venerdì 14 giugno 2013

Ma come ti trucchi? [Dentro il mio beauty]

Da blogger con pluriennale esperienza è quasi scandaloso che non abbia mai scritto un post sulle mie abitudini beauty.
Considerando quanto tempo perdo dentro Sephora poi.
Come ha saggiamente riassunto la mia amica Oggi Mordo, io ho cominciato ad invasarmi di make-up solo dopo l'operazione agli occhi, quindi si può dire che sono una quattordicenne dentro il corpo di una trentenne.
In più, metteteci che con questo spauracchio dei 30 che si stanno avvicinando mi sto comportando come se dovessi farmi saltare in aria ad un posto di blocco sulla strada che porta ad Herat.
I 30 sono lì che mi aspettano e io voglio arrivarci splendida e armata fino ai denti di creme antirughe, contorno occhi, maschere rassodanti, illuminanti e SPF +30.

Quindi partiamo dalla mia categoria preferita: CREME, CREMINE E COSE PER STRUCCARMI.


Dovete sapere che io ho una commessa preferita da Sephora a Milano che mi ha preso particolarmente a cuore e quindi ogni volta che passo mi regala campioncini. E poi si incazza se non faccio le cose che mi dice lei, per esempio le avevo detto che quella bustina di scrub della Sisley che mi aveva dato l'avevo usata una sera per struccarmi e lei “MA NOOOOOO SEI SCEMAPAZZA? VA USATO DI MATTINA! COLAZIONE → SCRUB! MA COSA DEVO FARE CON TE?”.
Quindi vi risparmio la visione delle bustine che sto usando che fa veramente poraccia, ma mettete per scontato che ne abbia veramente A MILIONI.
Visto che sono un'invasata del mondo delle creme, faccio spesso TURISMO COSMETICO. Mi spiego: non vado SEMPRE e SOLO da Sephora. Ho letto, una cosa come 200 anni fa, che usando sempre le stesse creme la pelle si abitua ai principi attivi e quindi è come non farci nulla. Più probabile che sia una scoperta della lobby della cosmetica più i risultati di una ricerca scientifica ma io VOGLIO CREDERCI. Ecco perché quindi passo da Sephora alla farmacia, da Kiehl's agli acquisti Oltreoceano su commissione. Gli ultimi tre mesi li ho trascorsi tra le profumate braccia della Crème Prodigieuse di Nuxe (non avete idea del profumo del Huile Prodigieuse? Pazze! E' una delle meraviglie del mondo!), sia giorno che notte. Eh sì, ho cominciato ad usare la crema da notte. D'altra parte se uso il pigiama non vedo perché non debba usare la crema da notte.
Dicevamo, la Crème Prodigieuse di Nuxe per me è ottima, è leggera (cosa fondamentale), ha questo profumo delicato (che rimane nella top ten dei profumi delicati dei cosmetici insieme all'Aquamilk della Lancaster che mettevo QUANDO ERO GIOVANE E AVEVO 25 ANNI), dura moltissimo e non costa nemmeno una sassata.
Visto che sta finendo e prima di tornare alla solita Clarins, ho fatto un giro nel nuovo negozio Kiehl's di Via Dante.
Un po' perché dei prodotti Kiehl's ho sempre sentito parlar bene ma non ne ho mai acquistati, un po' stimolata da un post di Giulia. Da Kielh's mi ha accolta un commesso (un uomo? Che mi parla di creme? MA IL MARKETING LO LEGGETE?) gentilissimo, che in effetti ne sapeva a pacchi (forse era gay? Se lo è, peccato perché era tanta roba) e che alla fine mi ha pure glassata di campioncini (tanti cuori!). Insomma io avevo le idee piuttosto chiare ma volevo comunque essere un po' intortata perché, come detto sopra, sono un po' invasata di queste cose (in effetti strano che emerga solo ora). Ho comprato la “crema rossa” che avevo provato con un -aridaje- campioncino che da quanto mi era piaciuto avevo tenuto vuoto per anni, come promemoria per il giorno in cui avessi voluto comprarla. Insieme ho comprato anche questa famosa Midnight Recovery che pensavo fosse una crema e invece è una specie di siero leggerissimo (forse un tantinello troppo profumato, anche se in effetti non è poi così persistente) che si dissolve sul viso come un olio secco. Per ora non mi delude e vedo la mia pelle pure più compatta (ma forse è merito dello shampoo che mi ha fatto la mia Commessa Preferita di Sephora e faccio il gommage tutte le mattine).
Procedendo poi ci sarebbe quel Baume Beautè Eclair, anch'esso in travel size, che uso solo quando so che il trucco mi deve durare per centordici ore (o prima dei colloqui). Funziona, non so cosa fa (illumina, compatta, esalta, splende, risplende, salacadula magicabula biddidi boddidi buh), ma la fa perché quando l'ho messo il mio fidanzato mi ha detto (alla sera) “ma cos'hai oggi? Hai la pelle più bella”. Gli credo.
Posso dire che le occhiaie, intese come segnacci blu o verdi sotto gli occhi, non le ho mai avute però spesso ho gli occhi gonfi, soprattutto d'estate alla mattina, visto che non ho l'aria condizionata. Questo All About Eyes Serum è un superfresco, ha l'applicatore roll-on e bisognerebbe tenerlo in frigo per beneficiarne ancora di più (ma se lo tengo in frigo mi dimentico di metterlo).


SHARE:

Buon Blogeanno a me

Sono passati 3 anni da quella sera di giugno in cui giocava la Nazionale e io avevo appena ricevuto un messaggino dalla Pertica (sono le lettrici della prima ora si possono ricordare di lui, ciao Pertica, è stato bello) e in preda all'euforia ho pensato “massì apriamo un altro blog dove scrivo quello che mi pare”. E così, complice il calo di lavoro di quel periodo, ho cominciato a produrre post che a rileggerli ora provo la stessa cosa che prova la Ferragni quando si rivede con i jeans di Richmond.
Vivevo in condivisione in un appartamento a nord di Milano con un ragazzo di Sondrio e un gatto (valtellinese anch'esso). Lavoravo in un'azienda giovane e divertente, ma con molti difetti. Il padrone di casa aveva una cotta per me che sarebbe diventata un BEL problema un annetto dopo. Ero single ma la cosa non rappresentava un problema (essere single non è una malattia, certa gente dovrebbe capire che avere il fidanzato non risolve i problemi, semmai ne aggiunge degli altri). Da quel giugno 2010 poi ho cambiato lavoro una volta e casa due. Sono uscita con una manciata di uomini, fidanzata con due, lasciata con uno. Sono andata a New York, Fuerteventura, in Croazia in barca a vela e in Sicilia (in aereo). Ho scritto 3 Cazzomimetto Matrimoni, 1 per la laurea, 3 post sugli Oscar, 5 sul Met Gala, 5 sui Golden Globes, 1 sulla convivenza tra uomo e donna (che detiene il record di like assoluto).
Matiseivista.com in totale ha ricevuto 1.069.443 visite e 2.595.325 visualizzazioni di pagina.
Il blog che mi ha portato più visite in assoluto (dopo Facebook, Google e quella roba lì) in questi 3 anni è di quella BIRBANTE di vitadastronza.com, mia (ex) collega e amica che con sconfinato coraggio e pazienza sta costruendo casa, studiando per la specialistica e contemporaneamente -forse- CE LA FARA' PURE A SPOSARSI (in rosso, a quanto pare, ma io son qua per fermarla).
Il post più letto di questi 3 anni è del 2010, molto politicamente scorretto e sul quale la gente si sente ancora in dovere di dire qualcosa, seguito a ruota dal celebre Cazzomimetto Matrimoni 2012 e da una consultatissima Guida ai capelli corti, sempre del 2010.
Statistiche a parte, il post che ho scritto più o meno senza pensarci molto ma che ancora riceve commenti piccatissimi (o mail molto viril) è quello sugli uomini bassi, che evidentemente hanno un orgoglio inversamente proporzionale alla loro altezza. Ancora oggi non è chiaro che io in quel post volevo dire che a me gli uomini bassi PIACCIONO, sono loro che si sentono intimiditi e non io che mi vergogno.
Il post che ho scritto più terapeutico è stato certamente “Questa storia qua”, che ancora adesso medito di depubblicare, un po' per la quantità di fatti privati contenuti, un po' per timidezza. Ma la verità è che condividere i dolori e comunicare il proprio malessere è l'unica maniera per uscirne e guarire, quindi per ora lo lascio lì ad imperitura memoria della mia e di tutte le storie che sono finite perché il destino ha voluto così.

Avere un blog è un po' come avere sempre un album fotografico della propria vita a disposizione. Rileggere qualcosa scritto anni fa è come rivedere una vecchia foto, con la differenza che la scrittura è molto più pervasa da emozioni, molto più attiva di una foto.
In foto, l'apporto del soggetto è minimo e la foto viene scattata da qualcun altro. Lasciare un pezzo scritto in rete è peggio che inciderlo sulla pietra. A rileggersi, ci si ricorda esattamente come si era, dove si stava, a che cosa si stava pensando in quel momento e addirittura quali sono i processi logici che hanno portato alla produzione di certi post.

Come detto ultimamente in un'intervista, non avevo idea 3 anni fa di dove mi avrebbe portato il blog. Non ne avevo idea allora e non ce l'ho adesso. Non mi ha portato da nessuna parte, non sono diventata la nuova Ferragni, non ho mai pensato di volerlo diventare. Senza alcuna vergogna riconosco che sì, magari avrei voluto che qualcuno, qualcuno di importante, qualcuno di serio, mi dicesse “sei brava a scrivere, vieni a scrivere per noi” ed è forse per quello che ammiro così tanto i blogger ai quali è andata esattamente così. La verità è che se non è successo forse è perché non doveva succedere (o perché poi alla fine non scrivo così bene come un certo ambiente si aspetta). Poco male, io son donna di poche pretese, provinciale fino al midollo e mi accontento di quello che ho, di aver fatto la conoscenza di una manciata di lettrici, di aver saputo che in Certi Ambienti (come i press office, come quelli della tv e come forse pure quelli della Radio) mi leggono e di sapere che ora pure il mio capo mi legge.

Volevo solo ringraziarvi.
Non ho idea di come andranno avanti le cose, se questo blog crescerà ancora con me (confesso onestamente che forse il nick Zitella Acida certe volte mi imbarazza, ad esempio ieri, quando hanno letto un mio tweet al Summit del Lusso che si è tenuto a Milano) e diventerà vecchio con me. Se un giorno mi sposo diventerà un wedding blog e poi forse una mommy blogger. E poi forse imparo a cucinare e allora divento una food blogger.
Lo so, spesso penso che forse tutta questa cosa del nascondere l'identità non abbia nemmeno più senso, molti sanno chi sono, dove lavoro e pure di dov'è il mio fidanzato (bene, così me lo controllate!). La verità che è in rete la mia identità è questa, ha molto più valore ormai dire che sono la Zitella piuttosto che dire che sono L**** (non ce la faccio, è più forte di me). Anzi, la verità è che io sono tutte e due. Sono la ragazza friulana e sono la donna milanese. Sono la blogger stronza e sono timida quando mi incontri per strada. Sono figa in foto ma non così figa in costume. Sono stronza con tutti e alla fine non lo sono con nessuno.
Giuro, ora torno alle solite stronzate. Anzi, per non farci mancare niente, un bel BEAUTY post (diventerò una beauty blogger?).

Grazie a tutti.
SHARE:

giovedì 6 giugno 2013

Cazzomimetto Matrimoni 2013

E' arrivato quel periodo dell'anno.
Puntuale e inesorabile come le zanzare sui Navigli al mese di Giugno, come il ciclo al primo giorno di ferie, come la macchia di olio sulla camicetta di seta.
ANCHE QUEST'ANNO C'E' GENTE CHE SI SPOSA.
Nemmeno la prova costume ci angoscia tanto come trovare che cosa indossare ad un matrimonio. E a giudicare dalla quantità di mail che ricevo in merito, le invitate sono sempre più nervose della sposa.
Ritrovarsi lì a rallegrarsi per la felicità della cugina di II grado, piuttosto che per l'amica o la sorella e contemporaneamente trovarsi alla mercé di zii, cugini, nonni, amici, parenti di amici, cugini di parenti di amici rende tutti incredibilmente indecisi su cosa indossare. Eppure c'è chi si presenta con la cravatta viola sul completo nero, chi con il tubino blu e la pochette bianca, chi con l'abito nero e la collana verde (tutte true story) quindi tanto peggio non si potrà mai fare.
Pur non essendo posseduta dallo spirito di Enzo Miccio, per i matrimoni professo sempre CALMA E SANGUE FREDDO: anche se vi annunciano il matrimonio con 8 mesi di anticipo non è necessario cercare un abito così lungamente.
L'anno scorso ad ottobre c'era gente che mi chiedeva per matrimoni nella primavera del 2013. Ragazze, stiamo calme.
Anche perché se c'è una cosa che ho imparato l'anno scorso nella Maratona dei 4 Matrimoni è che per quanto con largo anticipo vi siete preparate, comunque ci sarà qualcosa che andrà storto. Per esempio quel giorno farà freddo, oppure pioverà, oppure scoprirete un'imprevedibile trasparenza dell'abito di seta (di nuovo, true story).

Come una brava insegnante alla fine dell'anno scolastico metto PER SCONTATO che tutto quanto scritto nel post dell'anno scorso sia stato letto, studiato e assimilato. Certe regole sono ancora valide, non sono cadute in prescrizione, quindi non cercate la mia approvazione quando mi chiedete se è possibile andare ad un matrimonio in nero. La risposta è sempre e soltanto una: NO. E non è una questione di modernità dei tempi (piuttosto allora entrate in chiesa con le spalle scoperte se volete fare le moderne) quanto più di galateo.
Ricapitolando i grandi NO sono: 
_ NO al nero (soprattutto se è un abito): ancora tollerabile quando si tratta di accessori ma la banalità è veramente dietro l'angolo 
_ NO al rosso (come ho imparato l'anno scorso questo colore, nel galateo dei matrimoni, indica l'amante dello sposo, direi che è meglio non portare rogna) 
_ NO all'overdressing (niente abito lungo se la cerimonia non è nel tardo pomeriggio o in spiaggia). 

Quindi, per chi ha visto il Cazzomimetto Matrimoni 2012 e non ne ha avuto abbastanza, ecco qualche proposta per la stagione 2013.


Per la serie LA MADRE DEGLI ABITI DI ZARA E' SEMPRE INCINTA, ecco degli abitini che potrebbero fare al caso vostro/nostro/mio/tuo nonostante nei colori ci ricordino un po' Miu Miu, un po' Stella e quel q.b. di Celine.
Sembrano piuttosto inconsistenti (e ovviamente non foderati, io sono rimasta l'ultima stoica a pretendere che un abito sia FODERATO???) ma è il meglio che ci si possa augurare sotto il cocente sole di agosto ad un pranzo a 12 portate. Non sono completamente rossi, così potete evitare che la sposa vi lanci un pezzo di torta e non sono troppo gialli, così scampate il pericolo Queen Elizabeth. Gli accessori sono piuttosto facili, vanno dal cipria, al nero, fino al cuoio o oro.

SHARE:

Condividi

Blogger Template Created by pipdig