Se non mi fossi fermata nel mezzo del marciapiede ieri sera,
pensando a che strada fare per tornare a casa, non avrei preso la metro verde
con la – più o meno- intenzione di scendere a Centrale e prendere poi la 60 che
mi avrebbe lasciato vicino a casa.
Non mi sarebbe venuto poi in mente che potevo invece
scendere a Garibaldi e prendere il 33,
e non avrei avuto il piacere di beccare per caso Gloria e di
scambiarci qualche chiacchiera.
Non mi sarei soffermata a parlare della casa nuova e dei
preparativi del matrimonio che, dovrebbero, divertirmi mentre invece sono solo
una lunga lista di cose da fare con una certa scadenza.
Ho reagito con forse troppa violenza quando Gloria mi ha
chiesto se avevo una foto dell’abito (ancora scusa Gloria) passando davanti alle
vetrine delle Spose di Milano.
Tra una chiacchiera di una ricetta (la torta integrale alle mele) e un’altra (il suo abito da sposa color champagne) ho pensato che forse è
vero che la foto del mio abito non è ancora il momento di condividerla, ma le
foto di alcuni tra quelli provati sì…
Se non avessi avuto una ristrutturazione da seguire
probabilmente sarei andata avanti all’infinito a provarne, perché non sono mai
abbastanza.
Avevo preso appuntamento da Antonella del Brusco (Jenny
Packham), da Pronovias, da Luisa Beccaria e in un
negozio di abiti da sposa in Friuli (per fare contenta mamma).
Quello che ho imparato è che quando vi chiedono il budget,
aggiungeteci sempre almeno qualche migliaio di euro in più. Se non troverete lì
l’abito giusto, almeno avrete avuto modo di fare del turismo da abito da sposa,
che male all’ego non fa.
Altra cosa che ho imparato è che una volta indossati i pizzi
francesi di seta, qualsiasi altro pizzo che la vostra pelle toccherà vi
sembrerà un cencio gratta-pavimenti comprato a China Town.
Da Luisa Beccaria: