dopotutto, si pagano pur sempre 25.000 $ per accedere all’evento,
seguire il tema sarebbe cosa gradita.
Maggie
Gyllenhaal – Valentino; Florence
Welch – Valentino; Janelle
Monae – Tadashi Shoji;
Monica
Bellucci – Dolce & Gabbana
Con tutto
il rispetto per i designer citati qua non mi sembra che il tema couture sia
evidente. Alcuni pezzi meravigliosi (Valentino, guai a toccarlo) ma altri
banali (pizzo), eccessivi (mantella), fuori tema (pantaloni). Non sempre vale
tutto, bisognerebbe ricordarlo.
Dita Von
Teese – Zac Posen; Diane
Kruger – Jason Wu per Hugo Boss; Kendall
Jenner – Topshop;
Naomi
Watts – Givenchy; Leighton
Meester – Emilio Pucci