giovedì 18 gennaio 2018

Due incubi is megl che uan: ho provato per voi hydrobike!

Nell’ultimo post sulla motivazione avevo appena detto che tra le attività che odio di più ci sono quelle che si svolgono in piscina e manco avevo finito di cliccare su “pubblica” che mi è arrivato l’invito per provare una lezione di hydrobike.
C’ho pensato su, ho riflettuto sul fatto che sì, se ci sono due cose che ho capito che non mi piacciono sono:
1.       LO SPINNING
2.       LA PISCINA.
Eppure questo non mi ha impedito né di provare Soul Cycle l’anno scorso a New York, né di provare Hydrobike lo scorso sabato.
La scusa me l’ha data Hanane, la ragazza che ha aperto Waterbeat Society in pieno centro a Milano (in via Santa Tecla 3, laddove voi che uscite la sera direste che “una volta c’era il Punks wear Prada”, celeberrima serata milanese organizzata da Natasha Slater). Non potevo esimermi anche perché tra i miei buoni propositi del 2018 c’è l’idea di provare almeno 3 sport nuovi nel corso dell’anno quindi la proposta è caduta proprio a fagiolo!

La formula di Waterbeat Society è quella della fitness boutique: cioè zero sbatty.
Hanane mi ha raccontato che quando lavorava come hostess di volo, aveva sempre poco tempo a disposizione nelle città e non poteva mai sottoscrivere un abbonamento fisso nelle palestre. L’avvento di queste strutture “verticali” dove si fa solo una cosa e bene (come Barry’s Bootcamp, come Barre o Soul Cycle a NY) è la soluzione ideale per chi appunto si ferma poco in città o chi, come me, non vuole sbattimenti. Fitness a portata di mano: come lo street food, come i distributori di sigarette, come i Carrefour 24/7.
Nessun abbonamento obbligatorio, nessuna scocciatura da “hai dimenticato il certificato”, nessun sovrappopolamento degli spogliatoi.
Ancora per poco si prenota tramite telefono o via mail (o Instagram, Hanane è sempre molto sul pezzo) ma presto ci sarà un sito figo quanto la loro sede dal quale sarà possibile consultare gli orari e prenotare la propria bike.
Ci tengo a partire parlando proprio della policy ZERO SBATTY che per me è stata fondamentale:

  • Zero sbatty perché: non mi devo portare l’accappatoio, l’asciugamano lo forniscono loro
  • Zero sbatty perché: non mi devo portare la cuffia perché non c’è obbligo di indossarla (e non ci si bagna i capelli!1!!)
  • Zero sbatty perché: non dove comprare le scarpette da hydrobike perché le forniscono loro
  • Zero sbatty perché: non devo portarmi bagnoschiuma, deodorante, assorbenti o elastici perché trovi tutto nello spogliatoio
  •  Zero sbatty perché: non devo portarmi manco il sacchetto per il costume bagnato perché c’è la macchina ASCIUGACOSTUME!

Qua lasci le scarpe, prendi le scarpine e procedi verso gli spogliatoi con le infradito

Ecco che il core dei motivi che mi hanno sempre portato ad odiare la piscina vengono spazzati via dalla modernità (L’ASCIUGACOSTUME! AVANGUARDIA! MODERNITA’! ODISSEA NELLO SPAZIO!) o dalla scaltrezza (asciugamani e scarpine già pronti, solo da agguantare). 
Non ho più scuse, non avete più scuse.
Non vi ho ancora parlato del corso perché per me, questi ostacoli “operativi” sono sempre stati i micro e macro motivi che mi hanno sempre – e dico sempre- portato a rifiutare anche solo l’idea di mettere piede in piscina.

Ok, adesso che abbiamo smarcato le questioni pratiche, passiamo a quelle sportive.
Com’è HYDROBIKE?


NON PENSAVO SI POTESSERO FARE COSI’ TANTE COSE SU UN SELLINO DA BICI

Dura 45 minuti e i corsi proposti da Waterbeat variano tra Cardio, Sculpt, Low Body e Body & Mind. Io ho provato il corso Low Body e fatevi dire una cosa: l’allenatore conosce delle posizioni che la ragione non conosce. Sul sellino, dietro il sellino, giù dal sellino ma giù dalla bici, culo alto sopra il se, giù dalla bici con l’elastico...
Cosa si fa: si pedala. È una sensazione strana pedalare una bicicletta che sta sott’acqua. Lì per lì pensi “oh ma che figata, non sto facendo fatica” ma l’illusione dura qualche minuto, il tempo che finisca il riscaldamento perché poi senti il quadricipite lentamente prendere fuoco. Come sempre si procede a circuiti o a set: c’è una prima fase di riscaldamento, una centrale che aumenta in progressione l’intensità e i battiti (la salita) e poi progressivamente si scende e si stretcha. Se avete mai provato una lezione di spinning vi potrei dire che la struttura è naturalmente simile con la differenza che si è in molti meno (la piscina tiene fino a 12 posti più l’insegnante), non si è al buio (già essere immersi nell’acqua aiuta di sicuro nella sensazione di essere “scollegati” dal resto) e il trainer utilizza della playlist pronte (non si mette a modificare il ritmo dei beat come un dj come ho visto fare a spinning). Si pedala a varie velocità (durante il mio corso non ho regolato con la classica valvola la velocità dei pedali, non so se effettivamente sia previsto) e si muove tutto il resto del corpo (sedere su, sedere giu, alza una gamba, alza l’altra etc) fino a scendere proprio dalla bici e usare degli elastici alle caviglie per altri esercizi di potenziamento (nel caso di “low body” ma ho visto anche pesetti per le braccia, utilizzati sicuramente negli altri corsi).


NESSUN DOLORE NO, NESSUN DOLORE NO NO NO

Quando il trainer ti dice “spingi al massimo” tu spingi al massimo e il fatto di stare nell’acqua non ti fa percepire tanto la velocità delle tue gambe ma la sensazione di fuoco sì, quello è un sicuro indice di efficacia! Uno degli effetti negativi delle –poche- lezioni di spinning che ho provato io è quello strano dolore al pube che, non scherzo, scoprivo il giorno dopo seduta sul bidet. Stavolta invece posso garantire che non solo non ho avuto dolori alle cosce, ma che pure il bidet non è stato un trauma il giorno dopo, YEY!

RASSODA ANCHE LA CELLULITE DEL 2002

Questo non ve lo posso garantire perché ho fatto solo una lezione, ma quello che vi posso dire è che il lavoro sui muscoli (il sacro fuoco che si prova durante gli esercizi) è comparabile solo, nella mia esperienza, a Barre con la differenza che l’allenamento in acqua rende tutto più gradevole. Inoltre, a giudicare dai messaggi che ho ricevuto su Instagram quando ho annunciato che avrei provato Hydrobike, ci sono diverse testimonianze di donne che hanno visto dei grossi miglioramenti quanto a tonificazione e riduzione della cellulite/ritenzione idrica.


ANDARE IN PISCINA E NON BAGNARSI I CAPELLI E’ COME VIVERE DI SOLA PIZZA SENZA INGRASSARE

Ci pensate che mondo bello sarebbe se potessimo davvero vivere di sola pizza? Eppure sono sicura che in universo parallelo queste due condizioni possano coesistere: una piscina dove non ci si bagna i capelli e un metabolismo alimentato solo a pizza per tutta la vita.
L’acqua arriva alla vita, la bici (altezza sellino e manubrio) si regolano sulla base della propria altezza (si viene aiutati dall’insegnante nel caso fosse la prima volta). Muovendo principalmente le gambe e rimanendo sempre con la testa fuori dall’acqua, a meno che non si giochi a gavettoni con quello della fila dietro di voi non ci sono motivi per bagnarsi i capelli.

INSEGNANTI ISPIRAZIONALI PER UOMINI E DONNE

Nel senso che i fisici scolpiti dalle attività in acqua (nuoto in primis) sono… come dire, particolarmente interessanti? Accattivanti? Scolpiti?
Sono sicura di non essere l’unica che si tuffa nei mondiali di nuoto come ad un buffet di cupcakes! Fissare per 45 minuti uno di quei fisici scultorei è di sicura ispirazione tanto per le donne (ehm) che per gli uomini in sala che almeno hanno un obiettivo concreto davanti! 
Ultima cosa: sì, è anche per gli uomini e direi soprattutto per gli uomini. Io non vedo l’ora di farlo provare anche a Diego (sono sicura che anche lui “non veda l’ora”) perché in 45 minuti fanno un lavoro di tonificazione che raramente viene proposto negli allenamenti tipicamente maschili (e il culotto è lì in agguato per tutti dopo i 30 eh).


Finita la lezione si riconsegnano le scarpette e ci si schianta negli spogliatoi dove, AVANGUARDIA E PROGRESSO, ti aspettano le docce con rispettivo bagnoschiuma, phon e deodoranti.
Concludendo, Hanane vi aspetta quindi in pieno centro a Milano per farvi provare la sensazione di avere il sedere a fuoco mentre siete immerse in acqua.

_La lezione di prova costa 15€, le lezioni singole standard costano 35€ (ok il prezzo è alto ma hello! Ripensate a tutta la modernità e il progresso di cui vi ho parlato sopra) ma conviene, come sempre, acquistare i pacchetti (es. 5 sessioni 165€)
_Waterbeat propone anche massaggi, cosa che io prenderei in considerazione in vista dell’estate (agosto è dietro l’angolo).
_Vale la pena provarlo, come sempre, per mettersi alla prova ma anche perché potreste scoprire la facilità della piscina. E’ il primo allenamento che sei in&out in 60 minuti quindi per quei fortunelli che lavorano in zona Duomo potrebbe essere fattibile addirittura in pausa pranzo. E alle 14 taaaaac, operativo davanti al pc!

Angolo Instagram

Insomma, io credo che ci tornerò presto, se andate a provarlo anche voi fate i complimenti ad Hanane che a soli 30 anni ha messo in piedi tutto questo per il bene del nostro culo e salutatemi quei manzi degli insegnanti!


A questo link trovate orario delle lezioni e prezzi:
Via Santa Tecla, 3 – Google Maps - Milano
02 454 73 842
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4 commenti

  1. Forse in una piscina così riprenderei anche io a fare hydrobike.. però è assurdo che per la lezione di prova facciano pagare 15,00 euro!!!!!

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  2. Si, ma che prezziiiiii!

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  3. Ciao!:) ho una domanda: ma come fai a fare palestra in pausa pranzo e ripresentarti carina e in ordine in ufficio un ora dopo? usi un makeup particolare che non serve rimuovere prima della palestra e così non devi rimetterlo prima di tornare in ufficio? vorrei farlo anche io, ma mi blocca la paura di rientrare arrossata e sudata XD Francesca

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