martedì 8 maggio 2018

Quindi sono incinta

Esatto care mie, dopo settimane mesi di speculazioni su Instagram e decine di invadenti messaggi (o commenti seminati qua e là) da perfette sconosciute che volevano informarsi sulla popolazione nel mio utero, posso confermarvi che sì, sono incinta. Ora che pubblico questo post sarò intorno al 4° mese, ma l’ho preparato nel corso del I trimestre. Il peggio è passato ma la verità è che non si mai al sicuro (soprattutto per chi temibilmente si avvicina alla soglia dei 35 anni).
L’abbiamo scoperto un weekend di un periodo particolarmente stressante. Al lavoro avevo accettato un nuovo incarico ed ero molto in ansia perché (ciao psy) temevo di non essere all’altezza. Avevo incubi di notte e ogni sorta di disturbo di giorno: mal di stomaco, gengive sanguinanti, crisi di pianto.
Razionalmente era così che mi spiegavo il ritardo fino alla sera quando, al telefono con Diego alle 8 ero ancora in ufficio dopo una brutta discussione con un collega, dicevo “mi servirebbe prendere un test”.
Quel primo giorno, quel weekend, è trascorso poi con le gambe tremanti. Come quando prendi un grosso spavento e poi lo spavento passa e il corpo si deve ripigliare dallo shock.
La prima tentazione è quella di dirlo a tutti. Chiamare mamma, amiche, parenti, facebook, fare l’annuncio su Instagram. E’ bellissimo, sono incinta!
Ma poi no, non sai ancora nulla (questa cosa del non sapere rimarrà una costante lungo tutta la gravidanza, temo) e non vuoi dire nulla perché rimbomba nella testa quel “NON SI SA MAI”.
Dopotutto ok, 34 anni, ma non bevo non fumo e mangio broccoli. Cosa cazzo deve succedere?
Quindi non lo diciamo a nessuno, mantengo il segreto anche con la mamma, difficilissimo.
Prenoto la visita dal ginecologo, ci andiamo insieme. Vorrei entrare urlando “SORPRESA! SONO INCINTA, BELLA LI!” ma mi ritrovo timorosa, spaventata. “E se il test (i test, ne ho fatti 2) fossero sbagliati? E se non ci fosse già più?”.
Questa cosa dell’avere paura al momento della visita (di tutti gli specialisti con cui ho avuto a che fare, il ginecologo non mi ha mai messo particolare timore) mi era (e mi è) completamente nuova.
Passo settimane tranquilla senza le classiche pare della donna incinta (oddio il sushi, l’insalata al ristorante no, il roastbeef no, la fragola l’hai lavata bene?) ma quando si avvicina il momento dell’eco, sono impietrita dal terrore.
E se non c’è più? E se ci siamo tutti sbagliati? E se sono una di quelle che lo perdono nel primo trimestre? Può succedere, è molto frequente, Lucia devi essere pronta a tutto.
Quindi non sono una che all’ecografie piange dall’emozione: niente lacrime al primo battito ma dei gran sospiri di sollievo.
Mi meraviglio del prodigio che sta producendo il mio corpo: era una pallina informe, ora ha già le manine! Era un cosino grande come un paciocchino, adesso è già grande come un limone!
Comincio timidamente a comprare qualche libro, un paio, giusto per capire meglio quello che sta succedendo visto che ALLARME ALLARME andare su internet quando sei incinta è più pericoloso che attraversare la tangenziale con una benda sugli occhi.
Alla seconda visita, il ginecologo mi congeda dicendomi “e non vada su internet, mi raccomando” e seppur l’abbia fatto (“sapore acido in bocca gravidanza” “voglia di cibo salato gravidanza” “salmone affumicato scaduto gravidanza” “salsa tzatziki gravidanza” “dopo quanto si sa il sesso gravidanza” “test genetico gravidanza”) sto cercando di bacchettarmi le mani da sola ed evitare di entrare in paranoie inutili (“si possono mangiare le cozze in gravidanza” “ellittica in gravidanza” e così via...). Per la cronaca, i libri che ho acquistato sono “Cosa aspettarsi quando si aspetta” e “Il Linguaggio segreto dei neonati”.
Per ora sto leggendo il primo e sembra davvero esaustivo (ne hanno tratto anche un film che naturalmente non ha lo stesso approccio analitico all’argomento, ma è più una commedia romantica).
I forum poi sono una specie di pozzo infinito di paranoie dove le mamme si parlano tramite terminologia specifica (“io sono 26+3” “io sono 18+5”) e sono tutte dottoresse in ginecologia e ostetricia e possono consigliarti per il meglio che di solito è “se stavi per fare quella cosa scordatelo subito perché potresti far del male al bambino!1!!!”.
Quindi un piccolo recap per punti di quello che è stato il primo trimestre per me:

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