Come promesso qualche settimana fa, ho intervistato il mio amico personal trainer ed osteopata Riccardo Miscioscia.
Riccardo si è laureato nel 2005 in Scienze Motorie presso l’Università Cattolica di Milano e nel 2014 ha completato i suoi studi presso l’Istituto Superiore di Osteopatia di Milano. Adesso lavora come personal trainer e riceve a Milano come osteopata presso il suo studio in via Canova 14.
Le domande che gli ho fatto sono mille mila perché ogni volta che lo vedo lo tempesto di dubbi e rimango sempre affascinata dalla sicurezza con mi risponde alle domande sull'alimentazione dicendomi "Lucia, devi combattere gli adipociti" come se veramente sapessi di cosa stiamo parlando.
Scherzo, scambiare opinioni e pareri con lui mi ha aiutato davvero a capire meglio le bufale che si trovano in rete (e sopratutto su Instagram), come distinguere la pubblicità ingannevole dalla verità e finalmente capire che nessuno può avere a cuore la tua salute più di te stesso quindi è meglio rimboccarsi le maniche, inforcare un paio di occhiali e cominciare a documentarsi prima di cadere nella trappola dei thè dimagranti, degli integratori e della dieta del supermetabolismo.
Ho raccolto tutte le domande che mi avete inviato e alcune facevano già parte dell'intervista, per tutte le altre, sono in fondo all'articolo. Pronte? Cominciamo:
Come definiresti il lavoro del personal trainer? E quanto può costare in media a Milano?
Dal mio punto di vista dovrebbe essere una persona che ti indirizza verso un’attività motoria insegnandoti come approcciarti dal punto di vista tecnico e metodologico. Ti insegna come usare l’alimentazione a favore dei risultati che vuoi ottenere. Deve favorire in generale lo stato di salute dei propri clienti, dal punto di vista fisico e nutrizionale.
Per un’ora non ha senso che costi più di 50 €. Se ti chiedessero di più, chiedi prima le certificazioni. Non dare mai i soldi senza sapere la preparazione tecnica della persona che hai davanti.
Quindi i personal trainer hanno anche una preparazione di tipo nutrizionale?
Certo ma non tutti. Chi è laureato in Scienze Motorie deve aver superato degli esami in nutrizione e nella mia esperienza posso dire che anche in Osteopatia ci sono degli esami sull’alimentazione. Tuttavia non tutti i personal trainer sono laureati. Purtroppo esistono personal trainer che hanno preso la qualifica dopo il classico corso di 4 weekend e agli occhi del cliente siamo la stessa cosa.
Che consigli puoi dare per chi vuole affidarsi ad un personal trainer ma non conosce nessuno e non vuole finire nelle mani di uno sprovveduto?
Chiedere i titoli o farseli far vedere. Farsi mandare la foto della laurea. Se hai un personal trainer che ha preso 3 brevetti nel corso di 4 weekend e dall’altra parte ne hai uno che ha fatto 5 anni di Scienze Motorie, o Scienze Motorie e biologo nutrizionista o scienze motorie e osteopata – come me – sono due paia di maniche diverse.
Capisci che dovendo dare la stessa cifra, il supporto che ti danno due professionisti di questo tipo è completamente diverso. Ricorda che stai mettendo la tua salute nelle mani di una persona, chiedere le certificazioni e la laurea non è una scortesia.
Potenzialmente domani se tu vai in una palestra dicendo “sono una personal trainer, mi prendi?” se paghi loro l’affitto sei a posto. Per loro sei un guadagno. Poi se tu porti clienti, la palestra è contenta il doppio perché guadagna dall’affitto pagato dai personal trainer più l’iscrizione che deve fare il cliente per essere allenato (dal personal trainer).
Ovviamente poi, spesso la scelta del cliente si basa anche sul lato estetico: se trovi uno con 6 lauree, ma esteticamente normale e dall’alta parte hai uno che ha fatto il benzinaio ma con 90 kg di muscoli, 8 persone su 10 scelgono il benzinaio. Perché le persone pensano “se lui è così è perché ne sa di più”. Naturale che un personal trainer con la pancetta, maschio o femmina che sia, da un immagine di sé di tipo diverso. E’ naturale che uno deve dimostrare che ha sposato un certo stile di vita.