venerdì 14 dicembre 2012

Il Perfetto GiubboCappotto

E' così bello ed è così facile parlare di cappotti quando fuori fanno ancora 10° e non ci poniamo il problema delle temperature più basse. O magari quando si vive al Sud, al sud dell'Italia, al sud di Roma, a Sud del mondo. In quelle zone dove l'inverno significa solo fare il cambio dai colori pastello ai colori autunnali come il bordeaux, il marrone e il mattone. Ma là, a Los Angeles, non sapranno mai cos'è un maglione con le trecce, non sapranno nemmeno che i maglioni in misto lana pizzicano che dio la manda, non sapranno nemmeno che esistono vari tipi di cashmere, forse non sanno nemmeno che Hermès fa dei plaid per il divano.
Ma noi lo sappiamo, lo sappiamo perché li abbiamo visti nella casa di Charlotte York.
Ed è così che dopo aver trascorso il Ponte dell'Immacolata a morire di freddo in quel della Bassa Padana, in temperature che si aggiravano tra -7° e 0° che mi hanno fatto seriamente pensare di non poter arrivare viva al lunedì, di non poter mai più camminare, mai più muovere le dita sul cellulare e muovere i muscoli facciali, così come i lombari, e di vivere ormai bloccata sempiternamente come un obelisco in una Piazza del Popolo qualunque, che ho capito che forse avevo sbagliato qualcosa.

D'altra parte il cappottino di Patrizia Pepe, per quanto bellino e tagliato magistralmente con coda a pinguino, ha pur sempre lo spessore di una camicia di jeans dell'Ovs.

Massì, io quel cappotto di cui parlo da mesi non l'avevo ancora comprato.
Lo compro con i saldi.
Lo compro con le svendite di campionario.
Lo compro da Zara.
Lo compro da Cos.
Lo compro in outlet.
Lo compro con la svendita aziendale.
Lo compro mamma, fidati che lo compro.

Ma la mamma, che mi conosce meglio di quanto mi conosca io, sentendomi piangere dal freddo lo scorso sabato esasperata dai miei latrati ha detto TE LO REGALIAMO NOI BASTA CHE TI COMPRI QUALCOSA CHE TI TENGA CALDO!

E cosa tiene caldo? Procediamo con ordine d'importanza:
_IL FUOCO.
Pare piuttosto ovvio che non posso darmi fuoco. Ogni mattina poi.
_LA COPERTA DI PILE.
Per quanto sia il mio sogno uscire di casa avvolta nel plaid del divano sento che potrebbe non essere abbastanza e gli sguardi di disapprovazione già degli addetti alla guardiola prima di entrare in ufficio potrebbero convincermi a tornare a casa a cambiarmi.
_LA PELLICCIA. QUELLA VERA.
Sì, lo so che voi ci tenete agli animali ma le pellicce ecologiche a meno che sotto non abbiano centordici imbottiture (ma allora passiamo al punto successivo) non tengono il freddo. Il freddo tagliente. Quello che sega la faccia come lame di ghiaccio. Siate oneste.
_IL PIUMINO.
Sì, quell'ammasso tondeggiante di piuma, vera o sintetica, che noi donnine a modo odiamo tanto.
Sono anni che aborro quell'indumento e anni che mia madre continua a dirmi MA IN TELEVISIONE NE VEDO COSI' TANTI - MAMMA NON E' CHE SE VEDI QUALCOSA ADDOSSO ALLA VENTURA, ALLA D'URSO O ALLA CLERICI SIGNIFICA CHE VA DI MODA, IO QUELLE COSE LUCIDE LI NON LE METTO, SONO DA TAMARRA.

E più o meno le conversazioni sono andate avanti così per anni, con la sola modifica dei nomi delle rispettive celebrities citate (Hunziker, Toffanin, Pellegrini, Gregoraci...).

Ma questo week-end qualcosa si è rotto, o sono diventata vecchia, o le mie articolazioni sono diventate pesanti o veramente ho preso molto freddo, fatto sta che mi sono decisa a prendere qualcosa che tenga veramente caldo.

Così martedì sera, decisa come quando Hitler ha invaso la Polonia, convinta come quando Gisele passeggia sulla spiaggia di Ipanema, io, il mio grosso herpes, il mio budget genitoriale E la mia tredicesima siamo sbarcati TUTTI INSIEME su VIA DELLA SPIGA, convinta come non mai, dopo un intero pomeriggio passato su internet a cercarmi i migliori GIUBBOCAPPOTTI.


Non avevo molti dubbi, sapevo dove volevo andare:

PIANO A – FAY

PIANO B – SPORTMAX

PIANO C – RINASCENTE (ma solo se sono veramente disperata).

Il tutto dalle ore 18.20 ed entro le 19.30 (quando dico che Shopping Night mi fa una pippa vedete che sono seria?).


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lunedì 3 dicembre 2012

Come fare i regali di Natale da quando Monti ci ha messo tutti con le pezze al culo

Se anche voi come me avete cominciato AD OTTOBRE a parlare casualmente di regali di Natale con il vostro fidanzato (o con i vostri genitori, che va pure meglio perché hanno un budget in genere illimitato) avvantaggiandovi di quei geni satanici del marketing di Tiffany's che una pensano e 100 ne mettono sul sito, tipo questa:





oppure se gli avete mandato delle altrettante discrete mail con subject a prova d'idiota come queste:



E ancora avete la sensazione di non esserne venute a capo di nulla, ecco un po' di idee di cosa regalare O farvi regalare prossimamente.
Cominciamo con le cose MAI PIU' SENZA.
So che l'avete sempre voluta e so che i vostri fidanzati fashion victim ve l'hanno chiesta per natale. E SO CHE VOI VOLETE VOLERLA. Ma certo. Noi, donne piegate al consumismo degli smalti Chanel che si rinnovano ad ogni stagione ci rendiamo conto che la scelta non è saggia ma tant'è, quando abbiamo visto queste immagini siamo rimaste BAH-SITE.


Eppure.
Eppure qualcosa si è mosso e io sono qua a farvelo muovere perché vi ho trovato l'alternativa che non vi farà piangere a fine mese.




Per l'amica che quando è triste cucina E SO CHE LA' FUORI CE NE SONO TANTE.
Per voi là che avete i forni.
Per voi che avete la farina in casa [sì perché a Milano ci sono appartamenti che non hanno il forno, ci sono case con donne dentro che non hanno la farina, lo zucchero e il mattarello (ciao mamma, ciao!) e le tortine le compriamo una volta all'anno alla California Bakery].


Voi, che vi ammazzate in mille ricette per replicare i macarons della Ladurée facendoci crepare d'invidia noi che sappiamo fare sì e no la torta allo yogurt della mamma, ecco questo è il regalo per voi:





Per l'amica vegetariana animalista invece, o per l'amica che sta mettendo su casa da 3 anni (sì sì dico a te) o da 3 giorni (come quell'altra che si trasferisce TRA UN MESE) pensavo di regalare qualcosa di discreto come un trofeo di caccia.
Ma non pensiate che io imbracci un fucile pe' davero, un trofeo di caccia DI PELUCHE!
Per dare colore ad un salotto grigio e bianco, per richiamare la pelle di zebra tra i divani o semplicemente per appendere qualcosa di inquietante alla parete.




Infine, se anche voi come me avete problemi di gestione dello spazio nel letto, se anche voi come me lo abbracciate e lo sentite russare sopra il vostro orecchio e pensate “ma quando Vasco ha scritto respiri piano senza far rumore FORSE PENSAVA A ME perché porco il mondo possibile che solo io NON FACCIA RUMORE QUANDO RESPIRO?”, se anche voi come me vi ritrovate con un uomo che dorme IN DIAGONALE pensando di essere l'ipotenusa di un triangolo rettangolo forse queste fanno al caso vostro:


Per dire una volta per tutte: questo è il MIO spazio, questo è il TUO

Poi per l'amica che continua a chiedervi collane ma poi quando gliele trovate non ne vanno mai bene (sì sì parlo a te che ti senti chiamata in causa) ecco un mazzo di collane che magari non ti piacciono ma facciamo che sì:

 Dall'alto a sinistra: Collana Asos, collana Asos, collana asos, collana Zara.



Per l'amica fissata con il make-up trucchi ce ne sarebbero mille da dire. Lei si aspetta che io le recensisca quella che per ora è LA MIGLIOR CREMA PER IL VISO DELLA MIA VITA ma si aggiungerebbe anche alla recensione del MIGLIOR STRUCCANTE DELLA MIA VITA e allora facciamo che amica ti dico tutto quando ci vediamo il 13 dicembre, ok?
Le si potrebbe regalare un rossetto della Mac, per una semplice e sacrosanta buona ragione: SANNO DI CONFETTO.




Avete un'amica con i capelli di merda e non sapete come dirglielo? Quest'olietto miracoloso è la risposta E HA UN PROFUMO BUONISSIMO.

Io lo chiamo Olietto Miracoloso
(rigorosamente sui capelli bagnati eh)




Per i regali al fidanzato mi trovate impreparata, per me il fidanzato è ancora un giocattolo nuovo e per Natale manca poco che gli regalo un disegno (no, mi sa che semmai è il contrario).

Ma se è un infoiato di aggeggi tech forse si potrebbe regalargli un Kindle, o Kinder come lo chiamo io:
 

Questo è quello nuovo, ma c'è anche la versione cheap per noi poracce:

 


Vi avviso che quest'aggeggio crea dipendenza e poi ne vorrete uno anche voi.

Se invece è un uomo che non deve chiedere mai e come tutti i milanesi hipster non si fa la barba manco per sbaglio perché adesso va di moda così e guai a mettersi un filo di crema manco con il freddo e la pioggia, può essere che si ritrovi con una pelle del viso che manco l'asfalto ad agosto. Allora forse sarebbe bello fargli scivolare in bagno una cosetta così (ma ricordatevi: state attente che sull'etichetta non compaia la parola ANTIRUGHE).



Per quanto riguarda il vestiario sono occupata nell'attività primaria che impegna tutte noi Fidanzate del Mondo: il Makeover del Fidanzato. No ma certo che noi li amiamo così, per questo ci siamo innamorate.

Però sono certa che una gift card illimitata da Cos al mio fidanzato non dispiacerebbe.
Quindi potendo scegliere cosa regalargli credo che gli regalerei:



Un cappotto tipo caban che quello che ha adesso sembra rubato al guardaroba del Plastic:



E dopo aver pensato a tutti (per i genitori ognun per sé e dio per tutti) ora comincio con la lista di regali per ME.Pronti? Pronti.

Nulla che qualcuno di quelli intorno a me (O ME) si possano permettere. Ma lasciatemi sognare.

E allora lasciatemi immaginare che io e i miei 3 fottutissimi kg in meno possiamo permetterci di andare in giro vestite così, con quest'allure anni '50:

Da Pinterest, Rochas PE 13, Dior Fall 2012 Couture, Dior Fall 2012 Couture

Sì, mi è preso il trip delle gonne anni '50 come quelle di Dior.


Ma non del Dior originale che non me lo merito, che io son figlia di una sarta e le cose originali non le voglio.

Mi vanno bene anche le belle cose che non necessariamente ti portano via una sassata di soldi. Ma non se ne trovano, vedo solo gonne di Tibi e di Miu Miu perché Zara è ancora troppo presa a far cucire borchie ai rumeni per accorgersi che la moda sta virando da un'altra parte.






Poi voglio delle collane. Delle collane come non se ne trovano da ste parti. Nemmeno alla Fiera del Vintage di Belgioioso. Se ne trovano solo su Pinterest.




Poi voglio un tostapane di quelli che quando le fette sono pronte fanno il saltino. Come quelli americani.



Poi voglio una bella custodia per l'iPhone 5. Che ancora non ho, ma manca poco. Ah, se manca poco. 


Manca un mese.
Eh sì, scriverò un post sulla conversione dal Ebraismo del Blackberry al Cattolicesimo dell'Iphone. Lo giuro.

Ma so che la vorrò ROSA. E so anche di chi è questo compito: Amica Americana, hai lo stato di New York a tua disposizione, portami una custodia per Iphone, ERI CON ME QUANDO HO TROVATO LA PERFETTA CUSTODIA DEL BLACKBERRY ROSA.



Poi voglio tante candele.
 


Poi vorrei anche io un Kindle cioè un Kinder.

Poi vorrei dei nuovi vestiti da palestra perché vado da tre mesi sempre con gli stessi e mi chiamano ormai “quella con la faccia da stronza e la maglietta di H&M gialla e bianca”. Anzi no, molto più necessaria è una borsa da palestra che andandoci 3 volte a settimane è necessario che s'intoni con i miei cappotti e soprattutto non mi tranci le spalle quando me la porto in giro.



Anche se in realtà vorrei molto di più una casa nuova perché dove sto l'armadio è così piccolo che anche una maglietta nuova non mi starebbe più.


No, la verità è che il Natale di quest'anno va radicalmente meglio dell'anno scorso.
Ma diciamoci anche la verità, NON CI VOLEVA POI COSI' TANTO.

Quindi, bravo Babbo, ottimo lavoro.
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lunedì 12 novembre 2012

THE BIG COMEBACK OF THE PAGELLE DI STILE: Agli MTV EMA c'è la grisi e non ci son più le celebriti di una volta

A quanto pare, dall'ultima volta che mi son messa giù di buona lena con forbici, carta, penna e coccoina a fare le Pagelle di Stile ne son cambiate di cose.
Nemmeno le celebrity son più le stesse.
C'erano tempi in cui eventi come gli European Music Awards di Mtv erano talmente segnati sulla mia Smemoranda che quasi non si chiudeva da quanto era stava aperta su quella pagina.
Ricordo ancora come memorabile l'edizione del 1998 condotta dal tubino di pailettes rosse di Jenny McCarthy dal quale faceva capolino il reggiseno nero.
Adesso, dopo aver passato il testimone della conduzione dapprima a Chistina Aguilera, poi a Eva Longoria, MTV unica istituzioni internazionale a non essere (ancora?) del tutto cannibalizzata dal maschilismo imperante (pure omosessuale, sì sì dico a voi della mafia gay, oggi ho una parola buona per tutti) consegna il microfono alla regina delle MILF dell'Oktoberfest e cioè ad Heidi Klum.
Come tutti sapete s'è lasciata con Seal, sì, con quello con cui limonava su tutti i red carpet e con cui ha filiato quanto un coniglio e a dirla tutta il suo matrimonio è durato più della media dei matrimoni di Hollywood il che si suppone sia dovuto alle doti nascoste del buon Seal...

 Abito  - Versace

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venerdì 26 ottobre 2012

Cose da mettersi quando fa freddo e bisogna comunque essere benvestite

Come già anticipato su Twitter, sono in scouting di cappotti.
Sono arrivati Cassandra, il piumone e il raffreddore. Le premesse per mettersi un cappotto quindi di fatto ci sono tutte.

Bene, comprare un cappotto di questi tempi non è cosa semplice.
Perché i cappotti serve che siano fatti bene, serve che tengano caldo, serve che abbiano un taglio classico-moderno-contemporaneo-trendy-particolare-minimal. Insomma tutto e niente.
Perché, almeno per me, i cappotti non li cambio ogni stagione.
Di solito li consumo, li faccio rifoderare, li faccio rammendare. Se mi innamoro di un cappotto lo metto fino alla nausea.
E infatti, quel cappotto rosa che ho messo all'università, dio solo sa quanto l'ho amato.
A pensarci adesso mi chiedo come ho fatto ad indossare qualcosa che mi facesse sembrare un marshmallow, ma ricordo che quando l'ho visto in negozio mi sono COMMOSSA. Un cappotto rosa! Rosa! Rosa! Rosa!
E per me era il cappotto della festa, quindi al primo anno non lo potevo nemmeno portare con me a lezione ma solo nei week-end di festa a casa. E quando ripartivo da casa dei miei per tornare alla Città Universitaria, lo abbracciavo e gli davo un bacino e gli sussurravo “torno presto”.
Parlando di tempi più recenti invece, come si intuisce, sono una devota del culto del cappotto: contraria a qualsiasi forma di piumino esistente che piuttosto che imbacuccarmi in un giubbotto -puah- tecnico di piume, preferisco farmi amputare le estremità.
Questo però non mi ha impedito di farmene acquistare uno, più che altro sfinita dalle continue pressioni genitoriali (“Fa freddo a Milano! Comprati un piumino! Fa freddo a Milano! Comprati un piumino!”), che però indosso solo nei giorni della merla e se ho la disgrazia di trascorrere qualche giorno in montagna.
Tutto il resto dell'inverno che mi metto?

Eh.



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lunedì 15 ottobre 2012

Di come delle volte vorrei ucciderlo nel sonno

Stanotte pensavo ai modi che potrei inventarmi per uccidere il mio fidanzato nel sonno.

E non è nemmeno la prima volta.
Sì perché lui, come l'80% della popolazione maschile mondiale, russa.
Poi, una volta sveglio, lui è tutto un “manonlofaccioapposta”, “maalloradormosuldivano”, "nonvogliodisturbarti" ma piccolo amore dove vuoi andare che siamo in un monolocale e se dormi sul divano è pure peggio perché non posso nemmeno tirarti i calci.
E tu sei lì, con il cuore a pezzi perché lui ti guarda con gli occhi da cucciolo abbandonato (occhi che dicono "non farmi male") ma gli vuoi dire che se avessi voluto dormire da sola sarei rimasta single, adesso ci sei tu che mi fai da stufetta nel letto e non devi dormire sul divano. 
DEVI EDUCARTI A NON RUSSARE.

Però ecco, io ero single e dormivo ora sono fidanzata e non dormo più.
Non dormo più, perché mi sveglio di soprassalto quando fa la RONFATA RANDOM, quell'unico, molesto suono nel mezzo della pace dell'appartamento. Io sto già dormendo di solito o magari sono nelle fase di dormiveglia di quando siamo ancora abbracciati. E non mi basta essere scansata a forza di spasmi muscolari, no, c'è anche la ronfata random. Un RONF che squarcia il sonno in due.
E allora io mi giro, mi volto verso il muro, io e il mio respiro silenzioso, che quando dormo si pensa che io sia morta.
E mi riaddormento, perché il sonno è più forte di me.
Ma poi succede che il respiro costante e regolare al mio fianco diventa sempre più pesante, sempre meno regolare, sempre più molesto.
E ronf – ffffffffffff, ronf – ffffffffffffff, ronf – ffffffffffff..............

E io mi sveglio e penso “bhè dai smetterà, perché con sto casino vuoi CHE NON SI SVEGLI PER IL RUMORE?”.
Ma lui continua.

E ronf – ffffffffffff, ronf – ffffffffffffff, ronf – ffffffffffff..............

E io sono ormai sveglia, ormai incazzata, ormai il mio cervello sta macinando pensieri.
Che giorno è oggi? Ah è lunedì. Mi sa che piove. Allora non posso mettermi la gonna di pelle nuova, perché le scarpe che ci stanno bene non sono da pioggia. E poi devo andare dall'oculista, magari poi sembro una battona.
Farà freddo.
Oddio ma fa freddo anche nel letto. Dovrò tirar fuori il piumone. Che palle fare il letto nel soppalco.


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venerdì 12 ottobre 2012

Zitella goes to New York: Part #4

Ed ecco l'ultima (giuro) puntata del mio viaggio a New York.
Il post è lungo, io vi avviso, ma è venerdì e non c'avete un cazzo da fare.

_DAY 6
Io non sono una che si sa organizzare. Se ci sono un botto di cose da fare io non sono quella che sa metterle in fila. E' per questo che quando, sedute a cena a Brooklyn, Amica Barbara con mappa di Manhattan alla mano mi ha detto: “potremmo fare che sabato partiamo da casa mia [Lower East Side] e ci facciamo a piedi tutto il giro di China Town, butti un occhio a Little Italy che tanto è piccola e ci mettiamo poco, poi facciamo il Financial District, attraversiamo a piedi il Brooklyn Bridge (così cominci a capire le differenze con quello di Wiliamsburg) e finiamo a DUMBO”.

DIN DIN DIN JACKPOT!

Praticamente TUTTO. Tutto quello che mi mancava ancora da vedere.
Messa giù così mi è sembrata un'impresa titanica al pari di una maratona, ma non è stata inaffrontabile come impresa, sono circa 10 km. Affrontabilissimi, con un paio di calzature comode e un clima accettabile.
Siamo partite verso l'ora del brunch, saranno state le 11, dopo un ricco pasto da Schiller's (sempre gli stessi di Balthazar) a base di pancakes (terzo elemento alla base della cucina americana dopo BURGER e CUPCAKES) e french toast, ci siamo incamminate per le vie del Lower East Side.

Di China Town mi avevano detto una cosa per riassumerla: PUZZA.


Avevano ragione.
Puzza di pesce, di marcio, puzza di pesce marcio.
Ci sono ortaggi, spezie, oggetti e PUZZE che non avevo mai sentito in vita mia.
Ed è affollatissima.
C 'è da dire che era pure sabato mattina e a quell'ora anche il mercato di Via Benedetto Marcello è affollato.
Ma i cinesi, nella loro operosità e nel loro muoversi in circolo come formichine, fanno sembrare ogni piccolo spazio sovraffollato.

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giovedì 4 ottobre 2012

Fighedomani: La Zitella e la palestra

Sono due settimane che vado in palestra.
Lo so, avevo detto che non ci avrei messo più piede dopo l'ultimo abbonamento di 16 mesi, palestra nella quale mi sono presentata credo al massimo 5 volte. Pagare quei 60 € al mese per oltre un anno, come se stessi facendo la cessione del quinto, mi ha fatto venire il sangue amaro contro il mondo delle palestre, la società, la crisi, il governo Monti, il Berlusconismo e la cellulite.
Mi ero promessa: MAI PIU' CHE BUTTO LI SORDI NEL CESSO.

Poi giunse Fighedomani e sono andata a correre quelle 2/3 volte e ripercorrendo tutte le dolorose tappe della via crucis dello sportivo: l'adrenalina, il sudore, l'acido lattico, le vesciche.
Le due vesciche che mi hanno segnato il piede come delle stimmati e l'incidentale inizio della stagione delle piogge in quel di Milano (che sta subendo un gradito quanto inaspettato tiepido autunno) mi hanno fatta demordere dal continuare a correre come una qualsiasi Forrest Gump. Manca la voglia.
La noia di correre. Sì, puttana miseria inutile che mi raccontiate il contrario, CORRERE E' SCHIFOSAMENTE NOIOSO.
Io lo so, voi lo sapete, PERFINO LINUS LO SA, correre è noioso e io sono stufa di ascoltare sempre la stessa musica nelle cuffiette quindi ciaone.

Eppure, dopo lo Sfogo dei Vaffanculo, che tante di voi hanno approvato con complice solidarietà (grazie amiche) perché solo Quelle che Sanno Cosa Vuol Dire Cercare di Dimagrire e Non Ottenere una Sega possono capire, ho detto BHE' MICA POSSO MOLLARE. Quindi, dopo una legittima pausa nella settimana del mio compleanno (e anche la seguente perché i primi 7 giorni da ventinovenne mica sono una passeggiata cristo santo), ho mosso il mio santo culone e ho attraversato la strada.
Embè capirai che fatica, direte voi.





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lunedì 1 ottobre 2012

Blogfest 2012 e Altre Cose

Mi pare giusto fornire qualche aggiornamento dopo l'ultima scarica di vaffanculo che si è abbattuta su questo blog.
Come so, come sapete e come sanno tutti.... sabato sera si è svolta la cerimonia (?) di premiazione dei Macchianera Italian Awards, amichevolmente detto Blogfest.
Vi ho stracciato i maroni non poco sulla questione quindi mi pare doveroso ringraziarvi per tutti i voti (che non è dato sapere quanti sono visto che nel sito non solo non sono ancora stati pubblicati i risultati, ma proprio nemmeno i vincitori) e per lo sbattimento del compilare l'intera scheda (che poi è diventata metà scheda, ma si sa, i regolamenti che cambiano in corsa ci piacciono un casino ai nerd).
Eravamo partite da Milano noi speranzose: io, Stazzitta, Sarinski e il suo dolcissimo fidanzato (si è guadagnato la beatificazione dopo averci comprato le Pringles e cercato invano i Grisbì in Autogrill, MARCO SANTO SUBITO).
Inutile dire che ci siamo divertite più a fare il viaggio in macchina che a partecipare al Blogfest, evento al quale siamo arrivate palesemente OVERDRESSED.
Come dire: un manipolo di un centinaio di persone, stipate sotto un tendone di un circolo velico, tutti vestiti in tuta o in felpa e noi su tacco 13, con lo chignon e i brillantini in testa – io , con il minidiress e le scarpe delle Grandi Occasioni – Sara e la giacca con le punte – Stazzitta.
Tutti ci hanno guardato come se ci avessero appena catapultato da una navetta aerospaziale, io per altro pure con la schiena di fuori e il colletto di pailettes (avevo detto che se dovevate vedermi, era giusto non deludere le aspettative).

Insomma niente, tutto sprecato.


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giovedì 20 settembre 2012

Cazzomimetto Matrimonio col freddo

E' INCREDIBILE.
Siamo a settembre inoltrato e c'è ancora gente che vuole sposarsi quest'anno.

Ma io dico tu, sposa, ma cosa ti dice la testa quando ti viene in mente di sposarti ad OTTOBRE? A NOVEMBRE? A DICEMBRE? Ma cos'è, ti stanno sul culo le tue amiche?
Perché trascinare decine e decine di invitati in quel tunnel senza uscita che è il CAZZOMIMETTO MATRIMONIO COL FREDDO?
E' già difficile, spaventosamente difficile, mostruosamente difficile riuscire a vestirsi per un matrimonio in primavera e in estate, lo dimostrano le mille variabili che si possono presentare (è di mattina? È di sera? É al municipio? É in chiesa? Devo mettere la stola? C'è un prete illuminato che non si scandalizza per una spalla scoperta? Il rinfresco è all'aperto? La sposa amerà il lilla? Potrò mettermi il vestito comprato ai saldi l'anno scorso?), figuriamoci di inverno.
O in autunno.
In questi mesi in cui non si sa abitualmente cosa indossare per andare al lavoro ogni santa mattina che dio manda su questa terra, figuriamoci per andare in chiesa.

Al momento io sono combattuta tra il perpetuare ad indossare gonne (ormai celeberrima la mia gonna lunga rosa cipria) e il rassegnarmi ai pantaloni.
Combatto con me stessa ogni mattina se indossare ancora per una volta i jeans bianchi (sì, sono una provinciale che si veste da gelataia, embhè? Sarà che gelataia lo sono stata veramente) o se invece sfoderare i pantaloni di velluto a coste. Non mi capacito del fatto di non poter indossare più il mio Vestito Estate 2012 a sottoveste e di dover rispolverare i pantaloni di (eco)pelle da battona. Ma tant'è, niente di quanto sopra riportato mi sarà d'aiuto al centordicesimo matrimonio che devo presenziare quest'anno (siamo a quota quattro, senza contare i due dei quali ho ricevuto solo la partecipazione e non l'invito. Poi un giorno qualcuno me la spiega questo classismo tra partecipazioni ed inviti).

Il matrimonio è a fine ottobre.
Coppia di amici del mio ragazzo quindi, come sempre, devo essere esponenzialmente figa perché devo pisciare il territorio.
E anche se non fosse, essere figa non fa mai male.

Io ve lo confesso, sono arrivata al punto che potrei anche indossare il nero.
Potete immaginare quanto io possa essere disperata quindi?
Cheppoi, ai matrimoni si tende a voler sempre comprare qualcosa di nuovo, perché è un occasione speciale, perché mette più di buonumore un abito nuovo, perché sembra che ci si sia fatte un regalo in onore degli sposi.

Certo è che i matrimoni sono un salasso però.
Insomma, io arrivo ad Ottobre che non so che minchia mettermi.
E sta per cominciare Quella stagione. La stagione CHE HO SEMPRE FREDDO.
La stagione che piove.
La stagione che ci si imbacucca.
La stagione che si rodola.

Che mettersi quindi?
Partiamo da un presupposto fondamentale: in tante mi avete scritto questa primavera come qualche settimana fa chiedendomi se mettere questo o quel tubino con le calze.
Vi prego.

Siamo serie.

Fino a che non siete sull'orlo del cagotto compulsivo NO.
Stiamo parlando di matrimoni tra settembre ed ottobre, siamo ancora sull'orlo del precipizio di fine estate.
Abbiamo, avete, ostentiamo ancora le gambe gli stinchi abbronzati.
Non fate come quella MILF della Middleton (che se siete sue fan allora VIA DI QUA) che indosserebbe le calze velate anche per scendere dal letto, salvo poi dimenticarsi di mettersi il pezzo sopra del costume MA CERTO TANTO I PAPARAZZI MICA TI STARANNO GUARDANDO.

Quindi, visto che pure Oggi Mordo è in pieno turbamento da Cazzomimetto, vediamo di cavarne fuori qualche idea.
Siamo a settembre, ottobre, chel che l'è. 
Significa che le possibilità che possa piovere e/o fare freddo sono del 80%.
A mio avviso le maniche lunghe sono d'obbligo ma questa cosa delle maniche, questi BRUTTI BRUTTI PENDAGLI CHE PENZOLANO DALLE SPALLE, agli stilisti piace poco.
Massì, stiamo sbracciate in pieno ottobre, ecchessarà mai! Mica rischiamo di prendere l'ebola dopo tutto.

Inoltre, altro elemento fondamentale nei matrimoni di fine anno è che GLI INVITATI NON C'HANNO PIU' LI SORDI. Certo, sposini tenerini, i vostri invitati si saranno scialacquati le finanze nelle ferie appena trascorse e nei matrimoni dei mesi più cristiani, come MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO! E adesso? Tocca trovare un vestito che costi poco. E che faccia scena.



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martedì 18 settembre 2012

Fighedomani, come procede: ma vaffanculo

E' passata qualche settimana da quando è cominciato il movimento Fighedomani, è giusto sapere come sta procedendo una delle socie fondatrici.

Come sta procedendo? DI MERDA STA PROCEDENDO.

No. Io non sono tra quelle che vanno su Facebook a urlare ai quattro venti “EHHHY, HO PERSO DUE CHILI”.
No, io non ho perso un cazzo se non la pazienza.
E quando qualcosa non mi riesce a me sta pure sul culo sapere che qualcuno ce la sta facendo.
Stazzitta sta dimagrendo? IO LA STO ODIANDO.

Perché non parliamo di quelle volte in cui sei a dieta e qualcosa ti fa passare la voglia?
Di quelle volte che nonostante tutte le buone e sacrosante motivazioni che gli altri ti danno, che la tua coscienza ti fornisce, che la vita che ti circonda ti offre...ti viene solo voglia di urlare una grandissimo MA VAFFANCULO a tutto, a tutti, a tutte le foto before-after, a tua madre obesa che trova i modi per renderti la vita impossibile, alla vita che non ti soddisfa, alla felicità che va a puttane, ai dolori del passato, alle delusioni, agli obiettivi, ai tanti obiettivi mancati nella vita.

Sì, ho voglia di dirvi MA VAFFANCULO.


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lunedì 17 settembre 2012

Di Titanic e di camicie di ciniglia fuxia nel 1998

In questi giorni mi hanno fatto pensare al 1998.
Avevo 15 anni.
Ero in seconda superiore.
Avevo dato da poco il mio primo bacio.

Quel giorno, indossavo pantaloni Miss Sixty neri, a zampa di elefante.
Gli anfibi. Quelli tarocchi, non quelli che avevano tutte. I miei si chiamavano Logan. Ma non centravano nulla con Della Valle.
Quasi sicuramente, visto che era una Grande Occasione Mondana, portavo pure la mia camicia di ciniglia fuxia preferita. Quella messa al matrimonio di mio cugino Enrico.

Ero ancora ebbra dalla scorpacciata di Romeo + Juliet uscito forse l'anno prima.
La raccolta di figurine, la raccolta di cartoline (ancora impressa la foto di Lui con un cigno in braccio), la raccolta di locandine, la raccolta di qualsiasi oggetto con impressa la sua faccia (il minipandorino nella scatola di latta, AD ESEMPIO).
Noi, generazione delle nate nei primi anni '80, abbiamo avuto la fortuna di stupirci per effetti speciali quando erano veramente speciali e non all'ordine del giorno.
Non c'era stato Harry Potter, non c'era stato Twilight e nemmeno High School Musical.
Il nostro dio, nel 1998, era solo uno ed era bello, dio com'era bello, pareva che il suo viso fosse stato disegnato direttamente da Giotto, biondo e con la bocca di fragola come diceva un'altra in quel periodo, magro ed efebico come solo certi modelli di Jil Sander ora potrebbero essere.

Il nostro dio, nel 1998, era Leonardo Di Caprio.

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giovedì 6 settembre 2012

Macchianera Italian Awards 2012

Ho voluto aspettare qualche giorno prima di dirvelo. Che magari lo sapete già perché l'avete letto su Twitter. O sul blog di Stazzitta. O nella vostra rassegna di blog quotidiani.
Fatto sta che a quanto pare sono stata nominata.
A quanto pare potrei calpestare un red carpet. No, non il Festival del Cinema di Venezia o quello di Roma.
Ma il red carpet dei Macchianera Italian Awards 2012.

Prima di tutto vi ringrazio: non potete nemmeno immaginare che onore sia per me essere riconosciuta, anche solo un pochino, anche solo marginalmente, in una manifestazione che di certo non sarà gli Oscar, ma è piuttosto importante per chi frequenta molto il mondo di internet e della blogosfera.

Non sono stata nominata con il mio blog ma con una delle tante castroneria che dico su Twitter e più precisamente con questa:


Io e Stazzitta stiamo pensando di andarci a fare un giretto a Riva del Garda, per conoscere un po' di gente, per vedere in faccia certi account Twitter ma anche per farci un romantico giretto sul lago.
Va da sé che se dovessi vincere e io fossi lì, bhè insomma, forse è la volta buona che una foto al viso me la faccio fare.

Per votare, non serve Twitter, basta solo un indirizzo mail.

Io sono stata nominata nella categoria al punto 15 – Miglior Battuta di Twitter (mioddio, addirittura?), però mi permetto di segnalarvi che:
- al punto 5 come Miglior Promessa c'è il Bloggo Esistenziale della Costanza: una cronaca micidiale della sua vita a Londra;
- al punto 12 come Miglior Tweet c'è Sarinski che non ha di certo bisogno di presentazioni, ma se ce l'avesse, direi che è il giusto mix di cattiveria caustica e umorismo micidiale;
- al punto 18 come Miglior Sito Cinematografico ci sono i400calci.com con cui ho collaborato lo scorso San Valentino, facendoli implodere mentre commentavo Il Giustiziere della Notte 3 come una cheerleader commenterebbe il Superbowl;
- infine al punto 28 come Tweeter Più Simpatico c'è Stazzitta, mia compagna a delinquere e Madre Superiora delle Fighedomani.


Di sbatty c'è il fatto che bisogna esprimere una preferenza per ogni fottuta categoria, espediente attraverso il quale l'organizzazione spera di allargare il pubblico dei nominati, facendo pubblicità a tutti e costringendo i votanti ad esprimere un voto sensato, documentandosi sulle opzioni. Di fatto, si costringe la gente che s'intende di vignette e vignettisti o di mamme e bambini di avere anche un opinione politica, o in merito alle mode del momento.
Non sono certe le primarie del PD ma non nego che se dovessi vincere mi farebbe molto piacere. E no, non ci sarà un giveaway di piselli giganti in cambio, però credo che sia il giusto segnale che mi serviva per tornare qua.
Questo è il modulo per votare, lo si può fare fino al 26 settembre. Il vincitore verrà annunciato il 29 Settembre a Riva del Garda.

Ad ogni modo, GRAZIE.

E se vi fosse sfuggito, è comparsa una nuova rubrica nella newsletter del 12Camp, si chiama "Ma ti sei vista con quelle scarpine?". Sono io, parlo di scarpe, alla mia maniera. Per iscriversi, cliccate qui.

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martedì 4 settembre 2012

Di quel giorno che mi è arrivato un pisellone gigante per posta ma lo chiamavano massaggiatore

Ciao, sono l'ultima di una lunga serie di blogger alla quale quest'estate è arrivata per posta la Smart Wand della Lelo.
Certo, potrei fare un cappello introduttivo dicendo che è un massaggiatore di ultima generazione, che è pratico, leggero, ergonomico, elegante, di classe, profumato, di design, moderno e chic.

Ma la verità è questa: sembra un pisello gigante.

Ma le similitudini con un pisello tuttavia si fermano qua.
I piselli non hanno i pulsanti, i piselli non sono viola (!), i piselli non hanno otto-velocità-otto (al massimo ne hanno tre o quattro, ma alla quinta volta che chiedi di cambiare ritmo è più probabile un “vaffanculo”), i piselli non li rimetti in una custodia e li infili in valigia, i piselli non si accendono quando vuoi tu ma soprattutto i piselli non si fermano (!) quando vuoi tu.
Insomma, quando mi è arrivata, il mio ragazzo non ha potuto trattenersi dal dire “ma oh! Ma questi cosa pensano, che non trombi abbastanza?”. E in effetti la Smart Wand (mega pisellone per gli amici) si aggiunge alla Mia che ho vinto (giuro) tramite il primo e unico giveaway al quale abbia mai partecipato, sul blog della Snob.
Magari non ve ne ho mai parlato ma Mia è un minivibratore (questo sì che lo si può chiamare così) che si ricarica attraverso la porta usb, tascabile e molto, molto divertente.

Molto.
Divertente.
Ahem.

Contrariamente alla paperella regalatami l'anno scorso, anche Mia propone orgogliosamente diverse velocità.
Diverse velocità significa che si può cominciare piano. Molto piano. Poi accelerare, avvicinarsi alla GIOIA, poi rallentare. Poi ricominciare, fare piano, velocizzare un po', scaldarsi, poi aumentare.... e ancora, e ancora, e ancora. Insomma, ci si diverte parecchio. Da sole, ma anche in coppia. Fidatevi.

Piuttosto, tornando al megapisellone...


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