lunedì 11 maggio 2015

Met 2015: Il tema era "vestirsi di merda"

Forse Anna Wintour non sa più che tema proporre, forse ha finito gli argomenti, forse rimane da fare solo una mostra sull’evoluzione del poliestere dal dopoguerra ad oggi (che pensandoci non sarebbe così male, Anna pensaci). Di fatto da dopo la mostra su Prada (2012, io c’ero) non c’è stato più nulla di interessante.
Di esteticamente interessante.
Quel genere di temi che ti fa venire voglia di vedere cosa si sono messe.
Nel 2013 è stato Punk: Chaos to Couture e tutte ci ricordiamo come si era conciata Madonna.
Nel 2014 è stato Charles James: Beyond Fashion e tutte ci ricordiamo Katie Holmes vestita da Bella.
Nel 2015 il tema è China: Through the looking glass. E tutte ci ricorderemo lo scempio color frittata di Rihanna, l’immenso derrière di Beyoncé, le cosce di Jennifer Lopez.
Da insider io ve lo dico: quando qualche brand di moda fa una collezione a tema Paolo Sarpi è perché si vuole battere cassa. I cinesi sono tra i pochi che spendono, sono tanti e fanno gola a tutti. Quindi pioggia di raso elasticizzato, colletti alla coreana e sandali flatform.
Anna non è da meno e quindi ha pensato di rendere omaggio all’ondata di personalità, influencer e attrici cinesi che affollano ormai da anni i red carpet (le varie Bing Bing, Chin Wong etc non le conto più, ormai sono tutte uguali).
Credo a questo punto che quest’anno abbia più senso fare la rassegna al contrario e anziché premiare gli abiti più belli, gli abbinamenti più sensati, le scelte più ammirevoli, sia più divertente buttarla in CACIARA come hanno fatto loro e all’urlo di MA ALLORA VALE TUTTO, cominciare a riderci sopra, a ridere anche e soprattutto della Wintour che dal gotha della moda è temuta come l’Isis in Vaticano ma che quando cerca di imporsi ad una mailing list di un centinaio di personalità tra le più importanti e socialmente influenti del mondo, non conta un cazzo ed empaticamente la trovo più simpatica perché è quello che prova qualsiasi casa di moda quando regala una borsa ad una blogger nella speranza che pubblichi una foto e alla fine non la fa.

Guo Pei Couture

Il più grande WTF della serata ovviamente è stato tutto per la mega frittata di Rihanna: regina di stile, di buone maniere e minimalismo. Nel suo farla fuori dal vaso si è degnata di seguire il tema e la scelta sicuramente non è stata casuale o spontanea. Anna lo sapeva.
L’opulenza del mantello a strascico è straordinaria, la lavorazione è immensa, il peso sarà indicibile. Più la guardavo e più mi chiedevo: “ok ma sotto cos’ha?”.
Morirò con questo dubbio.
Sa assumersi dei rischi la ragazza, bisogna darle merito. Il risultato è tragicomico, i siti di memes ringraziano. Rihanna, per fortuna che ci sei. Voto: 9

Balenciaga

Io Gaga l’apprezzo come cantante. Molto più come cantante che come personaggio.
Personalmente aborro quelle che sentono di dover fare sempre uno statement estetico, un po’ come Lena Dunham. Non dico che dobbiamo essere tutte degli angeli di Victoria, però anche continuare a (tra)vestirsi con look discutibili solo per il gusto di poter dire “sono brutta e me ne vanto” mi sembra quasi peggio di quelle che vanno in giro senza mutande. Insomma Gaga non avrà i lineamenti perfetti ma di certo non è quella donna esteticamente non gradevole che vuole farci credere. E allora perché insistere?
Ad ogni modo il suo look Balenciaga per la serata è certamente a tema. La scelta del copricapo, forse un omaggio alla Statua della Libertà. Il make-up, il solito modo di dire “anche stasera sono cessa”. Voto: 8

Moschino

Madonna avrà il difetto che ci crede troppo, che non molla manco a morire, manco tirarla giù dal palco di forza lei pensa a ritirarsi. Io le voglio bene. Voglio bene a quest’adorabile vecchina con un ego spropositato, una diva che si merita di essere trattata da diva e che gode di tutti i vantaggi collegati al suo status. A lei concedo tutto, a lei perdono tutto. Anche l’eccesso di chirurgia estetica, anche l’ora di ritardo ai concerti, anche una struttura scenica che impedisce di godere dello spettacolo a chi non si può permettere la tribuna. Picchiami, straziami ma io continuerò a consumarmi i polpastrelli sulla tastiera pur di litigarmi l’ultimo biglietto per il concerto su Ticketone.
Ecco quindi che non mi stupisco di vedere che ha un viso più bello del mio che ho 24 anni meno di lei. Non mi stupisco di vederla vestita come una madonna addolorata da Fazio o come un cartello promozionale di Moschino al Met.
A quel Jeremy Scott lì io gli taglierei le mani all’altezza dei polsi pur di non vedere un’altra sfilata a tema “cianfrusaglie” come le ultime ma finché il fatturato va, lasciamolo andare. In Cina son contenti di farvi le vostre cover a forma di patatine del Mac.
L’abito è adorabilmente fuori tema (o forse lo è perché è Made in China?) ma Bitch, I’m Madonna.
Voto: 7

Giles

Solange Knowles è quel fenomeno indie che vive di rendita del suo cognome e di quella splendida scenata muta in ascensore risalente al Met dell’anno scorso. Ci stiamo ancora chiedendo tutti che sarà mai successo tra Solange e Jay Z ma di fatto Beyoncé e marito hanno concluso il tour e nessuno ha saputo più nulla. Quei due non me la raccontano tanto giusta e Beyoncé che se la faceva con Obama sarebbe stato il più bello spin off di Scandal mai pensato ever.
Solange ci crede tantissimo e fa male. Fa proprio male agli occhi. Ma il tema era “vestiti di merda e fai incazzare la Wintour” quindi per una volta non è andata fuori tema. Voto: 7

Givenchy Couture

Beyoncé è un’altra timidona che comincia a farmi una gran tenerezza. Il suo ultimo album è stato tutto un ansimare mezza nuda, come se la cantante più di successo degli ultimi 20 anni avesse ancora bisogno di dimostrare qualcosa. Voleva dimostrarlo a noi o a Jay Z? Da una che canta il femminismo e le gioie della vita da single poi non mi aspetto che faccia video dove si struscia come una gatta in calore su una sedia. Ci sono mille modi per affermare la femminilità per una donna e odio quando viene scelto sempre lo stesso, il corpo. Motivo per il quale questi abiti fatti di nulla mi fanno diventare più moralista bacchettona di una nonna ciellina. Non riesco a considerarlo “solo un abito”. Lo considero un insulto a tutto quello che penso dovrebbe essere una donna. Insieme a Jay Z sembrano un protettore con un escort. Quella coda alta di capelli –spero- posticci poi è stata la ciliegina sulla torta del pessimo gusto. Voto: 3

Atelier Versace

Di Jennifer Lopez ho cercato foto frontali ma non ne ho trovate, il che mi fa pensare che sia stata tutta la serata a farsi fotografare di lato con il suo classico sguardo da smandrappona. 
A Jennifer cosa posso dire? Lei è così. Le mutande non vuole mettersele. Voto: 5


Peter Dundas per Roberto Cavalli

Kim Kardashian ha indossato un Dundas per Cavalli, forse la prima uscita di un abito di Dundas da quando è passato da Pucci a Cavalli (ma se ne era mai andato?).
Come già visto altrove l’abito ricorda moltissimo un Givenchy di qualche anno faindossato da Beyoncé, nonché l’abito di quest’anno indossato da Beyoncé. La colpa non è di Kim, semmai di chi quest’abito l’ha disegnato.
Nulla di nuovo, non esiste essere umano sulla terra ormai che non abbia –già- visto il derriere di Kim Kardashian. La vera novità sarebbe coprirlo.
Voto: 5

Dior Couture

Jennifer Lawrence! C’è ancora! E’ un po’ che non la vedevamo ribaltarsi sui red carpet, no?
La differenza è che l’abito dice poco o nulla. Il brutto di questo accordo con Dior è che in tutto questo tempo che l’hanno vestita ancora non sono riuscita a mettere a fuoco il suo stile. Qual è il suo stile? L’abito confettoso degli Oscar del 2014? L’abito rosso super vamp del 2014? Gli abiti corti? Gli abiti a colonna? Capiamoci, perché a me pare che tutto questo sperimentare abbia portato solo tanta confusione. Lei, poretta, mi pare sempre un pesce fuor d’acqua. Voto: 5

Michael Kors, Ralph Lauren

Kate Hudson e Anne Hathaway sono le nemicheamiche di un capolavoro del cinema degli ultimi anni. Sono state tra le poche a ricordarsi che anche il color oro è tipico delle cineserie.
Tra le due vince a mani basse Kate Hudson non solo perché è più simpatica, ma anche perché Anne è bff di Valentino e non ne approfitta abbastanza.

Valentino, Altuzarra

E a proposito di Valentino e di serie tv: Claire – pazza Carrie – Danes di Homeland e Keri – Elizabeth la russa – Russel di The Americans.
Se non guardate queste due serie non sapete cosa vi perdete, ma soprattutto The Americans che parla della vita di due spie russe nell’America degli anni ’70 fornendo quindi mille spunti di styling più di Pinterest.
La povera Claire ha esagerato con il trucco e l’abito non solo non segue il tema (e vabbhé), ma pure non sembra un Valentino. Peccato mortale. Voto: 5
Keri ha scelto Altuzarra (per me rimane Altazurra) il colore giusto ma l’abito non le rende giustizia. Forse è solo fittato male, sarebbe stato una splendida occasione per esaltare la bellezza raffinata e semplice di colei che è diventata famosa per i suoi riccioli in Felicity. Voto: 6

Giambattista Valli

Allison Williams è una alla quale non darei 10 cent per la strada e poi mi si presenta al braccio di Giambattista Valli al Met.
Lo stesso Giambattista che allunga un abito couture a Lena Dunham.
Lo stesso eh.
Quindi alla fine pensi, dai, c’è speranza. Voto: 9


Penso di non essere stata l’unica a stupirsi quest’anno a vedere quei Prada al Met.
Emily, una delle mie preferite, per me è la migliore della serata: lo stile rigido e impostato di Prada che sempre poco o nulla concede all’effimero mondo dei red carpet, quest’anno è stato perfettamente adatto non solo alla serata ma pure al tema. Un plauso poi alla mia adorata Emily, mio idolo di perfezione assoluta. Voto: 9.5
Ah poi c’è Kerry, quella che ci prova sempre troppo, quella che un po’ basta Olivia Pope, un po’ basta fare i gladiatori, cioè basta dai. Avrei messo delle scarpe arancio corallo che l’ensemble in sé mi pare tutto un po’ eccessivo. Eccesso di tessuto per altro. Voto: 5
Olivia Wilde, la dimostrazione che anche con una forma del viso squadrata si rimane dolcemente femminili. L’abito è un tipico Prada, il tutto mi pare un dejavù di qualcosa di già visto in passerella (soprattutto i guanti) ma non dispiace. Voto: 7

IL GRUPPO DELLE VESTITE DI MERDA CHE HANNO SEGUITO IL TEMA

Chloè Sevigny - J.W. Anderson;  Georgia May Jagger - Gucci;  Maggie Gyllenhaal -  Roland Mouret

Vedi cosa succede a seguire il tema? Mai più Anna, ti prego. Mai più.

IL GRUPPO DELLE BELLISSIME CHE STAREI A CONTEMPLARE PER ORE

Jaime King - Jason Wu per Hugo Boss; Gigi Hadid - DVF

Sono bellissime, ciao.

IL GRUPPO DI QUELLE CHE HANNO FATTO I COMPITI E HANNO VINTO

Sarah Jessica Parker - H&M;  Sienna Miller - Thakoon

Non mi avrete, non mi avrete mai. Io che con i DVD di Sex & The City c’ho fatto l’università e poi c’ho riempito qualche centinaio di serate nei miei primi anni a Milano non mi avrete mai.
Adoro quel telefilm e credo che non esista argomento nella vita di una donna che per il quale io non possa citarvi a memoria una puntata di SATC. Sarah Jessica Parker per me è una brava attrice ma anche una dei migliori personaggi dello showbiz americano che sa giocare con la Moda.
Al Met lei è ancora Carrie, una che sa prendere seriamente la serata ma sa anche divertirsi.
L’abito è un custom H&M che riesce a lanciare riferimenti allo stile asiatico senza esagerare ma il vero capolavoro è il copricapo di Philip Treacy, mastro cappelliere inglese, che riesce a produrre dei semplici capolavori di ingegneria. Per me vince tutto, voto: 10
Sienna, dopo un periodo di malvestitismo immediatamente successivo alla gravidanza è tornata la regina di stile che è sempre stata.

Si sa che io amo i pantaloni nei momenti in cui nessuno se li aspetta (agli Oscar, ai matrimoni, al Met) e infatti trovo la scelta di questo completo deliziosa: attuale, occidentale e con qualche delicato riferimento al tema della serata. Brava Sienna che non sbaglia mai un colpo. Voto: 9
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