Questa storia qua è una storia che comincia sei anni fa, a
gennaio 2006.
Lei era una studentessa che stava per laurearsi e che
lavorava come promoter nei centri commerciali, lui era uno store manager di un
negozio di abbigliamento.
Lei, per la sua fissa della moda, andava sempre a dare uno
sguardo a quel negozio prima di cominciare. Poi un giorno mentre cercava un
paio di jeans, sente una grossa risata proveniente dalla zona dei camerini:
dev'essere un commesso che scherza con dei clienti. Il tono di voce della
risata mette allegria, lei si ritrova a sorridere e subito pensa bravo 'sto
commesso, ci sa fare con i clienti, poi si gira e lo vede: bassetto, mediterraneo
terrone, con il sorriso tatuato sul viso.
Peccato, pensavo fosse più figo ha pensato.
Nel giro di qualche settimana, complice l'aria da Grande
Fratello che si respira tra i dipendenti dei centri commerciali, flirtano e
fanno finta di diventare amici.
Dopo il lavoro si prendono un aperitivo e in quell'aperitivo
si conoscono e riconoscono di avere più cose in comune tra di loro che tra
qualsiasi altra persona mai conosciuta. Le stesse prospettive a lungo termine,
gli stessi sogni, le stesse ambizioni. Lui confessa che in quel momento si
stava frequentando con tre tipe contemporaneamente, lei strabuzza gli occhi e
pensa scuuuuusa? mentre velatamente prende le parti femministe di queste tre
cornute, facendogli capire che se nessuna ti prende il cuore è inutile
affollarsi la vita.
Lei quella sera va a dormire ma non chiude occhio. E'
agitata, adrenalinica, ha le farfalle allo stomaco.
Forse gli piace.
Nel giro di una settimana cambia tutto: lui porta via le sue
cose dalla casa di una delle tre disgraziate, congeda le altre due e va a
prendere lei all'uscita della fiera degli sposi, dopo il suo turno come
hostess.
Sulla porta le da un bacio talmente vicino alle labbra che a
lei viene la pelle d'oca.
Passano la serata insieme, senza mai staccarsi le mani, in
un pub facendo finta di mangiare.
Si baciano per la prima volta in macchina, come degli
adolescenti qualunque, in un posteggio che aveva poco o niente di romantico.
Quel bacio scalda l'abitacolo, lei sente che il mondo fuori può anche
collassare e forse l'ha anche fatto.
Stanno insieme: lei studia per gli ultimi esami, lui riceve
un'importante proposta di lavoro. Lui non è convinto, all'inizio sembra una
fregatura, per lui il suo lavoro è fondamentale, quasi vitale. Insieme fanno la
tabella dei pro e dei contro. Lui la aiuta a studiare per l'ultimo scoglio
prima della tesi, diritto pubblico.
Lui un giorno le dice “ho paura di stare così bene con te
perché ancora non abbiamo fatto l'amore quindi dopo starò anche meglio di così
e non posso crederci che sia possibile”, lei sorride e non dice niente.
E' ancora troppo presto per parlare d'amore, sono troppo
orgogliosi e spaventati per riconoscerlo. Perché lei lo dice, lo dice sempre,
io voglio lavorare nella moda, io voglio andare a Milano. E lui sorride, non
dice niente.
Lui ha dei momenti di down spesso, lei non capisce come mai,
lei vorrebbe essere sempre soltanto quella che lo fa ridere, perché quando lui
sorride c'è addirittura più pace nel mondo. Lei non capisce ma prova a stargli
accanto, anche quando lui è depresso, quando è triste e non sa dire perché.
Forse centra qualcosa un fatto successo molti anni prima, un incidente in moto
e un fratello che non c'è più. Lei non ha parole per farlo stare meglio, ma ci
prova. Però questi sbalzi d'umore cominciano a pesarle, perché se lui sta
cambiando lavoro lei sta cercando di scrivere una tesi. E scrivere una tesi
quando il relatore fa perdere le proprie tracce in Biellorussia non è
semplice.
Lui non capisce la sua tensione, lei non può preoccuparsi
anche della sua candidatura che non avanza.
Si prendono una pausa dallo stress, lei finisce la tesi, la
consegna e bacia un altro.
Lui procede con i colloqui, ormai è cosa fatta.
Al giorno della discussione lui si presenta, quasi a
sorpresa, lei esce con il 110, è il giorno più felice della sua vita. C'è tutta
la sua famiglia alle spalle, mamma, papà e fratello. Tutti ad applaudirla mentre
è vestita di bianco, ha un bouquet di calle tra le braccia e una coroncina di
strass in testa.
Quando se ne vanno tutti i parenti e gli amici loro
rimangono da soli, lui la guarda negli occhi e le prende il viso tra le mani
quando le dice che è fiero di lei. Lei scoppia a piangere.
Tornano insieme, per qualche mese, ma è il periodo in cui
lei comincia a fare colloqui a Milano: prima Karla Otto, poi Vivienne Westwood.
Lui si allontana di nuovo, dice che la storia a distanza non può esistere. Lei
tenta in tutti i modi di fargli cambiare idea, di provare questa strada almeno
prima di dire che non fa per loro. Lui fa il vago tra il sì e il no, tra il
vedremo e il mai più, lei cerca resistere ma lui si fa odiare e sparisce sempre
più spesso.
Fino a quando lei gli chiede di non cercarla più e lui le
dice che così non si può andare avanti.
Lei torna a casa quel giorno e non riesce a mangiare. Sua
madre la guarda mentre si siede sul divano e piange piegandosi su se stessa.
Lei sente un dolore forte tra lo sterno e la bocca dello stomaco e quando
piange lo fa in silenzio, come se inghiottisse le sue lacrime. Sente che le
hanno strappato qualcosa da quel posto lì tra le costole.
Lui procede con la sua vita, con la sua carriera e lei cerca
di fare lo stesso. Lui la cerca ancora ma lei fa l'arrogante, “se non mi vuoi
cosa mi chiami a fare?”.
Dopo una giusta pausa di qualche mese riprendono a sentirsi,
lei è a Milano, sta cercando di realizzare i suoi sogni e lui cerca di fare lo
stesso e lei, anche se non vuole, fa il tifo per lui.
L'anno dopo, un sabato di luglio mentre lei stava andando a
trovare una sua amica, lui la chiama. E' in uno dei suoi momenti di down, è
triste perché sono passati dieci anni da quando suo fratello non c'è più.
Lei lo coccola al telefono, ci prova, vorrebbe essere sul
divano con lui a tenergli la mano e dirgli che è tutto ok. Che si può essere
tristi anche quando fuori c'è il sole. Lei per tirargli su il morale gli fa
sentire al telefono una canzone che aveva appena ascoltato e l'aveva fatta
ridere, è “Picinin” dei Pitura Freska, picinin come si chiamavano tra di
loro.
Lui la chiama anche il giorno dopo, mentre lei è al lavoro e
sta facendo la receptionist in uno showroom. E' ancora giù di morale, hanno
fatto un torneo di calcetto per ricordare Salvo e lui è stato felicissimo di
vedere che non è il solo a ricordare ancora a distanza di 10 anni. Lei gli
consiglia di andare al mare, di stare al sole, che anche se ti senti triste il
sole ti tira su il morale. Passa qualche ora e lei riceve una telefonata dal
numero di sua madre e quando risponde la sente piangere fortissimo ma quella
che parla è la zia, “torna a casa che tuo fratello è morto” le dice.
Le si gela il sangue, crede di aver capito male.
Com'è possibile? Dov'è cazzo era? A Fano? E che minchia ci faceva a Fano? E
dov'è Fano? Io non so dov'è Fano! Un incidente con il paracadute? Ma non ha
fatto i corsi? Non è mica la prima volta che si lancia? Perché il paracadute?
Cos'è il paracadute? Dov'è Fano? Ma siete sicuri? Ma cosa vuol dire morto?
Lei urla. E' in uno showroom e urla. Di sopra stanno
vendendo la PE 2008 di Dsquared e lei urla.
Non capisce.
Suo padre la chiama sul cellulare ma è troppo tardi, lei
l'ha già saputo.
Le danno dei calmanti ma non si calma.
Le chiedono chi possono chiamare per venirla a prendere ma
lei non conosce nessuno a Milano, la sua migliore amica era appena partita per
New York quella notte. Poteva chiamare solo Giada.
Giada la viene a prendere, ancora mezza assonnata, la porta
a casa a fare la valigia.
Valigia, treno, sciopero, Mestre. In tutto questo tempo lei
cerca di chiamare lui perché lui è l'unico che può capire e può cercare di
spiegare. Spiegamelo cosa vuol dire perdere un fratello più grande perché io
non ci credo e non lo capisco. Lui non risponde, una, cento, mille volte.
Quando risponde sta zitto.
Lei voleva tenergli la mano quando lui stava male, lui sta
zitto.
Lei va ad Ancona da sola, solo con suo cugino, deve fare il
riconoscimento. Quel volto in obitorio che si tatuerà in mente per tutta la
vita. La stretta al braccio destro, dove la teneva suo cugino per timore che
svenisse.
Lei non sviene, ha solo mal di testa fortissimi, le
danno l'En per calmarla.
Torna su al Paesello, 5 ore di macchina fissando quella
cassa di legno chiaro, coperta da un cuscino di rose bianche dei Paracadutisti
di Fano. Lei in macchina cede al sonno, sogna che suo fratello è in ospedale
con il gesso e le botte e gli dice “minchione mi hai fatto prendere uno
spavento della madonna”, ma quando apre gli occhi il carro funebre è ancora lì
davanti.
Ai funerali la chiesa è stracolma, o per lo meno così è
sembrato dalle foto dei giornali perché lei non si è girata a guardare la gente alle sue spalle. Doveva reggere mamma e papà, la prima di una lunga lista di cose
che d'ora in poi avrebbe dovuto fare sempre da sola.
Lui c'era, da qualche parte, nascosto nella folla. Lei l'ha
visto solo dopo, al cimitero, quando è cominciato lo stillicidio delle
condoglianze. Lui non ha aspettato che lei dicesse nulla e l'ha abbracciata. E
lei lì si concessa di piangere più forte. Davanti a tutti, si è schiusa in
quell'abbraccio.
Un mese dopo lei torna a Milano, è così che deve andare.
Lui la chiama di tanto in tanto ma quando lei prova a
spiegargli come sta, lui cambia discorso. Devi farti forza non funziona quando
sogni che la realtà è un sogno. Lei lavora, si butta, si getta in qualsiasi
cosa che possa farle del male, sesso, droga e farmaci. Poi arriva il lavoro dei
sogni, quello che aspettava da tanto. E piano piano sfuma il resto.
Lui e lei si sentono ancora, anche lui ha lasciato il
Paesello per seguire i suoi sogni e adesso è a Roma.
Qualche volta la va a trovare a Milano ma è sempre per il
tempo di un pranzo veloce, il tempo di chiedersi “come stai?” senza concedersi
il tempo di rispondere “io non sto bene”.
Passano gli anni, fanno carriera entrambi. Lui da Roma viene
spostato a Firenze, lei rimane a Milano ma cambia azienda, stavolta è arrivata
nella Moda, quella vera, quella che si vede sui giornali.
Sia lui che lei, come anni prima si erano detti a
quell'aperitivo, sanno che un giorno torneranno a casa, al Paesello, perché
nella provincia si sta bene ed è lì che si vuole mettere su famiglia.
Quando si sentono si promettono grandi fughe d'amore in giro
per l'Europa ma non prenotano mai nessun biglietto.
Fanno lunghe telefonate e lunghe chat.
Lui si mette con altre donne, lei con altri uomini. Ma hanno
i loro momenti, quei giorni dell'anno in cui è inevitabile pensare l'uno
all'altra. Il 21 e il 22 luglio sono le loro date, sono le date in cui sono
morti. Non sono morti solo i fratelli a distanza di dieci anni l'uno
dall'altro, sono morti anche lui e lei. E a settembre poi, perché per
sopportare una della Vergine solo uno della Vergine lo può fare. Al 30
Novembre, a Sant'Andrea, perché anche il nome di lui pare che sia non sia stato
scelto a caso. E infine a Natale, la resa dei conti per quelli come loro, quei
giorni di merda che non muoiono mai, anche se dovrebbero. All'ultimo Natale,
lui le aveva detto che stava con una.
Era la prima volta che glielo diceva. Da quattro anni dice.
Con una che sta al Paesello. Mentre lui stava a Firenze.
Una storia a distanza, quindi? Sì, una storia a distanza.
Per lei è umiliante perché evidentemente la storia a distanza
per lei non era abbastanza. Come fanno le persone adulte gli chiede: “Sei
felice?”. Lui fa una pausa, sta per rispondere ma lei lo ferma. “Fa niente, hai
già risposto”.
Lei gli chiede se si ricorda ancora la Magia del Latte.
Quella cosa che sapevano solo lui e lei.
Lui le risponde che si ricorda ogni singolo giorno di quei
mesi.
Lei piange, ma lui non lo sa.
All'ultimo compleanno di lui lei gli chiede “sei felice?”,
lui risponde di sì.
E' felice.
Lei pensava che fossero entrambi condannati all'infelicità,
perché per loro è andata così. Perché o si è felici dall'inizio o non lo si è
mai più e la loro vita era stata già segnata dal dolore. Quello grosso. Perché
ci sono persone destinate ad essere felici e persone destinate a non esserlo e
lei sapeva di far parte di quest'ultima categoria.
Con lui era stata così felice da sentirsi per la prima volta
completa. “E' così che si sentono gli innamorati? Hanno questo motore nel culo
tutti i giorni?”. Lui era quello dal quale lei andava a sventolare il libretto
all'uscita dagli esami, lei era quella che lui chiamava per parlare della
gestione del suo nuovo negozio. Una volta, da quanto erano presi a parlare di
lavoro, un amico di lui aveva pensato che fossero anche colleghi oltre che
fidanzati. Erano complici in quel modo in cui solo due innamorati sanno essere,
in quel modo che ci si legge i pensieri senza aprire bocca e uno sguardo è una
risposta.
Lui è felice. Era giunto il momento per lei di farsi da
parte, c'era un'altra donna e lui era felice.
Lei scompare, ha la sua vita. Zoppicante, piena di nulla e
piena di tutto, piena di sogni vuoti e comodini senza cassetti.
Poi un giorno, complice Facebook, lei scopre una cosa.
Una cosa futile, una di quelle cose che lei si vergogna a
dirla pure alle sue amiche da quant'è stupida. Ma è un pretesto per avercela
con lui e per odiarlo.
E allora sì, diamo fuoco a tutti i ricordi, “tu per me sei
morto, non esisti più”, ha rovinato tutto.
Non solo lei dovrebbe odiarlo per tutte le merde pestate
negli ultimi sei anni, ma anche e sopratutto per aver rovinato uno dei ricordi
più belli che lei porta nel cuore. Quella sensazione, quella complicità, quel
linguaggio che solo loro capiscono. Che si brucino i ricordi, i sogni insieme,
i progetti mai realizzati, l'essere predestinati, quella cosa che miofratelloetuofratellosonoinsiemeeciguardanoeciprendonoancheunpoperilculo,
quella cosa che tu ti chiami come lui e io mi chiamo come boh, tua madre.
Coincidenze, nient'altro.
Lei è sollevata, può smettere di volere, può smettere di sperare,
non è The One, si era solo sbagliata.
Grazie, pensa lei, adesso almeno ho smesso di sperare.
Perché sei un Merda, hai rovinato tutto e io non ti vorrò mai più rivedere. E
quando ti rivedrò io sarò vecchia e tu sarai vecchio e nemmeno ci riconosceremo.
Ma quella volta sarà troppo tardi e tutto questo sarà passato.
Lui non si rassegna e la cerca, per sei fottuti mesi. Le
chiede cos'ha fatto. Lei non risponde mai, una, dieci, cento volte.
Poi capita che dopo tutti quei mesi lei vede squillare il
telefono e decide di rispondere.
Lei nel frattempo si è resa conto che il motivo per il quale
si era incazzata non esiste, era un film nella sua testa ma si vergogna ad
ammetterlo. A lui, poi.
Si vedono, si prendono un caffè. Sono passati due anni
dall'ultima volta.
Bastano cinque minuti e cinque sguardi e nessuno è più
incazzato.
Lui ha comprato casa. E' diventato grande.
Parlano per tutto il pomeriggio, si abbracciano, si tengono
la mano come se non fosse passato un minuto dall'ultima volta, lui non è
nemmeno più fidanzato. Lei chiede ancora “Sei felice?”, lui è titubante,
tornare al Paesello non è semplice per quelli come me e te, dice. Vedi che gli
amici sono ancora dove li hai lasciati, oppure sono molto avanti, ma non sono
di certo dove sei tu.
Lei lo capisce, come sempre.
Si rivedono la sera, c'è la stessa magia di quella prima
volta al centro commerciale, si parlano nello stesso modo, hanno lo stesso
codice, si capiscono ancora senza parlare, ridono come due scemi.
Si finisce a casa di lui perché finalmente c'è una casa
nella quale non si ha il timore di venire scoperti.
Lui lo sa, lei lo sa anche meglio visto che ha le gambe
lisce come seta. In camera da letto non si fa nemmeno in tempo ad arrivare.
Fanno l'amore. Perché tutto è cambiato mentre nulla è cambiato.
Gli odori non sono cambiati, il tocco non è cambiato. Il respiro non è
cambiato.
Dopo che tutto è finito sembra di essere tornati alla
realtà: che minchia è successo negli ultimi sei anni se siamo ancora qua? Non
si parlano, si addormentano l'uno sull'altra. Lei sul bbm dice alla sua amica,
preoccupata più per l'incolumità del suo cuore che del suo fisico, “tutto a
posto, sto andando a casa”.
Si salutano, un bacio sulle labbra come se fosse normale
rivedersi il giorno dopo, magari per colazione, magari per pranzo.
Invece no, lei il giorno dopo è su un treno, ascolta Adele
perché vuole farsi del male. Deliberatamente. Vuole farsi del male come quando
hai una crosticina sul braccio e insisti con l'unghia a volertela togliere. Lei
cerca di piangere perché Adele esiste per quello. Ma non piange.
Lui è a casa, quasi sicuramente in depressione domenicale.
Con tutta probabilità si sta facendo le stesse domande e si sta dando le stesse
risposte. “Non può funzionare”.
Lei in quattro ore usa tutte le risorse mentali a sua
disposizione per creare degli scenari immaginari. Usa tutte le sue conoscenze,
da Big e Carrie a Elizabeth e Marc Darcy. Da “Harry ti presento Sally” a “Romeo
+ Juliet”, da “Pretty Woman” a “La verità è che non gli piaci abbastanza”
passando dall'intera discografia dei Negramaro, Ella Fitzgerald e Someone Like
You. Quattro ore e nemmeno una via d'uscita. Quattro ore e nemmeno un'idea di
come si potrebbe farla funzionare. Sono sei anni e ancora ci sono 400 km di
distanza.
Ma forse non è quello il problema.
Il problema è che lui parla di Alessandro e Giorgia e lei di
Leonardo ed Annasofia.
Lui ha suo fratello sul braccio, lei ha ce l'ha sul piede.
Lui ha comprato casa, ha due stanze. E' una vita che va
avanti mentre lei aspetta che succeda qualcosa.
Lei è legata alla città di Milano, perché ha lasciato tutto
per realizzare i suoi sogni. Sogni vuoti adesso, ma non lo dice ad alta voce.
Eppure in quei sei mesi lei stava bene all'idea di esserselo
buttato alle spalle, era sollevata al pensiero di non averlo più nei suoi Bei
Ricordi, pensava fosse finita.
Forse lo è.
Sì, è finita. Dovevo solo scriverlo per rendermene conto.
Buonanotte, fate bei sogni.
Ho pianto, leggendo più di un passaggio di questa storia. In qualcuno, fortunatamente non nei peggiori, mi rivedo. Sei forte, Zit, sei tanto forte anche se la vita a volte ti butta addosso la merda con la pala.
RispondiEliminaSpero che ti abbia dato di bello almeno un centesimo del dolore che ti ha fatto passare.
Tocca a tutti prima o poi stringere i denti, a qualcuno tocca farlo per tutta la vita, certi vuoti non li puoi colmare, ti puoi solo abituare a stare sempre sull'orlo dell'abisso, ma si può fare, ce la puoi fare, ci credo VERAMENTE che ce la fai e continuerai a farcela perchè se puoi farcela tu, allora posso farcela anche io. Ti abbraccio, ma davvero.
Wow. wow. <3<3<3
RispondiEliminaWow. wow. <3<3<3
RispondiEliminaAccipicchia, letto tutto d un fiato..fai bei sogni pure tu, Zit..
RispondiEliminaLuisa
Bellissimo Zit. Bellissimo. Mi hai fatto piangere. Ti abbraccio.
RispondiEliminaTutti ti dicono di piantarla, perché ti fa solo male. Perché ogni giorno che spendi pensandolo è solo uno spreco. Perché lui ha una che lo abbraccia, che può baciarlo senza pensare che "magari è l'ultimo che ci diamo".
RispondiEliminaE tu invece saresti il suo "porto franco", le breccia tra cui potrebbe smettere di fingere, togliersi quel sorriso stampato e magari piangere. E lui lo sarebbe per te. Senza paure, senza tante parole in mezzo. Senza tante cazzate.
Ma non so te Zit. Ma il mio è pieno di cazzate. È pieno di "se non fossi con lei starei solo con te" e quando le molla io sono la sfoga di turno.
Non ti dico fattela passare, perché è una gran puttanata. Ti dico he ti mando un abbraccio, perché anche quando ti senti uno schifo e gli vorresti urlare "non ti preoccupare troverò qualcuno come te..." e tutte le belle parole di Adele, pensa che anche qualcun altro soffre dolori simili. Ed è il dolore che ci fa sentire vivi.
Un abbraccio,
Lara
Ti ringrazio Lara per il tuo commento, perché ho scritto questo post per sfogarmi e per elaborare. Una specie di catarsi che però non era ancora completa perché ancora non ero riuscita a piangere. Poi ho letto che quelle due cose che mi hai scritto e ho cominciato a piangere nel letto e sono andata avanti tutta la notte. Doveva succedere, lo aspettavo. Non può capitarmi una cosa del genere e non subire il contraccolpo.
EliminaE' vero, si ha la sensazione che ogni bacio sia sempre l'ultimo anche se non lo sembra mai.
Ti ringrazio, dal tuo commento il poi ho cominciato a piangere ed era ora.
Ti seguo sempre ed è come se fossi un'amica ormai.
EliminaPiangi, bellissima perché fa bene all'anima. E non ascoltare nessun altro che non sia il tuo cuore (anche me per esempio :D).
"La somma dei dolori possibili per ogni anima è proporzionale al suo grado di perfezione."
A questo punto abbiamo delle anime stupende! ;)
Ti mando un bacione e un abbraccio e vedrai che da oggi sarà SOLO in salita e quando te ne accorgerai sarai già felice da un pezzo! :*
Lara
Preferisco non aggiungere niente.
RispondiEliminaFa' dei bei sogni.
Brividi..
RispondiEliminaNon so come sono arrivata a questo blog e ancora meno come sono giunta a leggere questo racconto ma posso solo dirti che mi ha lasciato senza parole...I sentimenti e le emozioni vi sono descritti con una tale intensità che mi hanno chiuso lo stomaco, come se certe sensazioni le avessi vissute leggendo...
RispondiEliminaLetto tutto d'un fiato... hai il dono di mettere nero su bianco le emozioni, è un po' come chi sa cantare veramente, ballare veramente... ecco, tu scrivi, veramente.
RispondiEliminaPer quanto tu possa aver sofferto, da questa storia qua traspare anche quanta felicità hai provato, e se ti soffermi un attimo a rifletterci, ti renderai conto di che fortuna sia.
Io credevo di sapere cosa fosse l'amore, e forse lo so, ma non so se l'ho mai ricevuto. E quando dici che nella vita ci sono persone che o sono felici dall'inizio, o non lo saranno mai.. mi leggi nel pensiero, e mi fa rabbia, speravo tanto che fosse una paranoia solo mia.
Io un po' ci spero, che ci sbagliamo.
Tu intanto fa' bei sogni..
Pura Vita, vissuta pienamente con coraggio. Ridere, piangere, godere, fa sentire il sapore vero delle lacrime o quanto vale uno sguardo, un sorriso.Se è finita veramente lo dirà altro tempo, quello che so è che lei è una persona veramente innamorata.. Sí, della vita.
RispondiEliminaSono contenta di averti trovata su twitter
Nadia
Ti abbraccio.
RispondiEliminaDaniela
Ma Porcaccia la Miseriaccia Zozza e Ladra...a morte tutte le favole che ci obbligano a credere che siamo infelici senza il lieto fine. Se siamo infelici, forse, a volte, quella volta, il lieto fine non ci interessava, al lieto fine non si pensava.
RispondiEliminaIl mio abbraccio!
:-)
Si puo' essere felici,lo si puo' diventare, davvero.
RispondiEliminaTu credici, ti prego, noi facciamo tutti il tifo per te.
Non so neanche come sono finita in questo blog..probabilmente di commenti come i miei ne riceverai a vagonate e ti faranno poca differenza ma ci tenevo a dirti che mi piace da morire come scrivi mi fai sentire davvero le emozioni che provi e non solo in questo post che mi colpisce particolarmente a causa dell argomento che sento mio ma anche negli altri in cui mi sono buttata a capofitto tipo droga..ho solo 20 anni e di scrittura ne capisco poco ma ti volevo solo fare i miei complimenti , è una dote che ti invidio hai molto talento a parer mio
RispondiEliminaGiorgia
è che a volte, la "comfort zone" è la cosa peggiore checi sia..
RispondiEliminasei forte e brava zit, hai scritto un post da far emozionare davvero.
un abbraccio forte davvero
Sono commossa...
RispondiEliminaNon saprei cosa aggiungere se non tieni duro, sarà una semplice goccia nell'oceano ma tutte queste persone, tutti quelli che ti leggono, pur non avendoti mai incontrata, ti vogliono bene.
Un bacio.
Fuggi da questa persona che ha paura di amare,forse avete in comune tante cose,ma ormai appartengono al passato,non si Può vivere di ricordi,la vita va avanti,tu sei cresciuta,sei diventata una donna,lui e' rimasto la', la distanza,il lavoro,sono cazzate,tutto si risolve quando c'è l'amore e la voglia di costruire una vita insieme.
RispondiEliminaQuello che devi fare e' non vivere di ricordi,ma lasciarli la nel tuo cuore e andare avanti.un abbraccio
Mi sono commossa Zit! Grazie di questi pensieri così intimi ed in bocca al lupo per il futuro...
RispondiEliminami ha colpito molto l'ultima parte...
RispondiEliminai sogni vuoti, ne vale la pena?
vai a riprendetelo al paesello, è lui
ti vogliamo bene sì!
Lara
<3 Ti sono vicina zit...E ti abbraccio forte!
RispondiEliminati si vuole proprio bene, zit. come a conoscerti davvero.
RispondiEliminaieri sera stavo andando a dormire con le palle parecchio girate per motivi del cazzo. leggerti e' stato come prendermi uno schiaffone deciso, uno di quelli che permettono di ridimensionare gli sbattimenti e i malumori. quindi grazie. per avermi ricordato per cosa vale la pena soffrire e per cosa no.
spero davvero che tu riesca a trovare benessere. siamo tutte con te <3
La vita per alcune persone non ha le mezze misure, e non ho ancora capito se questo sia un bene o un male. Ma rende forti.
RispondiEliminaPiangi le tue lacrime, ma dopo basta. Fai girare la pagina, butta il cd di Adele in un cassetto e chiudilo a chiave, vai al mare in una giornata di sole e butta la chiave in acqua. Getta i kleenex insieme alle cose che hai comprato pensando a lui, appendi quadri in bagno, anche piccoli, basta che abbiano colori
Scegli. Perchè è solo dalle scelte che si può ricominciare, o dal Paesello o da Milano. Con o senza di lui, questo lo sai tu e non serve scriverlo perchè son certa che ti bussa in testa
Laura
A volte uno è talmente abituato a volere una cosa che quando smette di volerla sembra quasi di stare male, un pò svuotati, anche annoiati se vuoi. Desiderare qualcosa, pensarla, fa pur sempre compagnia no?
RispondiEliminaCAZZO.
RispondiEliminaIo ti abbraccio forte.
BeataMai.
ecco, abbracci. (e non servono consigli per una storia così, solo abbracci)
RispondiEliminaleggere una cosa del genere,nel giorno in cui ti rendi conto che stai da 8 lunghissimi anni con una persona che non ti ama...vorrei avere il tuo coraggio. e quanto vorrei conoscerti nella vita vera...ti abbraccio
RispondiEliminaOra capisco l'"odio" che provi nei confronti di Ancona, come avevi scritto in un tuo vecchio post.
RispondiEliminaIo vivo e lavoro tra Fano ed Ancona. Adoro questi posti e mi dispiace davvero tanto che tu ne sia venuta a conoscenza in questo modo. Ti seguo da parecchio insieme ad un mio collega e facciamo sempre il tifo per te. Sei una persona pura e vera, ci fai schiattare di risate e non vediamo l'ora di leggere nuovi post. Oggi c'hai spiazzato. Siamo rimasti a guardare lo schermo senza dire nulla, con le lacrime agli occhi.
Un abbraccio fortissimo,
Mari
Minxxxxia Zit, alla faccia della fashion blogger...
RispondiEliminanon riesco a dire nient'altro.
GG
Amica mia <3
RispondiEliminaE poi perchè dici che è finita? Non buttarti tutto alle spalle o buttarti subito in questa cosa. Rifletti. Sono passati sei anni e siete ancora li. Se lui è LUI sarà li ancora tra un paio di mesi. La storia a distanza l'ha provata.... e vada come vada.... infondo tu, alla fine di tutto, vuoi tornare a casa, no?
Sai dove trovarmi :-*
Cara Zit, ieri sera ho avuto la tentazione di darti un'occhiata, ma il sonno ha prevalso. Ti ritrovo stamattina, in un lungo sfogo in cui consegni a tutti il tuo cuore nudo e sincero.
RispondiEliminaServe a qualcosa dirti che capisco ogni tua singola parola? Serve raccontarti della morte di mio fratello dopo una vita intera di sofferenza mentre accanto a me un ragazzo immaturo pensava solo a se stesso e non a darmi un pò di conforto? No, non serve a te e nemmeno a me.
Però una cosa posso dirtela: per quanto banale e scontato possa apparire, il mondo non finisce e non finisci nemmeno tu; vai avanti, i primi tempi solo per ragioni puramente biologiche, poi la tua vitalità riprende il sopravvento: arriva il periodo sfrenato, anche distruttivo, con serate a base di sesso e alcool, quando arrivi ad amare quel tuo lato così autolesionista.
Ti chiederai se andrai avanti così per sempre, se diventerai una di quelle navi-scuola sempre a caccia. E poi succederà qualcosa, o meglio, succederà qualcuno: qualcuno che finalmente smetterai di paragonare a chi ti è sembrato prima divino, poi stronzo e poi semplicemente umano.
Un giorno, presto, ci sarà un uomo che ti amerà per quel che sei, per le tue nevrosi e malgrado esse, che ti aspetterà nel bucolocale con un mazzo di rose in mano e ti porterà a mangiare in un infimo Mac'donald che ti sembrerà un 4 stelle della guida Michelin; un uomo con la "U" maiuscola, che non ti farà dimenticare niente del tuo passato ma che ti riconcilierà con esso permettendoti di ricordare senza piangere. E' là, da qulche parte, cercalo: forse sai già chi è.
Un bacio
Lucilla
Tutto vero.
Eliminati ho mandato una mail tesò, mandami affanculo.
RispondiElimina<3
Grazie. Riesco solo a dirti questo, perché mi hai fatto emozionare ed è una sensazione bella, ma terribile.
RispondiEliminanon sono mai stata molto brava nel trovare le parole giuste per dare un po' di conforto, e mi rendo conto che del mio conforto non te ne fai poi nulla, ma in qualche modo leggendo il tuo blog mi sono affezionata e quello che hai scritto mi ha molto colpita. Perciò anche se vale poco ti mando un abbraccio forte!
RispondiEliminabacio
Acc! Ho letto tutto d'un fiato e ancora mi batte forte il cuore.
RispondiEliminaCome al solito la tua scrittura rapisce, ma stavolta mi hai ammutolita per la franchezza con cui ha voluto mettere tutto nero su bianco.
Sii sempre forte, ma mi pare che tu lo sia già.
Ti abbraccio forte, con un nodo qui.
RispondiEliminaDi quei nodi di chi ha avuto grossi calcinculo dalla vita, e ti guarda comprendendo benissimo, ogni alto e ogni basso.
Vedi quante persone sai emozionare? dimmi che e' poco.
P.S. ho incontrato l'Uomo della mia vita solo da poco. Avevo gia' 41 anni e dieci di matrimonio andato a carte quarantotto. Lui e' a Torino, io a Genova.
Non cambierei questo miracolo, questa storia, questa mia vita neanche per tutte le stelle del firmamento, perche' io le guardo e le tocco quelle stelle, ogni istante, in Lui. Da quattro anni in qua.
Ti abbraccio forte, davvero.
Monica
Le nostre esperienze sono indubbiamente molto diverse eppure..c'è qualcosa che ci accomuna.
RispondiEliminaLa scelta di mollare il Paesello per Milano e per la Moda, la gioia iniziale, la frustrazione, il disincanto.. Lasciare a casa tante, troppe cose, perdere noi stesse per poi ritrovarci.
Con la ferma consapevolezza che poi lì si ritorna, che ci sarà Lui, che tutti saranno cambiati e la vita non te la dà la seconda possibilità..
Sei cresciuta velocissima, passando attraverso milioni di cose, di vite, di dolori acuti che sai nessuno capirà mai in fondo.
Se tutte queste esperienze ti hanno dato qualcosa, saprai anche che forse Lui non lo puoi scacciare.
Perchè è l'unico che ti guarda e ti capisce, nonstante i silenzi. E con lui non fingi.
Che probabilmente si impone di non confortarti quando ne hai più bisogno per non naufragare insieme a te.
Siete un meccanismo, un'altalena, ma almeno siete consapevoli di esserlo.
Io non ti conosco ma conosco questi dolori, queste situazioni, le urla negli showroom e le tre ore di treno per scappare a Milano.
Finchè stai bene lì, rimanici e appaga gli sforzi e gli studi che ti hanno permesso di arrivare dove sei.
Dopo di che, ascolta me, torna a Paesello e vai a riprendertelo.
Io ho fatto così, e finalmente risento le farfalle nello stomaco che pensavo fossero volate per sempre.
In bocca al lupo, cara Zit.
Alessiette
io non lo so cosa dirti...per fortuna alcune cose non posso capirle perchè non le ho provate...però posso dirti che la tua storia mi ha preso tipo pugno nello stomaco.di quelli che ti piegano in due dal dolore.io vorrei avere un briciolo della tua forza per affrontare la mia vita,e tutte le cazzate da cui mi lascio abbattere troppo spesso.
RispondiEliminati abbraccio.
claudia
Lacrime, per me.
RispondiEliminaAbbracci, tanti tantissimi, per te.
Siamo tutte con te.
...brividi!!!
RispondiEliminaGioia
ciao Zit! è la prima volta che sono sul tuo blog..mi piaci davvero molto!da come scrivi si capisce il tuo mondo interiore! Un bacio vALERIA
RispondiEliminaHo letto...il tuo post e tutti i commenti...e non trovo, come sempre, le parole.
RispondiEliminaMa ci tengo a dirti che per me è stato un onore "leggerTI" così, nuda e disarmante.
Prendi le mie prossime parole per quelle che sono, ovvero uno stupido consiglio di una ragazza senza grandi esperienze (considera che sono legata alla stessa persona da quando ho memoria!): se un suo abbraccio è il tuo posto nel mondo, il luogo dove sei tutto&niente e dove il mondo scompare, forse vale la pena provarci ancora...a distanza o al paesello...ovunque. Più mi guardo intorno e più mi rendo conto di quanto sia difficile trovare persone che ti facciano sentire "bene", a casa e protette anche mentre scivoli rovinosamente dentro te stessa.
Ok, smetto di dire cose scontate e banali e mi limito a fare l'unica cosa che abbia un senso:
tacere e abbracciarti virtualmente fortissimo.
E ringraziarti per avermi permesso di conoscerti così.
Ciao caVa.
Ti leggo da molto, e mi piace moltissimo come scrivi. E quello che scrivi. Leggere questa storia è stato un pugno nello stomaco. Ti abbraccio forte, e sono sicura, strasicura, che tu sì, che sarai una persona felice. Anche se il dolore , quel dolore, non si può cancellare. E spero che qualcuno, da qualche parte, si accorga che questo blog appartiene ad una bravissima scrittrice.
RispondiEliminaPotrebbero esserci 15.000 commenti a questo post. Ma non è vero che o si nasce felici o non lo si è più. Mi sembri una persona che ama vivere, rischiare, sperimentare. Prima o poi troverai quel che cerchi, e non è detto che sia nella direzione dove stai guardando adesso.
RispondiEliminaUn abbraccio, che spero tu senta come "vero".
ilGrinch
Zit..spesso ti ho scritto che il mio amore vive un dolore simile al tuo, ha perso sua figlia...e aveva perso anche me.....per assurdo quel suo dolore sordo, straziante, così silenzioso ma tremendamente pieno di rumore ci ha riavvicinato.......perchè come te eravamo lontani, non fisicamente ma emotivamente.....sapevamo di essere NOI ma tanti troppi problemi...PROBLEMI STUPIDI....perchè quando è arrivato Il Problema Vero ho capito che il resto non importava....ma non è facile eh, non è stato e non lo è tuttora..........io il vs.dolore lo vivo di riflesso, quindi ho l'arroganza di dire che lo capisco, dico che lo guardo da vicino.......e non voglio neanche dirti che domani ti rimetterai con lui di sicuro.......però un consiglio da Amica te lo voglio dare:se vuoi lui prova in tutti i modi a prendertelo, ma DIGLIELO, anche se vi capite al volo e non servono parole a volte le cose soprattutto i sentimenti vanno URLATI, perchè per paura si fa finta di non capire.
RispondiEliminaTu hai voluto scrivere tutto questo....ecco...se te la senti digli come sono le cose dentro di te......almeno saprai di averci provato.
E se invece non vorrai ascoltare noi Grilli Parlanti, così brave a dare consigli agli altri e a non guardare i ns.di casini, BECCATI UN ABBRACCIO ESAGERATO!!
il mio ragazzo,di 28 anni ha perso sua mamma esattamente un mese fa dopo una durissima lotta contro un tumore al cervello che prima l'aveva lasciata vivere e poi è tornato per portarcela via. Bè,è brutto rientrare a casa la sera e vederlo triste.E' stato triste vederlo morire dentro mentre chiudevano la bara, E' brutto volergli dare quello che non può più avere ed essere impotenti,è brutto sapere che soffre ,ma è bello sapee che lo amo infinitamente e che non gli lascerò la mano MAI. Nemmeno se la nostra storia dovesse finire..perchè nella vita ci sono dei momenti in cui ci si aspetta di più dagli altri rispetto a ciò che comunenmente di definisce GIUSTO O SBAGLIATO. Siete anime gemelle,a Milano,a Fano,al paesello o a NYC. Sposati o soli,siete anime gemelle.
RispondiEliminaElena
Zit, non so bene cosa dirti, ma una cosa te la dico: non è vero che si nasce felici o non lo si è più. Lo pensavo anche io. Non sto a tediarti con tutto quello che mi è successo in 26 anni. A volte siamo noi che non permettiamo a noi stessi di esserlo. Ma poi, invece, la felicità arriva.
RispondiEliminaFrancesca
perché per sopportare una della Vergine solo uno della Vergine lo può fare...
RispondiEliminaun abbraccio da uno della Vergine.
p.s. io ci sono ancora dentro. non so come andrà.
straziante e bellissimo
RispondiEliminasto ancora piangendo
RispondiEliminaAnche io so cosa vuol dire avere il buio dentro.
RispondiEliminaUna carezza sulla testolina
Cuore (come mi chiami sempre tu), tutti ti hanno scritto cose belle, cose vere. Alcune le condivido, altre no, ma di certo ti scalderanno il cuore perchè si capisce il bene e la stima che ti sei guadagnata da parte di tutti.
RispondiEliminaMa nessuno ti ha posto la domanda che invece ti faccio io. Tu lo rivuoi? Tu sei stata felice con lui anche dopo la morte di Andrea? Perchè da quello che hai scritto...ecco io non lo so, non l'ho capito. Sono d'accordo con chi ti dice che non è vero che si nasce felici. La felicità è una scelta. E' una frase che ripeto sempre e in cui credo fermamente. Scegli di essere felice, non importa come, ma mettici tutta te stessa. E se la felicità coinvolge lui, agisci!
LaFede_C
Ps. hanno ragione, adesso so il tuo nome e cognome... posso stalkerarti su fb? :)
ciao LaFede! la tua domanda per me qualche anno fa sarebbe stata un colpo al cuore, perche' in certe storie tu sai che in realta' non lo rivuoi, che vuoi qualcosa di "normale", senza tutte queste complicazioni, senza tutto questo stillicidio costante dentro di te di dolore,gioia, tensione, aspettativa, delusione (a volte anche umiliazione)..il problema, almeno per me, e' stato piu': ma ce la fai a non rivolerlo? tutte quelle notti che ti chiamava ad orari impossibili per sentire la tua voce, quelle ore ed ore passate a chiaccherare dopo mesi che non ti vedevi come se non fossero mai passati, tutte quelle volte in cui volevi credere davvero a quello che ti diceva, ma che poi non si avverava mai. Tutte quelle volte io non ce l'ho fatta. A volte, secondo me, bisogna sbatterci la testa finche' non siamo pronte noi ad eventualmente dire basta, ed a volte quel momento di dire basta pare non arrivi piu'...ma ognuna di noi ha esperienze, e conclusioni, molto diverse e sono d'accordo con te che bisogna scegliere di essere felici e crederci con tutte se stesse, altrimenti e' davvero troppo troppo difficile.
EliminaNon ci vuole molto a sapere le cose, basta saper usare Google.
RispondiEliminaNon nego che quest'identità nascosta cominci talvolta a pesare dopo quasi due anni ma trovo anche che sentirmi costretta a farlo è un altro discorso.
Se volessi dire a tutti chi sono l'avrei già fatto, se siete corrette aspetterete che questo accada.
@LaFede_C Ti scrivo una mail.
Per tutte, grazie.
Zit, quello che ci hai scritto in certi incredibili post, il renderci partecipi delle tue emozioni, la tua grande disponibilita' a leggerci e risponderci sulle tue pagine, il tuo condividere non solo le parti piu' importanti della tua vita, ma anche le piccole cose di tutti giorni - da Blake Lively a come si fa lo chignon - secondo me sono molto piu' importanti di un nome ed un cognome.
EliminaGrazie a te.
Zit....nome e cognome in effetti non contano granchè......conta che, anche se per te siamo tutti/e emeriti sconosciuti/e, abbiamo voglia e desiderio di provare a dirti qualcosa che ti strappi un sorriso........tutto qui. Il perchè e il per come non ha una risposta....semplicemente tu sei lì e noi siamo con te....
EliminaCara, concordo in ogni parola con Lucilla, a volte non ci concediamo la felicità, non lo so perchè...perchè prevale la natura autodistruttiva?! Non lo so.
RispondiEliminaIn tutta onestà dissento da chi ti ha scritto "siete anime gemelle" etc... è chiaro che certe cose puoi saperle solo tu, ma da quello che hai scritto qui a me pare che tu sia andata avanti, nel bene e nel male, e lui no. Come diceva sopra qualcun altro, tu sei cresciuta, sei diventata una donna, anche facendo errori ma cmq lo hai fatto. Certe cose a volte vanno lasciate nel passato.
Credimi, ci sono passata anche io, e conosco bene quelle sensazioni, quei dolori che non danno tregua.
Non so dire se è una cosa che succede a tutte. A me è successa, non moltissimo tempo fa, è stata una voragine nel cuore, ma adesso è una cicatrice indolore, guarita dall'amore che ho incontrato dopo.
Io ci ho messo 5 anni. Cinque. Lui mi ha spezzato il cuore. E io l'ho cercato in molti altri, per tanto tempo. Poi un giorno mi sono guardata allo specchio e ho detto "basta". E poco dopo ho conosciuto mio marito.
Questa volta non mi firmo, è meglio così.
A me di sapere la tua vera identità non interessa nulla. A me interessa leggere quello che scrivi perchè sei brava,talentuosa,impetuosa,ironica,spiritosa. Non mi interessa sapere che faccia hai,quanti anni hai,che colore di capelli hai e pensa un pò,non mi interessa sapere nemmeno come ti vesti. E credo non dovrebbe interessare nemmeno agli altri;ma purtroppo esistono persone morbose fino a questo punto; è un mondo virtuale e tale deve rimanere. Anzi cara Zit,faresti bene a non svelare mai la tua identità perchè è anche questo mistero a rendere il tuo blog cosi speciale.
RispondiEliminaps:già sai che se vinco al superenalotto.
ps2: sono Elena antiferragni, ho dimenticato di specificare nel commento precedente.
Parole scritte nero su bianco che emozionano, che fanno sentire la stretta allo stomaco, che tolgono il fiato, che mi ronzano nella testa da questa mattina.
RispondiEliminaNon credo che la felicità sia destinata solo ad alcuni, ma se così fosse meriti solo di essere una di loro.
PS: Ho dimenticato di aggiungere che la distanza è una cavolata (a meno che non sia proprio una distanza non fattibile, tipo, non so, Canicattì-Tokyo??). Se si vuole stare insieme, si sta insieme. Mio marito l'ho conosciuto all'estero, dove ci trovavamo entrambi per lavoro; al rientro in Italia, abbiamo continuato a vederci nonostante stessimo in due città diverse. E' stata durissima, perchè io facevo i turni e lavoravo anche spesso nel fine settimana, quindi ci vedevamo anche solo una volta al mese. Dopo due anni mi ha chiesto di sposarlo, e siamo stati sposati per un altro anno a distanza, finchè non ho ottenuto il trasferimento. Io ora sono felicemente sposata, "Lui" è solo, l'ho visto di recente, ha lo sguardo vuoto, mi ha fatto tristezza, ho provato quasi pena per lui. Eppure l'ho amato più della mia vita.
RispondiEliminaL'Anonima di prima.
@ Lucilla, mio alter ego, mi permetto di citarti: "E poi succederà qualcosa, o meglio, succederà qualcuno: qualcuno che finalmente smetterai di paragonare a chi ti è sembrato prima divino, poi stronzo e poi semplicemente umano."
RispondiEliminaE' stato così anche per me. Era questo che intendevo con "la felicità arriva". E, per inciso, io quel qualcuno l'ho incontrato nel posto più sperduto che potessi immaginare, in un angolo di mondo che nessuno conosce, che manca poco non c'è manco sulle cartine geografiche...davvero l'ultimo posto in cui avrei pensato di trovarlo.
Coraggio Zit
Cuore mio, grazie per la mail che attendo con impazienza! Se vuoi cancella pure il mio commento di prima, così non diamo idee ai pazzi (capisciammè). Tanto noi prima o poi ci si amerà fuori da una sfilata di Pvvvvada.
RispondiEliminaLaFede_C
Ti leggo sempre, non commento mai ma stavolta mi hai fatta piangere e mi sono riconosciuta in te...
RispondiEliminaSei fortissima, continua a lottare e ad andare avanti. Ti ammiro.
Io spero che prima o poi un libro tu lo scriva, o almeno se è questo quello che vuoi... ma sei stupenda lo stesso. Un abbraccio
RispondiElimina@Francesca: citami pure e grazie per l'alter ego, mi fa molto piacere. Noi due ci capiamo.
RispondiElimina@Zit: comunque, non sei sola; credo che tu sia circondata di affetti veri e, per quello che può valere, ci siamo anche noi, piccoli messaggi disincarnati che per un attimo riempiono un pensiero.
Ha ragione l'anonimo, non abbiamo bisogno di immaginare il tuo aspetto o di sapere chi e come sei.
Anche se per me sei Carrie di "Sex and the city", in realtà sei una voce e un'intelligenza che a volte fa ridere e a volte prende alla gola per l'angoscia. Non so se Lui è Big, non ti dò alcun consiglio se non quello di vivere, se anche lui ti vuole sa come fare. Ma non chiuderti alle possibilità, la felicità ti sta aspettando. Nonostante tutto.
Lucill
Trovarsi in alcuni passi è inevitabile.
RispondiEliminaDalla mia parte, dico sempre che tutto questo strazio me lo procuro da sola, perché basterebbe dire "è finita" e crederci e andare oltre. Però non ce la faccio e continuo ad uccidermi un pò alla volta.
Ne verremo fuori, un abbraccio.
Io sono una devota lettrice silenziosa, ho commentato solo una volta il divino post sulla carrellata degli abiti degli Oscar di tutti i tempi.
RispondiEliminaHo letto tutto a fondo e mi permetto di dirti un paio di cose:
- come ti hanno già detto in molti ti prego non pensare di essere destinata ad essere infelice. Io nemmeno pensavo potesse esistere l'uomo per me, pensavo proprio "sarò infelice, già lo so", perché a detta di tutti sono molto esigente; mi sono persa via dietro personaggi orribili, ho avuto delle storie che ancora adesso le mie amiche non se ne capacitano -nemmeno io in realtà-, e poi il giorno che ho pensato che non mi sarei mai innamorata ho conosciuto Lui. Non sto a dirti se Andrea è l'uomo per te, questo lo sai tu e tu soltanto, però non ci credo che una persona come te, con così tanta vita dentro non possa essere felice.
- se tu avessi scritto questo post un paio di anni fa avrei gentilmente chiesto la possibilità di citare la frase "se nessuna ti prende il cuore è inutile affollarsi la vita".
- leggo bene che ti sei laureata in "bianco, con un bouquet di calle tra le braccia e una coroncina di strass in testa"?! E come mai non ci sei tu al posto della Sozzani? Questa è poesia pura altro che fescion blogger!
In ogni caso, la cosa che più voglio dirti è GRAZIE. Spesso non è facile fare spazio alle emozioni, aprirsi e raccontarsi, prima di tutto a se stessi perché alla fine è con noi stessi che facciamo i conti (De Andrè diceva "quando si muore si muore soli" mi permetto visto che hai fatto delle citazioni musicali notevoli): anche se non sveli la tua identità tu sei comunque la persona che racconti in queste pagine e le persone che ti ammirano, ti seguono sono tante, più dei commenti che lasciano. Grazie perché a volte di questa autenticità ne sento la mancanza.
Spero di essere stata opportuna, tanto quanto lo sei stata tu con questo post travolgente ma allo stesso tempo puro.
Buoni sogni per questa notte e tutte le notti a venire.
Con affetto sincero,
G.
Io sono senza parole...ho pianto leggendo il tuo racconto,la tua storia...un abbraccio Zit perchè te lo meriti!!!
RispondiEliminaMarta
Sarà che sono in un periodo di depressione...sarà che anche io mi ritrovo a correre dietro al probabile uomo della mia vita, che però preferisce un'altra...ma ho pianto...ti abbraccio e ti sono vicina...un bacio...serena
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaciao è la prima volta che ti leggo e per una appassionata di lettura come me è stata una piacevole scoperta.Dalle parole che usi , ai periodi sino alla punteggiatura si vede che hai scritto d'impeto parole e pensieri che già migliaia di volte ti sei detta e ridetta senza mai ascoltarli; del resto scrivere i propri pensieri serve ad ascoltarsi......Comunque volevo solo dirti che sei un tipo cazzuto con una gran paura di amare perchè la possibilità di perdere l'oggetto amato può essere devastante e tu (così come anche lui)già sai cosa significa .Quindi meglio vivere in rewind ricondando i bei momenti senza rischi......ragionando sulla catena infinita dei sè e dei ma immobili....in un continuo girovagare di esperienze fugaci e superficiali(perchè è quello che sifa quando non si vuole affrontare il problema).La paura è paralizzante.Te lo dice chi come me ha raggiunto il fondo e non contenta ha continuato a scavare inesorabilmente fino a toccare la morte con un dito.....poi un ultimo soffio di vita......la voglia di essere felice nonostante tutto il passato che oggi mi serve ricordare ma per andare avanti, perchè se ci sono i momenti brutti c'è nè sono anche di belli basta vederli. adesso ti lascio perchè devo prepare la cena a pargolo e marito......sono stanca distrutta e vorrei mollare tutto ........ma sono Felice!!!!vuoi mettere la faccia di mio marito che torna e non trova la cena pronta hihihihi......impagabile!!!!!!Un bacio e sorridi alla vita lei tisorriderà
RispondiEliminaè bello vedere che hai voglia di parlare di te e forse un pò di essere "scoperta"...vuol dire che inizi a fidarti di noi in fondo....quello che hai scritto è molto brutto ma insieme molto bello...prendere coscienza della fine vuol dire iniziare a prendere coscienza di se stessi, iniziare a staccarsi da qualcuno e qualcosa che ti legava ancora all'idea del qualcosa e Qualcuno che non c'è più...e magari vuol dire anche tornare a vivere appieno cercando chi potrà farti stare davvero bene. Non invidiare la felicità degli altri, anche tu puoi averla e non devi sentirti in colpa per questo.
RispondiEliminabaci
Ti voglio bene, anna rita
RispondiEliminaTes davvero ti sei laureata in bianco con un bouquet di Calle? Me l'ero persa nella frenesia della lettura, perché dalla prima riga ho subito avuto chiaro dove saresti andata a parare e avevo necessità di venire a vedere il tuo buio.
RispondiEliminaAnche io mi sono laureata in bianco con un mazzo di peonie bianche.
Cara Zit, ti ho scoperta da poco e non ho mai commentato prima.
RispondiEliminaNon avrei voluto commentare nemmeno oggi, perchè avevo paura di invadere la tua intimità con frasi sicuramente sciocche e poco appropriate per dolori così grandi. Ma è da stamattina, quando ho letto il tuo post in ufficio, che ci penso e ti penso. E quindi, ecco, tra tante cose che vorrei dirti scelgo questa: là fuori, da qualche parte c'è una perfetta sconosciuta che da stamattina torna costantemente con la mente alle tue parole e sente forte il desiderio di stringerti una mano, farti un sorriso e proporti quattro "ciacole" davanti ad un caffè, in libertà, a dire cazzate come solo le femmine sanno fare.
Non so cosa te ne farai di questo pensiero, ma spero che insieme alle decine di altri messaggi che hai ricevuto ti possa essere di conforto.
Un abbraccio.
Giuditta.
sei arrivata dritta allo stomaco. Brava.
RispondiEliminaElena
Come si fa a non volerti bene?
RispondiEliminaCi sono persone che non si possono lasciar andare, anche quando lo vorresti, anche quando ci provi, anche se sarebbe giusto.
RispondiEliminaSono troppo lontane, ma talmente radicate in te che attraversi ogni giorno tenendole per mano.
Vivi ogni minuto con il loro eco in sottofondo, odiandolo, a volte.
Sono così affini, così tue che ti chiedi cosa fosse la tua vita prima di loro.
E sei grata di averle incontrate, grata per il tempo passato insieme, convinta che di altro tempo ne verrà, un tempo più facile, più adatto... un tempo.
Ma questo tempo non ci sarà.
Questo tempo è.
Ora.
G.
Regrets and mistakes.
RispondiEliminaThey are memories made..
Who would have known how bittersweet this would have taste?
Adele canta ed io ci credo veramente...
Non ho mai commentato,ma oggi era impossibile rimanere in silenzio..
Ti abbraccio.
Marina.
Regrets and mistakes.
RispondiEliminaThey are memories made..
Who would have known how bittersweet this would taste?
Adele canta ed io ci credo veramente...
Non ho mai commentato,ma oggi era impossibile rimanere in silenzio..
Ti abbraccio.
Marina.
Il 21 luglio è il mio compleanno.
RispondiEliminaCredo che da oggi in poi in quel giorno
penserò anche a voi, perché si può
e si deve unire la gioia, il dolore
e la malinconia altrimenti come si
può andare avanti? notte
Io in una storia così, di capirsi a pelle, di perdersi e cercarsi, non riuscire a lasciarsi scorrere, osservarsi da lontano per poi ritrovarsi, in mezzo ad altra gente e altre storie, ci sono stata per anni, e sono stati anni logoranti. Ma questo non è amore, l'ho capito dopo. Ha ragione chi ti scritto che se due persone sono innamorate stanno insieme. Senza se e senza ma.
RispondiEliminaIo e lui non ci saremmo mai potuti rendere felici, ma siamo, l’uno per l’altra, il primo ricordo di una felicità straordinaria. Dopo arriva l’amore per sempre, quello che è bene incontrare quando si hanno un po’ di cicatrici.
L'amore vero per me è qualcosa di semplice e senza scossoni. Una linea retta che tende all'infinito. Sai che c'è, e infatti c'è.
D.
Il tuo post è una delle cose più belle che io abbia letto. Più volte nel corso della giornata mi sono tornate in mene le tue parole, le sensazioni che mi hai provocato. Sei bravissima. E cazzutissima. Dai dai dai. V. (io dico che non è finita).
RispondiEliminaNon riesco a trovare le parole per commentare questo tuo capolavoro di post.
RispondiEliminaCi sono amori, sentimenti, sensazioni che si', dopo 10 anni riallacci il filo e si', e' ancora come se fosse allora. Pero' la vita ha voluto altro, per te. E a volte non c'e' semplicemente motivo, e' cosi' che e' andata. Come si dice? Non era destino, ecco.
Ci sono dolori, di quelli veri, che non ci staccheremo mai di dosso, e forse e' giusto cosi'. Perche' e' la vita, e a volte e' una merda e ti mette di fronte a delle disgrazie ingiuste. Ma anche qua, e' cosi' che doveva andare. Era destino. Il che non e' di conforto, lo so.
Pero' volevo dirti che tu sei piu' forte, di tutto questo. Traspare in ogni tua parola, che tu sei piu' forte e ce la puoi e ce la stai facendo, no?
Un abbraccio da Oriente,
La Zia cinica e incapace di consolare le persone
PS dovessi anche pubblicare la tua carta di identita' sul prossimo post, per me tu sarai sempre e soltanto la Zit. Poi penso che quando sarai veramente famosa potrai fare come Perez Hilton, insomma anche lui sappiamo che faccia abbia ma io non ci credo mica, che si chiami davvero Perez Hilton!
Come ho fatto a vivere senza te fino a domenica???
RispondiEliminaCommovente
Divertente
F
Pelle d'oca! Scrivi meravigliosamente! È impossibile non rivedersi in certi passi della storia, da tanto è coinvolgente. Forse se è finita è perché doveva andare così, a certe storie non finiscono mai...un bacio
RispondiEliminaUna sola cosa, nessun commento inutile perchè dolori come i tuoi non si possono comprendere, ti abbraccio, anche se non ti conosco.
RispondiEliminaA chi, come me, li ha visti nel centro commerciale. Lei, bellissima, alta e fiera eppure una bimba quando incrociava gli sguardi di lui, il Polly.
RispondiEliminaA chi, come me, era a fianco a lui quel giorno e con gli occhi sbarrati vedeva lo sguardo di lei attonita e persa dietro ciò che era volato via, così improvvisamente e irreparabilmente. Così vicino eppure così lontano.
Che dire?
I grandi amori non hanno mai un gran finale... Sono stropicciati, sgualciti...
Hanno la magia, l'emozione e racchiudono un mondo, Il VOSTRO, fatto di sentimenti e tormenti.
Il cuore non avrà mai distanza, sono le persone che ce la mettono.
Un abbraccio
Uh, Zit, ti abbraccio forte.
RispondiEliminaI.
cara Zit ti leggo da qualche mese e non ho mai commentato perché sono d'indole piuttosto schiva ma oggi non posso trattenermi. ci penso da ieri mattina, quando ho letto questo post. quanto dolore, nessuno dovrebbe sopportare tanto dolore. io posso solo mandarti un grande abbraccio virtuale e darti un consiglio: butta via i film, i libri e le storie degli altri e segui solo il tuo cuore e il tuo cervello. tu lo vuoi questo uomo? ti rende felice, saprebbe farlo? sono queste le cose che devi chiederti e solo tu puoi risponderti onestamente. una storia così ce l'abbiamo avuta più o meno tutte ed è quella che fa la fortuna dei sovracitati film ma non ne vale quasi mai la pena. e finché non avrai la forza di sciogliere i vincoli anche inconsi che ti legano a lui sarà difficile trovare l'amore da un'altra parte, potrebbe anche passarti accanto e non lo vedresti nemmeno.
RispondiEliminale ossessioni a un certo punto diventano quasi "sicure", sono un posto che conosciamo, in cui ci siamo abituati a stare, dove magari soffriamo ma dove possiamo anche cullarci nell'illusione che un giorno sarà diverso, che stiamo soffrendo per il Grande Amore. è una cazzata che noi donne siamo molto brave a raccontarci e quanto tempo ci porta via!
non si è destinati all'infelicità, è che ci si abitua così facilmente a essere infelici che poi non si ricorda più com'era prima.
io ti auguro ogni bene, hai un cuore grande, ti meriti tutto.
K.
Ti mando un abbraccio.
RispondiEliminaForte.
Non lasciare che il dolore sommerga tutto.
A.
(P.s.: scrivi meravigliosamente.)
ho letto ieri il post ma non ho commentato perchè qualsiasi parola mi sembrava superflua e inutile.
RispondiEliminaQuindi di dico solo che mi hai commosso e che ti meriti tutta la felicità di questo mondo.
Un grosso, grossissimo abbraccio virtuale
non posso, e non sono in grado di, aggiungere altro...se non stringerti in un abbraccio smisurato
RispondiEliminaeffezeta
due sole osservazioni: il tuo lavoro, decisamente, dovrebbe essere scrivere ed anch'io, alle volte, ho pensato di non essere destinata ad essere felice. Quasi sicuramente (ed anche presto, temo) verranno tempi in cui mi sentirò un pò nella cacca più nera e allora penserò alle tue parole, penso che mi daranno forza. Non so poi tanto di te, ma ti mando un bacio di cuore
RispondiEliminaZit grazie anche da parte mia per aver condiviso questi pensieri e queste vicende.
RispondiEliminaTi abbraccio.
Cara Zit, so che non può consolare, però è vero che scrivi in maniera fantastica, efficace, empatica e commovente.
RispondiEliminaE mi permetto di dirti due cose:
1) da virginiana (mi sembra che i nostri compleanni coincidano: anche tu 12 settembre, o sbaglio?) ho capito che il peggior nemico di un/una Vergine, a parte se stesso/a, sia un/un' altro/a Vergine;
2) da anconetana, spero con tutto il cuore che prima possibile Ancona diventi per te una città "neutra".
Un grande abbraccio, Roberta.
Sai qual è la parte che mi ha colpita di più? La storia a distanza che con te non ha voluto e con un'altra sì...
RispondiEliminaMentre leggevo ho sentito una specie di tonfo nello stomaco...
E' successa una cosa analoga anche a me... E allora ho capito che se il mio ex aveva modificato il suo pensiero, anche se con un'altra, era solo perché aveva finalmente compreso di avere sbagliato con me. Era il suo modo di dirmi "vedi? sono cresciuto! non sono più un bambino!"
Il problema è che gli uomini lo capiscono sempre dopo, dove hanno sbagliato, quando è troppo tardi...
E se glielo chiedi ti dicono anche che è colpa tua ché non gliel'hai spiegato bene...
Ciao Zitella,
RispondiEliminasono una tua fedele lettrice, che non ha mai commentato. è da quando hai scritto questa storia che vorrei farlo, ma non trovo mai le parole giuste da dire.
Allora ti abbraccio soltanto.
Mi hai commosso. Una storia da brividi. Un abbraccio, forte.
RispondiEliminaBellissimo post, bellissimo blog!
RispondiEliminala storia a distanza con un'altra ha funzionato solo perchè era lui ad essere fuggito. è inutile negarlo, gli uomini odiano le donne che prendono decisioni: tu te ne eri andata dal paesello e tu avevi "imposto" la storia a distanza...questo per molti non è accettabile. Quando è stato lui ad aver cambiato città allora tutto ha funzionato perchè LUI aveva fatto la scelta.
RispondiEliminasiamo troppo forti e purtroppo trovare qualcuno che lo accetti non è facile.
L'ho letto d'un fiato!
RispondiEliminaE il tutto mi è arrivato al cuore.
Ti mando un abbraccio virtuale!
Chiara
Ti leggo, piango e spesso mi riconosco in quello che hai scritto.
RispondiEliminaSu Zit, sii forte ancora una volta, passerà questa merda prima o poi.. io 'ste parole me le ripeto tutte le mattine, e forse aiutano almeno un po'. Anche se la notte è ancora dura da superare.
Ti abbraccio forte, forte.
Viviana
Saggio/a l'anonimo/a delle 7.12 di ieri. Io ho vissuto la stessa situazione di zit, per quanto riguarda la storia a distanza naufragata in quanto io me ne sono andata dal paesello. In seguito lui ha fatto lo stesso e si è messo con una del paesello che vedeva si e no una volta al mese. Il cervello di certi uomini funziona in modo molto strano, vai a capire. Caro anonimo, non so se tu sia un uomo o una donna ma di sicuro hai fatto centro! Zit, in due parole, se lo rivuoi tornatene al paesello finché è libero. L'Amore, the One, fa dimenticare tutto il resto. Se dopo 6 anni ancora ti fa stare male è lui che vuoi, vai a prendertelo ed evita di fare altro male a te ed eventuali uomini che tratterai solo male perché non reggono il confronto. Ascolta me se non vuoi restare zit, parola di una zit mancata che aveva in testa un solo lui da 10 anni ma non lo ammetteva, all'ultimo bivio (zitella-lui) ho dato una sterzata pazzesca e ho fatto bene. Niente può far stare bene come l'Amore.
RispondiEliminapiango. niente altro.
RispondiEliminaanonimo delle 12....non biasogna mai cedere ad altri e rinunciare a quello che si è e si desidera essere. L'ultimatum o la scelta obbligata non è amore ma imposizione. probabilmente non sarà il tuo caso, ma per me, non si vive di solo amore.
RispondiEliminaso cosa vuol dire perdere un fratello, e anche perdere un amore.
RispondiEliminati abbraccio
anna
Sono dovuta tornare più volte e ancora non so cosa scriverti...
RispondiEliminaTi ammiro comunque per aver saputo descrivere con questa lucidità e sincerità la tua storia. Ci vuole molta forza per condividerla, ed è chiaro che di forza ne hai molta. Non mi permetto di commentare la tua storia. L'unica cosa che mi sento di dirti è che la felicità (o quasi) è alla portata di tutti. E a volte anche semplice raggiungerla, molto più di quanto si creda. Tu la meriti, eccome! Basta guardare sempre avanti.
Crudelia
Ho il cuore a pezzi, ti capisco e ti sono vicina, per quanto possa esserlo una lettrice,
RispondiEliminaun bacio.
Il bello del romanzo è che il protagonista non deve essere per forza l'eroe a cui va tutto bene, e per forza.
RispondiEliminaPerché c'è una via di uscita dal lieto fine ed è quella delle persone normali che vivono la vita di tutti i giorni, subendola -e forgiandola- ponendo talvolta troppe domande ma senza prestare attenzione alle risposte.
Proprio in questo romanzo ci ritroviamo, e mi ritrovo, nelle vicende strane, nel quotidiano incomprensibile, nelle troppe rinunce per seguire dei sogni, invidiando talvolta quelle persone che sanno cosa vogliono, magari accontentandosi di cose semplici, e le raggiungono, perché sono alla portata.
Ci sta il tuo sfogo, ci sta tutto. È lo sfogo di ognuno di noi, in quelle note di Adele, e degli altri. E in quei sorrisi: perché alla fine soffrire è un'arte. Perché alla fine si ha la consapevolezza che per quanto sia consapevole di volere "un'altra" vita, non la cambierai mai.
In bocca al lupo.
pelle d´oca. mi sono commossa.
RispondiEliminastringi i denti Zit.
un abbraccio
C
Secondo appunto xk l'hai scritta e l'emozione hai trasmesso NON È FINITA!!!
RispondiEliminaMa hai commosso tutti!
Che bello, mi hai fatta emozionare, a tratti commuovere. Sono della vergine, sposata con un vergine, è vero, queste relazioni "complementari" sono bellissime, a tratti sfiancanti, troppo spesso cervellotiche. Posso solo dirti che "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano". Se pensi che sia davvero finita, che questo pensiero possa esserti di consolazione e sollievo e mai di rammarico. Un abbraccio.
RispondiEliminaDEVASTANTE.
RispondiEliminaMi sono iscritta al tuo blog passando da Facebook, inizialmente pensavo si trattasse solo di una frase di intercalare che spesso tutte noi usiamo.Invece no, è proprio un blog spettacolare il tuo! Entro e come primo post leggo questo, datato proprio il giorno del compleanno del mio Yuri che mi sta accanto da 5 anni.Questa sì che è vita vera!Grazie...anche per avermi salvato con il tuo ultimo post sugli abiti da matrimonio, me ne aspettano due quest'anno.
RispondiEliminaElena
ho pianto
RispondiEliminaZit, ho scoperto il tuo blog oggi.
RispondiEliminaTe lo fai dare un consiglio da una vecchia babbiona della Vergine?
La "carriera" è un'immensa inculata.
A meno che tu non sia già Coco Chanel, qualsiasi cosa tu stia facendo a Milano "nel mondo della moda" è una presa per il culo. Credimi, io ci sono cascata con la pubblicità, la grande creativa che ero.
O mia sorella, l'ingegnera che girava il mondo.
Ti sfruttano, ti promettono, ti circuiscono, ti schiavizzano e alla fine non combini nulla. Lo capisci dopo i 30, ti chiedi come hai potuto credere a tutte le panzane che ti hanno e soprattutto che ti sei raccontata.
Ora faccio il lavoro che volevo, ma lo faccio da casa. Mia sorella ha sfanculato i congressi negli USA e lavora part time. Non ci siamo "sacrificate per la famiglia", tutto il contrario: abbiamo capito in tempo che eravamo finite in uno stupido mercato di sogni e ci siamo tirate indietro prima che fosse troppo tardi, e prima che l'Uomo Giusto s'involasse per altri lidi.
Pensaci bene. Io non voglio rinunciare alla nuova Coco Chanel; ma se così non è, mi sento in dovere di avvertirti.
Meglio una blogger/freelance di moda felice al paesello, che una precaria a vita infelice a Milano.
Un grande abbraccio
Tutte ti dicono la stessa cosa: "Ho pianto".
RispondiEliminaSai perchè questa storia mi ha commossa? Perchè credo che quasi ogni persona ne abbia vissuta una simile, abbia abbracciato quell'armonia assoluta, quella sensazione disarmante, intensa e totalizzante di serendipità e visione di sé nell'altro.
Ma l'ho imparato sulla mia pelle: il lui che è sempre lì per noi, per cui proviamo qualcosa di "diverso" dalla passione, dall'amicizia o dall'amore puro, qualcosa di quasi intoccabile, unico, "nostro", indefinibile, non di questo mondo...ecco, non è Lui e non è nemmeno uno dei tanti Lui che incontreremo.
Non è amore, è dipendenza.
E' avere qualcuno così simile da non poterci essere indifferente.
E' il nostro gemello cosmico, però, l'anima gemella non è l'amore, è solo l'appiglio durante i momenti d'incertezza.
Perchè non funziona tra voi? Perchè tu sei lui e lui è te, eppure così diversi...non vi completate, vi sovrapponete ma potete fare a meno l'uno dell'altra a lungo. E quando vi ritrovate sapete d'essere un porto sicuro, di quiete e verità, nessuna maschera, lacrime e baci.
Tutto ciò che ci manca nel quotidiano.
Il sentimento che nasce dalla sofferenza non è vero amore.
Se così non fosse, una tosta come te, avrebbe già fatto follie per stare con lui.
Mi spiace tanto per tuo fratello, mi spiace per la tua infelicità ma sono contenta tu abbia un'anima tormentata da un vissuto doloroso: è solo grazie a questa che hai sviluppato l'ironia che ti rende così vera, cinica, spaventata, indifesa...un'artista che ancora non ha capito quali potenzialità racchiude.
anche se in ritardo, ci tenevo a dirti che quello che hai scritto su vivisustrada, "non è natale" è stato molto toccante. ti seguo sempre con molto interesse.
RispondiEliminati abbraccio.
Sai, quando ho letto il passaggio sulla felicità ho fatto molta attenzione a non piangere.
RispondiEliminaE' stato emozionante quando hai scritto "[..]o si è felici dall'inizio o non lo si è più." Anche io ho vissuto anni nel dolore, di quel dolore intimo e personale che nessuno può capire.
Ed anche io ho sempre creduto di essere condannato all'infelicità, siccome ho un profondissimo solco che corre lungo tutta la mia anima...
Vorrei chiedertelo adesso, a quasi due anni di distanza dalla pubblicazione di questo post e a "X" anni da quando tutta questa Vita è trascorsa...
SEI FELICE, ora?
un bacio tenero.
Pasquale