domenica 18 gennaio 2015

Golden Pagelle 2015

Che ridere pensare che ci sia gente che effettivamente aspetta le mie pagelle.
Lontani ormai tempi in cui avevo effettivamente il tempo libero per poter tranquillamente raccogliere le immagini, i crediti e cincischiare su Picasa per fare i collage e poi risalvarli su Photoshop e poi infilarmi una ramazza nel culo e dare una pulita alla cucina.
Ormai se svango la giornata in ufficio, mi trascino in palestra e poi rotolo a casa è già un successo se riesco a prepararmi la cena e a non nutrirmi di sole gallette di mais.
Ma l’Awards Season incombe su di noi come una falce e non posso esimermi ormai da quei 3 dico 3 appuntamenti annuali.

La vincitrice della serata l’ho già anticipata su Twitter, finalmente Valli ha capito che vestire Lena Dunham non offriva un buon trade-off in termini di immagine e il bisogno viscerale di Lena di farsi notare a tutti i costi, al pari solo della necessità di forarsi entrambi i timpani con un cotton fioc (spoiler), non giovava per nulla alla brand awareness tanto sudata in questi anni da couturier italiano prestato alla Francia.

Amal Clooney  - Dior Couture; Jessica Chastain - Atelier Versace

Cominciamo con la più chiacchierata della serata, il matrimonio più festeggiato dell’anno (scorso), l’eterosessualità più falsa di Hollywood: la signora Clooney.
Non nascondo di far parte anche io di quel mucchio di complottisti che vedono nel turnover regolare di fidanzate completamente randomiche di George la copertura di qualcosa che non sarebbe nemmeno necessario nascondere (è gay), anche perché se non si muovono i pezzi grossi di Hollywood per cambiare il sistema con che speranza un ragazzo normale dovrebbe fare coming out? Ma vabbhé, loro sono a Hollywood io a Milano e i gay governano la città quindi sono l’ultima proprio che può parlare di omofobia.
Non sono una fan di Amal: per me lei non ha stile e credo che la sua immagine sia tutto fuorché spontanea. Credo che tutte le sue uscite siano studiate a tavolino per piacere ad un certo tipo di pubblico (ragazze cielline e signore attempate) e che ogni calzino che indossa sia stato accuratamente scelto da una stylist. Ce la stiamo subendo come first lady ancora prima che diventi first lady (si dice che tutta questa messinscena di George abbia come scopo la carriera politica). Il super falso matrimonio a Venezia coronato dall’ultimo abito uscito dalle mani di de la Renta (american flag alert), l’abito di Valli per salire sul motoscafo, il completo bianco per la cerimonia civile mi sono sembrati i 3 cambi d’abito di Barbie Goes White House.
Ma vediamo com’è andata:
Richiesta: prima uscita ufficiale da signora Clooney.
Svolgimento: Un sottile richiamo all’estetica anni 50/60 di Audrey Hepburn, un colpo di telefono al signor Dior e vinci facile.
Giudizio: 6
Nelle infinite possibilità che il mondo offre, nel panorama di stimoli creativi che si possono dare ad un atelier, perché ripercorrere una strada fin troppo battuta e consumata?
I capelli hanno rovinato buona parte dell’abito (avrebbero dovuto essere raccolti) e potendo scegliere, con quella carnagione, qualsiasi colore caldo (sunset orange, come direbbe Victoria) le avrebbe fatto di certo un favore. I guanti poi: inutili, eccessivi e fuori luogo. Mi sono sembrati il capriccio di una bambina che non vuole andare a scuola se non indossa la sua coroncina di brillantini.

Jessica Chastain è una delle mie BFF prefe.
Qua di nuovo si strizza l’occhio alla vecchia Hollywood, con un taglio d’abito che allargherebbe i fianchi al palo del Mocio Vileda. Il problema di Jessica è che dopo quel meraviglioso McQueen non l’ho mai più vista con qualcosa di vera-veramente flattering.
Io stessa non ho capito con che colori sta bene. Avendo i capelli rossi dovrebbe giocare con i colori complementari dell’arancio e infatti mica per niente la campagna YSL ha giocato proprio sul viola.
Oppure con i cipriati, ma probabilmente per il genere di donna e di ruoli che finora ha scelto non vuole rischiare l’effetto Young Taylor Swift.  Voto: 7

Laura Prepon – Christian Siriano; Patricia Arquette – Escada; Lorde – Narciso Rodriguez


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