Pare
deciso. Sì insomma, salvo imprevisti (nuove e favolose offerte
professionali che mi possano portare all'estero), grossi traumi (tipo
che sbaglio un'altra volta colore di capelli) e tragedie famigliari
(non voglio nemmeno menzionarle per non portarmi sfiga), è giunta
l'ora per me di fare l'impensabile, comprare casa da sola.
Come
detto qualche settimana fa ad un mio beloved amico, entrambi abbiamo
riconosciuto che avevamo le idee più chiare a 20 anni che adesso e
che certamente non siamo dove ci aspettavamo di essere nella nostra
vita a ventotto venticinque anni.
Non è una
considerazione da poco, sopratutto per una donna che vive da sola a
400 km dal parente più prossimo.
Una
manciata di amiche e di amici che hanno già comprato casa
completamente da soli ce li ho, ma è gente di Milano che compra a
Milano o gente di Paesello che compra al Paesello. Nessuno del
Paesello ha ancora comprato casa a Milano. Bhè certo, tranne il mio
ex, principale termine di paragone che usano i miei genitori.
La
prima cosa che ti dicono di stabilire quando comincia a balenarti il
pensiero di comprare casa, è il budget.
Non
ho mai comprato casa, non ho idea dei prezzi. Chiedetemi una borsa di
pelle quanto può venire a costare di media. La so. Sui
1.100/1.200 Eur. Perché ci lavoro, non perché me le compro.
Chiedetemi
quanto può venire a costare un appartamento di 60 mq in una zona
carina, non malfamata? Non lo so. Non lo sa NESSUNO. Pare essere un
segreto della città di Milano. Tutti ti dicono 'eh, dipende'. Dalla
zona, dalle condizioni della casa, se è in costruzione, se è da
ristrutturare e bla bla blah.
Per
me 120.000 Eur o 300.000 Eur sono la stessa cosa. 50 mq o 75 mq sono
la stessa cosa. Tasso fisso o tasso variabile, sono la stessa cosa.
Sì,
con me bisogna partire proprio dall'ABC.
Allora,
poniamo che dal nulla io mi sia sognata una cifra. Una così a caso.
Magari l'avevo sentita una volta passando per i corridoi sentendo
qualcuno parlare di case e io mi sia settata su quella. Poniamo che
io l'abbia comunicata a mia madre e questa avesse avuto un attacco di
risata isterico. Poniamo anche ch'io l'abbia pure sfanculata
dicendole 'ma che cazzo ne vuoi sapere tu che guardi solo Paola
Marella, quelli comprano le case dei ricchi e basta!' e poniamo che
alla fine, come sempre, avesse avuto ragione lei.
Ecco,
siete nella mia situazione. Avevate un budget e l'avete aumentato del
30%. Mentalmente eh.
Ora
poniamo che, come quando si teme di essere incinte, si attivi quella
speciale 'salienza percettiva' secondo la quale (gli esami di
psicologia all'università erano i miei preferiti) tutto quello che
ti circonda riguarda quello a cui tu stai pensando.
Guardo
Master Chef in tv? Che brutto pavimento.
Faccio
il brunch al Biancolatte? Che bella sta cosa delle cornici e dei
passepartout tono su tono.
Faccio
un giro in motorino con un'amica (tipo Step e Babi)? ODDIO FERMATI!
UN CANTIERE!
Più
o meno, la mia prima cotta per un cantiere è nata così.
Il
cantiere era in una zona anche piuttosto carina
perfetta per me, sono scesa dal motorino in corsa per appuntarmi il
nome del cantiere (curiose? Si chiama Caldara 38) e una volta in
ufficio mi sono scaricata il capitolato di vendita.
Già
su questa espressione credo di essere invecchiata un po'. CAPITOLATO
DI VENDITA. Dio, paura.
Insomma,
per tutta la durata del ponte discuto con Premiata Ditta Madre & Padre vedendo anche un altro paio di condomini in costruzione sempre
della stessa società. Che fa condomini fighi in zone fighe
perfette per me.
Madre,
vedendo un paio di opzioni di bilocali, era già in modalità Extreme
Makeover Home Edition: 'questo lo metti qui, la lavatrice la metti
là, qui ci metti armadi...' e io molto felice di delegare a lei la
gestione di come e dove mettere cosa, pratica nella quale lei ha
certamente più esperienza di me.
Mentalmente
io mi vedevo già a vivere in uno di questi condomini con il parquet
a listoni di rovere, mi immaginavo già le lenzuola della mia camera,
immaginavo dove mettere mio figlio Il Divano, la cucina (posso
sceglierla io? Davvero?), lo specchio che avrei messo
nell'ingresso... Insomma, mentalmente avevo anche già pagato il
mutuo.
Tra
l'aver già arredato casa e nemmeno aver lasciato uno straccio di
acconto come sapete.... ce ne passa.
Ecco
allora che Zitellina vostra fa il Primo Passo: chiama l'AGENZIA
IMMOBILIARE.